I Fratelli Sisters |
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Un film di Jacques Audiard.
Con John C. Reilly, Joaquin Phoenix, Jake Gyllenhaal, Riz Ahmed, Jóhannes Haukur Jóhannesson.
continua»
Titolo originale The Sisters Brothers.
Western,
Ratings: Kids+13,
durata 122 min.
- Francia, Spagna, Romania, Belgio, USA 2018.
- Universal Pictures
uscita giovedì 2 maggio 2019.
MYMONETRO
I Fratelli Sisters
valutazione media:
3,55
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Nel west ci vorrebbe una mamma
di Fabio Ferzetti L'Espresso
Nessun genere è più americano del western, nessun genere è più internazionale del western. Dunque plastico, accogliente, adattabile. Dai russi ai tedeschi, dai cinesi ai brasiliani, senza dimenticare i western spaghetti naturalmente, tutti prima o poi hanno cercato il loro West. Il francese Jacques Audiard, abile e talvolta memorabile reinventore di generi (suoi "Dheepan", "Un profeta", "Tutti i battiti del mio cuore"), tenta una storia di famiglia irrealistica e affettuosa anche se i fratelli del titolo. Joaquin Phoenix e John C. Reilly, sono incalliti bounty killer. In apertura li vediamo fare strage in un ranch nella notte tra lampi nel buio e battutacce («Bel casino, eh?»). Chiaro che l'azione è solo una cornice, qui contano i sentimenti, anche se Audiard mette a segno una serie di scene western con tutti i crismi. Il resto del film, godibile ma sopravvalutato a Venezia, dove fu preferito alla 'Sanata" dei Coen, segue questa linea intimista. Malgrado razione sostenuta, i due fratelli non smettono di riflettere ad alta voce. Magari per migliorarsi, come accade soprattutto a Reilly, il più sensibile, che la sera accanto al falò annusa di nascosto uno scialle rimembrando un amore perduto. E in città compra un nuovo, misterioso arnese difficilissimo da usare: uno spazzolino da denti. Il resto è su questo tenore. C'è una seconda coppia di avventurieri in cerca di redenzione composta da un altro cacciatore di taglie al loro servizio, Jake Gyllenhaal (anche nel West c'erano appalti e subappalti) e dal suo prigioniero Riz Ahmed, un chimico cercatore d'oro che ha una formula geniale in tasca e sogna un mondo fondato sul sapere e il rispetto anziché sulla violenza e l'avidità, dunque diventa un alleato, forse un modello. In mano meno abili poteva essere un pasticcio. Ma Audiard e il suo sceneggiatore Thomas Bidegain sanno lambire l'assurdo senza mai cascarci (debole solo il finale). Così toccano tutte le stazioni classiche del western, il saloon, il bordello, la città sorta nel nulla, il fiume setacciato in cerca d'oro, cavandone note insolite tra azione e ironia. Curiosamente le donne hanno poco spazio. Ma è perché la resa dei conti dei "fratelli sorelle" è tutta interna al maschile. A guastarli per sempre è stato un padre da dimenticare. L'unica possibile salvezza, ecco quel cognome paradossale, è la mamma.
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