Troppa grazia

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Un film di Gianni Zanasi. Con Alba Rohrwacher, Elio Germano, Giuseppe Battiston, Hadas Yaron.
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Commedia, Ratings: Kids+13, durata 110 min. - Italia, Spagna, Grecia 2018. - Bim Distribuzione uscita giovedì 22 novembre 2018. MYMONETRO Troppa grazia * * * - - valutazione media: 3,06 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
fulviowetzl venerdì 23 novembre 2018
quanta grazia, quanta luce! Valutazione 5 stelle su cinque
65%
No
35%

"Troppa Grazia" è un film inondato di luce e di grazia, che tratta di quattro elementi che inondano letteralmente lo schermo: la terra presente, coltivata e non, della Tuscia, che si accavalla ad onde fino a perdersi all'orizzonte e all'infinito, fino a trasformare gli esseri umani in puntini colorati, insetti sgargianti schiacciati sul terreno dal drone; l'acqua evocata e rievocata che improvvisamente si riversa per le strade di Viterbo a fiumi, "miracolosamente" anche se qualche "bugiardo" minimizza l'allagamento liquidandolo (!) come un problema di fognature (in aperta campagna?), o che si scopre nella profondità della terra, dove madre e figlia si addentrano, proprio sotto il luogo del sacrilegio ambientale, dove i corrotti di tutti i gradi e parentele, vogliono costruire "L'onda" un'edificio fucksassiano, anacronistico (nonostante l'andamento ondivago), per ritrovarsi in una grotta dove scorre un fiume carsico come fosse il fondale della "Vergine(!) delle rocce" di Leonardo o nel "Viaggio al centro della terra" di Levin del '59; di fuoco in cui tutto il cantiere finisce, enorme cortocircuito provocato da un elettricista innamorato, che contempla, Nerone, insieme a Alba/Lucia  (quali nomi più adatti?), novella Daria Halprin di fronte all'esplosione (vera nella realtà delle riprese, ma immaginata nella narrazione) della villa nel finale di "Zabriskie Point"; e di aria (e luce), cioè di spazio tra i personaggi, i rilievi catastali si fanno a distanza, raggiunti in movimenti di macchina che percorrono il ciglio delle colline, i boschetti che ne macchiano le cime, con tutto il tempo che ci vuole. [+]

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tmpsvita venerdì 30 novembre 2018
troppa incertezza Valutazione 2 stelle su cinque
82%
No
18%

 Troppa grazia, indipendentemente dal risultato finale, è l'ennesima prova che il cinema italiano negli ultimi anni si stia riprendendo da un lungo periodo buio di generale e radicata mediocrità, ciò lo si percepisce dallo spirito genuino e spontaneo e dall'originalità con la quale viene espresso.

Purtroppo, per quanto le intenzioni iniziali siano alquanto interessanti e di lodevole ambizione, nel corso della sua durata il film degrada in una confusione interiore e una mancanza di sicurezza che lo porta ad una conclusione superficiale, raffazzonata e sbrigativa.
Una progressione a questa conclusione abbastanza visibile e sentita anche solo dalla sceneggiatura che si fa sempre più incerta e vuota, con un susseguirsi di eventi sempre meno sensati, credibili (nel suo in-credibile contesto) e coerenti con ciò che inizialmente sembrava voler raccontare e che alla fine va a perdersi, così come il significato generale della pellicola che alla fine da trovare appare molto forzato perché privo di consistenza. [+]

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kimkiduk lunedì 26 novembre 2018
il finale? Valutazione 3 stelle su cinque
77%
No
23%

Premetto che Zanasi mi diverte e mi intrattiene sempre piacevolmente. Anche questa volta il film è a tratti divertente, simpatica la sceneggiatura, ottima la scelta degli attori principali, perfetti nei loro ruoli. Su tutte una Rohrwacher che ormai sta scalando le vette del cinema italiano e un ottimo Elio Germano decisamente in grazia rispetto ai suoi stardand. Poi Zanasi ha il suo attore principe in Battiston che ci sta bene sempre come la cipolla nei soffritti e Teco Celio come una spruzzatina q.b. di sale.
Il quadro pertanto scorre bene, i colori prendono la tela e la completano con il passare del primo tempo. Poi si arriva a completare l'opera con la definizione della storia e anche qui, pur se con un pizzico di calo e qualche spennellatura non perfetta, si aspetta il finale ancora attenti e contenti. [+]

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lalepredani venerdì 30 novembre 2018
troppa grazia Valutazione 3 stelle su cinque
75%
No
25%

Troppa grazia. Si ecco, troppa, ce ne fosse stata un cicinin di meno, sarebbe stato meglio. Sto parlando del film di Zanasi, "Troppa grazia", che ho visto al cinema. Lo spunto prometteva bene: una separata con figlia adolescente, bionda e un po' squinternata come quasi tutte le separate con figlia adoescente di oggi, all'improvviso vede la Madonna (e ci parla, ci litiga pure), tra lo stupore dei suoi contemporanei. Il trailer prometteva di trattare l'argomento in modo lieve e in effetti qualche (buona) battuta c'è, ma non abbastanza per farne una commedia. Il film infatti ad un certo punto vira verso un che di visionario, con un eccesso di primi piani e di campi lunghi sulla luminosa prtagonista, che di luminoso ha financo il nome: Lucia. [+]

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giuseppe bodini sabato 1 dicembre 2018
che pasticcio Valutazione 1 stelle su cinque
64%
No
36%

Insalatona eco-etico-mistico-fondamentalista che vorrebbe spaziare dal precariato giovanil-cronico, alla corruzione e sistematica collusione pubblico-privato nella speculazione edilizia. Il tutto trattato con superficialità narrativa, luoghi comuni fuori tema sullo sfondo di una storia sentimentale sconclusionata che, alla fine, si redimerebbe in una dimensione mistica gratuita. Nella grotta carsica finale è mancata solo l’apparizione della Madonna a madre e figlia congiuntamente...

