motherdemon
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sabato 27 ottobre 2018
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il nuovo halloween
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Ho visto questo film giovedi sera e devo dire che è davvero ben fatto! La storia si ricollega a quella del primo film, cioè quello del grande John Carpenter, ignorando i capitoli successivi. Con questo film, quindi, si vuole proseguire la saga di Halloween in maniera differente da come era stata realizzata negli anni. La regia è molto solida ed il film, infatti, ha un ritmo molto serrato. Il cast si dimostra molto valido, con una Jamie Lee Curtis davvero informa ed anche la scenografia e fotografia non sono da meno. Infine vi sono le stupende colonne sonore di John Carpenter che ti riportano con la mente ai lontani anni 70/80. Concludo consigliando la visione di questo film ai fan della saga ed agli amamanti dell'horror stampo classico.
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Ho visto questo film giovedi sera e devo dire che è davvero ben fatto! La storia si ricollega a quella del primo film, cioè quello del grande John Carpenter, ignorando i capitoli successivi. Con questo film, quindi, si vuole proseguire la saga di Halloween in maniera differente da come era stata realizzata negli anni. La regia è molto solida ed il film, infatti, ha un ritmo molto serrato. Il cast si dimostra molto valido, con una Jamie Lee Curtis davvero informa ed anche la scenografia e fotografia non sono da meno. Infine vi sono le stupende colonne sonore di John Carpenter che ti riportano con la mente ai lontani anni 70/80. Concludo consigliando la visione di questo film ai fan della saga ed agli amamanti dell'horror stampo classico.
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[+] resistere per 40 anni all'assedio del male
(di antoniomontefalcone)
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ninopellino
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giovedì 1 novembre 2018
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un sequel quasi inutile
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Il regista David Gordon Green in questa sua pellicola riprende una storica saga il cui primo film uscito circa 40 anni è da ritenersi un indimenticabile cult del genere horror. Quest'ultima operazione invece sicuramente si pone l'obiettivo di produrre un certo effetto impressionante sulle nuove generazioni grazie all'ausilio di tante scene gratuite di macelleria senza senso, supportate dalla personalità inquietante di un personaggio che dopo 40 anni riesce comunque a conservare ancora il suo tenebroso fascino. Per coloro che conoscono e ricordano perfettamente la prima pellicola del 1978, senza dubbio, ritengono questo sequel un tentativo quasi inutile e superfluo di riportare alla luce una vicenda il cui fascino narrativo si è tendenzialmente chiuso negli anni.
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Il regista David Gordon Green in questa sua pellicola riprende una storica saga il cui primo film uscito circa 40 anni è da ritenersi un indimenticabile cult del genere horror. Quest'ultima operazione invece sicuramente si pone l'obiettivo di produrre un certo effetto impressionante sulle nuove generazioni grazie all'ausilio di tante scene gratuite di macelleria senza senso, supportate dalla personalità inquietante di un personaggio che dopo 40 anni riesce comunque a conservare ancora il suo tenebroso fascino. Per coloro che conoscono e ricordano perfettamente la prima pellicola del 1978, senza dubbio, ritengono questo sequel un tentativo quasi inutile e superfluo di riportare alla luce una vicenda il cui fascino narrativo si è tendenzialmente chiuso negli anni.
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winchester_94
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mercoledì 14 novembre 2018
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il ritorno di michael
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Sono passati quaranta anni, dal 31 Ottobre del 1978.
Michael Myers quella notte, diede il via ad una brutale mattanza, ma sua sorella, Laurie, non ha dimenticato, durante questi anni è stata la sua ossessione, preparando se stessa e la sua famiglia, al ritorno del male assoluto.
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Sono passati quaranta anni, dal 31 Ottobre del 1978.
Michael Myers quella notte, diede il via ad una brutale mattanza, ma sua sorella, Laurie, non ha dimenticato, durante questi anni è stata la sua ossessione, preparando se stessa e la sua famiglia, al ritorno del male assoluto. In seguito ad un incidente, Michael, riesce a scappare dalla struttura psichiatrica in cui era rinchiuso e durante la notte delle streghe, il suo scopo sarà quello di uccidere sua sorella, iniziando un nuovo massacro, nella cittadina di Haddonfield.
