Per carità, ottima regia (unico piano sequenza girato con maestria), ottima la scenografia che non si astiene dal ritrarre anche la "crudità" della guerra coi suoi morti e cadaveri, buona la colonna sonora
Ma la sceneggiatura?
La trama è talmente banale che sembra unicamente un pretesto per fare iniziare il film (una missione da portare a termine, un territorio ostile, un fratello da salvare, un comandante arrogante, una coppia di amici che da come è presentata capisci subito che uno dei due sarà destinato a morire...)
Il film prosegue senza approfondire nessun evento; non ci si può nemmeno appellare al fatto che il film voglia esaltare la freddezza della guerra perchè non c'è nemmeno introspezione dei personaggi, ma rimane sui clichè. I tedeschi sono tutti cattivi, gli inglesi sono buoni e i francesi si fidano, il protagonista non desidera medaglie ma vorrebbe tornare a casa. Non c'è tempo per soffermarsi su nessun aspetto della storia perchè in realtà ogni cosa che succede sembra solo uno stratagemma per non fare annoiare il pubblico e continuare con il piano sequenza, non ha una vera importanza
Dopo questa lunga carrellata di eventi a sè stanti si arriva al finale che è talmente scontato che gli stessi personaggi sembrano quasi imbarazzati; sono talmente abbozzati che sono incapaci di trasmettere una qualunque emozione
Sinceramente ve lo sconsiglio; non lo paragonerei nemmeno a un videgioco perché a meno di confrontarlo con un Super Mario (trama: Mario deve salvare la principessa da Bowser e alla fine ci riesce) in genere hanno trame più complessse
Questo film è come quando si fa una bella foto alla torre di Pisa o al colosseo; può essere anche bella ma è totalmente impersonale
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antonio montefalcone
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mercoledì 29 gennaio 2020
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un'esperienza di immersione visiva e amplificata
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Opera cinematografica, di genere bellico, che si fa piacevole esperienza di visione nel quale immergere lo spettatore, sorretta dal suo unico (non) vero piano-sequenza (effettuato con un aiuto al computer: tagli e raccordi sono stati abilmente mascherati, ritoccati e manipolati in digitale), e raffinate tecniche di riprese e messinscena sempre al servizio di uno stile virtuosistico e di una forma curatissima nella sua eleganza, e, a loro volta, capaci di rendere almeno quel po' che basta la verità della rappresentazione per riuscire a trasmettere emozioni o riflessioni. '1917' è una superlativa performance tecnica di ricostruzione di ambienti e atmosfere (e in questo senso un grandissimo merito va anche al direttore della fotografia e allo scenografo) cariche d'angoscia e tensione e vissuta sulla pelle dei due protagonisti e negli occhi dello spettatore che non può non farsi coinvolgere nella drammatica vicenda (e in maniera anche empatica con i personaggi).
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Opera cinematografica, di genere bellico, che si fa piacevole esperienza di visione nel quale immergere lo spettatore, sorretta dal suo unico (non) vero piano-sequenza (effettuato con un aiuto al computer: tagli e raccordi sono stati abilmente mascherati, ritoccati e manipolati in digitale), e raffinate tecniche di riprese e messinscena sempre al servizio di uno stile virtuosistico e di una forma curatissima nella sua eleganza, e, a loro volta, capaci di rendere almeno quel po' che basta la verità della rappresentazione per riuscire a trasmettere emozioni o riflessioni. '1917' è una superlativa performance tecnica di ricostruzione di ambienti e atmosfere (e in questo senso un grandissimo merito va anche al direttore della fotografia e allo scenografo) cariche d'angoscia e tensione e vissuta sulla pelle dei due protagonisti e negli occhi dello spettatore che non può non farsi coinvolgere nella drammatica vicenda (e in maniera anche empatica con i personaggi). L'aspetto più interessante di questa pellicola però non è tanto nella sua bellezza formale (anche troppo formale e quasi piattamente 'videoludica'? e ai confini con qualcosa di superfluo e fine a se stesso?) quanto piuttosto nella dimensione tragica dell'umanità raffigurata, dalla straziante e precaria corsa verso la sopravvivenza di quegli uomini alle prese e in lotta contro la tragica potenza del Fato, e i limiti insormontabili dettati dallo spazio e dal Tempo (anche di quello storico in cui si nasce e si vive). Un aspetto questo che si poteva approfondire maggiormente e che purtroppo viene invece quasi soffocato dall'eccesso di tecnica e di stile (proprio per questo motivo non si avvicina a mio parere a quell'autenticità e potenza espressiva trasmessa invece da altre ottime pellicole di simile argomento. Un esempio su tutti è il capolavoro di Kubrick, 'Orizzonti di gloria', che resta in tal senso ancora uno di quei pochi film più realistici, autentici, intensi e commoventi mai realizzati sulla Grande Guerra). Per quanto dinamico, faticoso da realizzare, stupefacente e pluripremiato, '1917' appare però nel suo complesso un'opera si pregevole ma senza molta poesia. La sua vera anima arriva a vibrare a tratti e in pochi momenti...
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domenica 2 febbraio 2020
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assolutamente d'accordo
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Un banale esercizio di effetti speciali!
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martedì 4 febbraio 2020
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lo riguardi quando è di buon umore
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Ricostruzione delle trincee, della vita all'interno di esse, dei villaggi attraversati da storia del cinema. Immagini potentissime, recitazione da applausi. Regia, da oscar, che tiene incollati dall'inizio alla fine. Senza parlare della fotografia. La sceneggiatura esile non è una diminuzione ma un ulteriore elemento della grandezza di questo film. La prego, torni a vedere questo film con un umore migliore.
ga
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