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loland10 domenica 9 dicembre 2018
misure e ...visioni Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Troppa grazia” (2018) è il quinto lungometraggio del regista modenese Gianni Zanasi.
In un tempo gramo di cinema italiano modesto e rituale, copiaticcio e stantio arriva il  film di Zanasi con una storia fuori dai canoni e qualche osanna di troppo ha fatto perdere le misure e il gusto di un film medio con buone riprese in ambienti corretti e spaziosi, colorati e assortiti.
Nella terra dei confini da mettere, nella terra di misurare e sfruttare, nella terra da costruire e da sfruttare arriva un segnale inaspettato, un’apparizione fuori regola e una norma che arriva da molto lontano.
Lucia (mai nome più indovinato) incredula e festosa, lavoratrice e pignola, concreta  e viva, vede e pensa bene di non credere di aver visto, il volto e la forma di qualcosa di soprannaturale. [+]

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michelecamero lunedì 26 novembre 2018
film elegante ed intelligente, ben interpretato. Valutazione 3 stelle su cinque
63%
No
38%

 Alba Rohrwacher nei panni di Lucia è una geometra capace e perfezionista quanto “sfigata” nella vita e nel lavoro che è assai precario. Ha avuto una figlia a 18 anni in una relazione durata poco ed il film inizia con una esilarante scena di commiato all’attuale compagno infedele, interpretato da Elio Germano. Riceve dal Sindaco del paese (Battiston) l’incarico per il rilevamento catastale di un terreno comunale sul quale sarà realizzata una speculazione edilizia che comunque sveglierà quella comunità dal torpore nel quale si conduce da almeno venti anni e che, nell’idea del Sindaco, porterà lavoro e ricchezza. Procedendo nell’incarico ricevuto, Lucia si accorge che in quel terreno qualcosa non va, quando le appare la Madonna che le chiede di far costruire su quel sito una Chiesa. [+]

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lalepredani giovedì 29 novembre 2018
troppa grazia Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

TROPPA GRAZIA. Si ecco, troppa, ce ne fosse stata un cicinin di meno, sarebbe stato meglio. Sto parlando del film di Zanasi , 'Troppa grazia', che ho visto al cinema. Lo spunto prometteva bene: una separata con figlia adolescente, bionda e un po' squinternata come quasi tutte le separate con figlia adolescente di oggi, all'improvviso vede la Madonna (e ci parla, ci litiga pure), tra lo stupore dei suoi contemporanei. Il trailer prometteva di trattare l'argomento in modo lieve e in effetti qualche (buona) battuta c'è, ma non abbastanza per farne una commedia. Il film infatti ad un certo punto vira verso un che di visionario, con un eccesso di primi piani e di campi lunghi sulla luminosa protagonista, che di luminoso ha fin anche il nome: Lucia. [+]

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massimiliano forino domenica 2 dicembre 2018
bravi attori cercano di dare spunti superficiali Valutazione 2 stelle su cinque
67%
No
33%

Spinto dalla vostra critica , "film straordinario in cui si ride molto" sono andato a vedere il film con molte aspettative, forse troppe. Fin dalle prime scene infatti si intuisce una trama a dir poco sfilacciata con bei paesaggi campestri, bei cieli stellati, una meteora che forse nasconde qualche fenomeno paranormale, una madre che fa un pic nic con tanto di tovaglia a quadretti di notte con una figlia di circa un anno a contemplare le stelle cadenti.; un cantiere con tanto di atipica geometra abusiva che rimpinza operai con babà, altri paesaggi campestri con tanto di solleone che non riesce però nemmeno a trasmetterci un caldo afoso come forse vorrebbe, una figlia un pò apatica, un accenno di  storia di tradimenti incrociati, una donna araba con i colori di foto famose, ma molto meno carismatic;a degli imprenditori cattivi ma poco convinti e convincenti  del loro ruolo di cattivi, un impatto sulla natura che non si capisce di che portata sarà, una Madonna che picchia, sbatte al muro e dà consigli sconclusionati, uno psichitra che fa domande che rimangono sopese, dei silenzi che diventano protagonisti (noiosi), delle lenzuola al vento di lontana memoria "Mediterranea",( che se ne farà poi un ex jazzista ex eroinomane ed attuale stella di facebook con tutte quelle lenzuola lo sanno in pochi. [+]

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dgmax lunedì 26 novembre 2018
film da musiche Valutazione 3 stelle su cinque
60%
No
40%

Non ripeto un accenno alla trama, già descritta da altri, e faccio le mie le impressioni riportate nei commenti non del tutto entusiastici. La mia impressione è che molte cose non si collegano alla storia principale: i problemi esistenziali dalla ragazzina, il duello a sangue, anche l'allagamento non è del tutto conguente...
Le inquadrature della campagna, per quanto belle, alla lunga sono un po' troppo lunghe, stucchevoli e reiterate tanto da diventare scontate e quindi superflue.
Ma quello che mi ha dato più fastidio è la relazione tra i brani musicali (tutti molto belli) e le immagini sottostanti. In genere si parla di "musiche da film", mentre in questo caso mi sembra che molte sequenze stiano lì solo per dare tempo al brano di essere eseguito tutto: "film da musiche". [+]

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