Tra jumpscare e musiche che accompagnano atmosfere glaciali e sanguinose, Halloween riproduce lo spirito della prima pellicola, senza servirsi di soluzioni inedite ma stuzzicando e riportando lo spettatore, dinanzi ad un personaggio, ormai diventato iconico.
John Carpenter, maestro indiscusso, ritorna al cinema, ma questa volta in veste di produttore e compositore per il sequel, della pellicola del 1978, che ha dato il via al genere slasher in America, contribuendo alla nascita di saghe come Venerdì 13 e Nightmare (è bene ricordare, che il vero film che ha plasmato, il genere slasher è Reazione a catena- Ecologia di un delitto del 1971 di Mario Bava).
Questa volta, dietro la macchina da presa, troviamo David Gordon Green, già visto in sala quest’anno con il film Stronger.
Il regista, propone un prodotto neutro, adottando riprese e registri narrativi che rimandano al film di Carpenter, senza dare una vera e propria identità alla pellicola, facendo così, un passo indietro rispetto ai remake diretti da Robe Zombie, che attraverso una fotografia innaturale e espedienti narrativi nuovi, evidenziava nella figura di Michael Myers, un serial killer apatico, senza nessuna emozione, eliminando però la rappresentazione del male assoluto, paventata nella saga originale.
La sceneggiatura, presenta alcuni personaggi poco funzionali e relegati in momenti precisi del film, altri funzionali, ma con alla base una caratterizzazione superficiale, il tutto è contornato da sequenze e azioni meccaniche e ripetitive.
Il film, può contare un cast al femminile, ritrovando una Jamie Lee Curtis in forma, infondendo al personaggio di Laurie, sofferenza e determinazione, rivelando ancora una volta la sua bravura come attrice.
In questo sequel, undicesima pellicola del franchise che elimina i precedenti capitoli della saga, possiamo inoltre ritrovare l’originale interprete di Michael Myers, Nick Castle e nuovi personaggi come la figlia di Laurie, Karen, interpretata da Judy Greer, personaggio che ha preso le distanze dalla figura materna, intollerante e compulsiva.
Halloween, si conferma un horror in grado di intrattenere, accompagnato da una colonna sonora avvincente e coinvolgente, portando sullo schermo un Michael Myers impietoso, che come l’uomo nero è deciso a eliminare le anime corrotte dalla vita, preservando la purezza dell’animo umano.
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gustibus
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sabato 27 ottobre 2018
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halloween solo per ragazzi!
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Diciamo che questo reboot di Halloween-2018 e'iniziato bene sia qui in Italia ma alla grande negli USA.Ben 80milioni di dollari nel weekend....si puo'dire che fortuna!!anche se ci vorrebbe un altra parola.Quando e' uscito il primo halloween sempre con j.lee Curtis,Donald Pleasence e con la regia di John Carpenter era il 1978(avevo 25anni)..cosa e' cambiato?...nulla!Anche qui fa il suo dovere"cinematografico"di serial killer.Sono solo allibito solo per il successone di pubblico...giovane!ragazzi/e che a volte sono determinanti per questi esploit.Io lo ritengo un classico filmetto horror(?)ma?non ho capito nemmeno questo se non fosse che ci sono richiami a Jason woorles di venerdì 13,quando spiaccica la testa del suo dottore di prigione dalla quale e'scappato per cercare l'unica superstite del film 1978.
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Diciamo che questo reboot di Halloween-2018 e'iniziato bene sia qui in Italia ma alla grande negli USA.Ben 80milioni di dollari nel weekend....si puo'dire che fortuna!!anche se ci vorrebbe un altra parola.Quando e' uscito il primo halloween sempre con j.lee Curtis,Donald Pleasence e con la regia di John Carpenter era il 1978(avevo 25anni)..cosa e' cambiato?...nulla!Anche qui fa il suo dovere"cinematografico"di serial killer.Sono solo allibito solo per il successone di pubblico...giovane!ragazzi/e che a volte sono determinanti per questi esploit.Io lo ritengo un classico filmetto horror(?)ma?non ho capito nemmeno questo se non fosse che ci sono richiami a Jason woorles di venerdì 13,quando spiaccica la testa del suo dottore di prigione dalla quale e'scappato per cercare l'unica superstite del film 1978...gli altri 5/6 e' come non fossero mai esistiti.Complimenti a David Gordon Green,l'attuale regista.Sicuramente ha gia'coperto i costi e ci sara'un proseguo sicuramente.Per il bene del Cinema va bene cosi'.Non facciamo caso alla tematica,alla qualita'di film cosi',lunica nota piacevole e'la musica di Carpenter che qui e'anche produttore.Richiama si film anni 80,ma in quel periodo sono usciti film stupendi...i tempi cambiano,la passione per il cinema rimane.
