Una notte di 12 anni |
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Un film di Álvaro Brechner.
Con Antonio de la Torre, Chino Darín, Alfonso Tort, Soledad Villamil.
continua»
Titolo originale La Noche de 12 Años.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 123 min.
- Francia, Argentina, Spagna 2018.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 10 gennaio 2019.
MYMONETRO
Una notte di 12 anni
valutazione media:
3,51
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Più di 6 milioni di minuti di carcere durissimodi FabioFeliFeedback: 25659 | altri commenti e recensioni di FabioFeli |
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sabato 19 gennaio 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1973. Nell’Uruguay di Bordaberry i militari catturano un gruppo di guerriglieri e li conducono in carcere; tra di essi ci sono 3 dirigenti dei Tupamaros : Josè “Pepe” Mujica (Antonio De la Torre), Maurizio Rosencof (Chino Darin) ed Eleuterio Huidobro (Alfonso Fort). L’isolamento è strettissimo: i carcerati non devono parlare neanche con le guardie; non hanno acqua per lavarsi; vengono picchiati e torturati per svelare nomi e rifugi di altri guerriglieri; difficili le visite di parenti, perché subiscono una serie di trasferimenti in altri carceri in luoghi isolati, perfino in un colombario; spesso le celle sono prive di luce, si vive come in un pozzo; una è alta 1 metro e 80 e c’è a malapena lo spazio per dormire sdraiati. Ma i guerriglieri trovano modo di rompere l’isolamento: comunicano tra loro battendo sul muro in codice Morse; giocano a mente partite di scacchi; uno di loro convince un carceriere che non sa scrivere d’amore a farsi dettare lettere da inviare alla nuova fidanzata. Sono affamati nelle celle infestate da topi e insetti; nei gabinetti ammanettati a un gancio non riescono a sedersi sulla tazza del water. Trascorrono così 12 anni, più di 4300 giorni, più di 6 milioni di minuti e tutti sanno quanto possono essere lunghi 60 secondi di sofferenza …Il film di Blechner è basato sul libro Memorie del ‘calabozo’ scritto da Rosencof e Huidobro. Il calabozo è una successione di carceri. Ma il film non è del genere “Papillon”. Impossibili rivolte o evasioni: qualsiasi azione dei Tupamaros liberi contro i militari dà luogo a una decimazione dei militanti rivoluzionari in carcere, secondo la tabella di disumanità escogitata dai nazisti ed applicata alle Fosse Ardeatine in rapporto anche superiore a 10. Il sole è una benedizione agognata dai tre protagonisti nel cortile, distanti tra loro: si sdraiano sotto la luce benefica. Li umiliano mandandoli da soli nel cortile sotto le finestre di tutti con pigiami a righe di 4 taglie superiori che li trasformano in penosi spaventapasseri? Uno di loro non si perde d’animo: mima una azione di calcio con ripetuti dribbling e sombrero inflitti ad avversari immaginari, palleggi rocamboleschi, finte e infine un tiro che finisce in rete: “GOOOOL!” urlano tutti alle finestre, i resistenti, appassionati della Celeste, la gloriosa nazionale uruguayana. Pepe ha una madre coraggiosa, una ligure, che testarda non accetta niente dai militari e rimprovera con toni durissimi il figlio che sente voci nella testa (gli hanno messo una antenna radio nel cranio?): Pepe impara a sentire il suono del silenzio di Simon e Garfunkel, la canzone cantata da Silvia Perez Cruz. I tre soffrono moltissimo, ma non si avvera la scritta da inferno dantesco del primo carcere: “perdete ogni speranza”. Torneranno tutti a riveder le stelle. Un film da non mancare. P.S.: Nel 2010 José Mujica diventerà Presidente dell’Uruguay, il secondo detenuto Vicepresidente e Ministro della difesa, e il terzo sarà Assessore alla cultura in una cittadina. Mujica faceva regolarmente la fila per prenotare visite mediche e rinunciava a 9/10 del compenso da Presidente, tenendo per sé solo l’equivalente di 800 euro “perché – diceva – molti connazionali riescono a campare con questa cifra”; il resto andava in beneficenza. Secondo voi i nostri governanti si contenterebbero di 1500 euro al mese o si sentirebbero ridotti ad Avaro di Molière?.
Valutazione **** FabioFeli
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