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stramonio70
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domenica 28 ottobre 2018
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halloween 11°capitolo
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Avendo visto tutti i film della serie, se dovessi dare un voto a questo undicesimo capitolo di Halloween direi che non va oltre il 6, una sufficienza stiracchiata solo grazie alla sempre brava Jamie Lee Curtis, alle musiche e alla regia che tutto sommato è passabile. Il film azzera tutto quanto è successo nelle pellicole precedenti e si ricollega direttamente al primo "Halloween - La notte delle streghe" (1978) di John Carpenter, senza però riuscire a ricrearne le stesse atmosfere. Purtroppo il problema maggiore è nella sceneggiatura che ricalca schemi ormai visti e stravisti e non propone assolutamente niente di nuovo. Intere scene risultano così palesemente copiate dai film precedenti col pretesto dell'autocitazione.
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Avendo visto tutti i film della serie, se dovessi dare un voto a questo undicesimo capitolo di Halloween direi che non va oltre il 6, una sufficienza stiracchiata solo grazie alla sempre brava Jamie Lee Curtis, alle musiche e alla regia che tutto sommato è passabile. Il film azzera tutto quanto è successo nelle pellicole precedenti e si ricollega direttamente al primo "Halloween - La notte delle streghe" (1978) di John Carpenter, senza però riuscire a ricrearne le stesse atmosfere. Purtroppo il problema maggiore è nella sceneggiatura che ricalca schemi ormai visti e stravisti e non propone assolutamente niente di nuovo. Intere scene risultano così palesemente copiate dai film precedenti col pretesto dell'autocitazione. Male anche il resto del cast in cui non spicca proprio nessuno. Gli omicidi commessi da Michael sono ben girati ma a parte questo il film non offre nient'altro. Seconda parte meglio della prima dove il ritmo è piuttosto lento. Se volete un mio parere questo film in una ipotetica classifica della franchise si pone al quarto posto dopo "Halloween - La notte delle streghe" (1978), "Halloween 2 - Il signore della morte" (1981) e "Halloween - Venti anni dopo" (1998).
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carloalberto
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mercoledì 31 ottobre 2018
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poca suspense molta macelleria
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Jamie Lee Curtis torna per l'ennesima volta a interpretare la vittima predestinata dello psicopatico criminale mascherato che nella notte di Halloween scatena la sua furia omicida macellando una decina di persone a casaccio, donne, vecchi e bambini, senza una ragione. Poco suspense e molte scene granguignolesche per un horror senza mordente che si lascia vedere esclusivamente per la bravura della protagonista e di un caratterista americano, Will Patton, che interpreta lo sceriffo che 40 anni prima aveva dato la caccia al serial killer ancora alle prime armi. Discreta la colonna sonora del poliedrico John Carpenter che nel 1978 aveva diretto il primo film della saga, Halloween - La notte delle streghe.
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Jamie Lee Curtis torna per l'ennesima volta a interpretare la vittima predestinata dello psicopatico criminale mascherato che nella notte di Halloween scatena la sua furia omicida macellando una decina di persone a casaccio, donne, vecchi e bambini, senza una ragione. Poco suspense e molte scene granguignolesche per un horror senza mordente che si lascia vedere esclusivamente per la bravura della protagonista e di un caratterista americano, Will Patton, che interpreta lo sceriffo che 40 anni prima aveva dato la caccia al serial killer ancora alle prime armi. Discreta la colonna sonora del poliedrico John Carpenter che nel 1978 aveva diretto il primo film della saga, Halloween - La notte delle streghe. La pellicola inizia bene con la scena girata all’interno del manicomio criminale. Il maniaco è legato ad una catena che ne limita il raggio di azione in una area circoscritta da una striscia gialla tracciata sul pavimento, che ricorda una analoga memorabile scena di Hannibal. Si perde poi nella ripetitività di omicidi tutti uguali. Poco credibili, infine, alcuni colpi di scena e la mancanza di credibilità è fatale per qualsiasi horror o thriller che voglia coinvolgere lo spettatore emotivamente, interrompe l’empatia con i personaggi e fa iniziare a pensare. Ma se lo spettatore pensa si rompe l’incantesimo, soprattutto se le trovate del regista David Green appaiono ridicole ed in particolare una che qui non rivelo, per rispetto di chi volesse comunque vedere il film per la straordinaria interpretazione di Jamie Lee Curtis.
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elgatoloco
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venerdì 21 giugno 2019
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halloween-a new halloween?
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"Halloween"(2018, David Gordon Green)è un tentativo di riallacciarsi direttamente, bypassando gli altri sequel(anche questo è comunque tale) al"capostipite", ossia al mitico"Halloween"di John Carpenter di quarant'anni prima, il che è impossibile, proprio perché gli altri film , bene o male, ci sono stati, e proporsi quindi come"unica continuazione"è un atto che diremmo di hàbris, forse in parte anche punita al botteghino... Poche sequenze realmente"horror", poche che facciano veramente"tremare"o almeno fremere...Poca cosa, da ogni punto di vista, non fosse che per una certa pulizia formale e quell'acribia filologica(inutile, però, come rilevato già sopra)che non porta a quasi nulla: altro merito , quello di aver riproposto nel film le vecchie musiche di Carpenter(da sempre anche compositore).
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"Halloween"(2018, David Gordon Green)è un tentativo di riallacciarsi direttamente, bypassando gli altri sequel(anche questo è comunque tale) al"capostipite", ossia al mitico"Halloween"di John Carpenter di quarant'anni prima, il che è impossibile, proprio perché gli altri film , bene o male, ci sono stati, e proporsi quindi come"unica continuazione"è un atto che diremmo di hàbris, forse in parte anche punita al botteghino... Poche sequenze realmente"horror", poche che facciano veramente"tremare"o almeno fremere...Poca cosa, da ogni punto di vista, non fosse che per una certa pulizia formale e quell'acribia filologica(inutile, però, come rilevato già sopra)che non porta a quasi nulla: altro merito , quello di aver riproposto nel film le vecchie musiche di Carpenter(da sempre anche compositore). Per il resto, le due icone, Jamie Lee Curtis e Nick Castle, a suo tempo vittima e carnefice, rispettivamente, senza l'ombra di un possibile "complesso di Stoccolma"... Niente di che, appunto, salvo una certa gradevolezza nel recucupero e nell'accentuazione della componente iconica. Ma per un"horror terrifico"che faccia gridare e disperarsi è , francamente, troppo poco... Certo pesa il numero di sequel, certamente troppi, ma prescinderne . farne epochè non serve, perché il pubblico di"aficionados"li ha visti tutti o quasi e c' è il concreto rischio che tende a non vedere altri film, per cui riconosce ogni citazione, volontaria o meno, conscia o inconscia, per cui.... il tentativo temo non raggiunga l'obiettivo prefiassato, anzi vada a finire tra i tanti sequels precedenti.... El Gato
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onufrio
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mercoledì 20 novembre 2019
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haddonfield, 40 anni dopo
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La saga di Halloween ritorna in vita e con essa anche Laurie Strode (Jamie Lee Curtis) la sorella di Michael Myers. Il film non tiene conto dei vari sequel e praticamente si allaccia a quanto accaduto esclusivamente nel primo capitolo, datato 1978. L'uomo nero è pronto a compiere il proprio dovere: uccidere la sorella e tutti i membri della famiglia rimasti in vita, ma Laurie aspetta questo momento da tanti decenni, ed è preparato al suo arrivo. Il film ha avuto successo ai botteghini, già in lavorazione il secondo ed il terzo capitolo, per la serie: Il male non muore mai!
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wolvie
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giovedì 20 febbraio 2020
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40 anni dopo
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Quanti capitoli dobbiamo aspettare per mettere la parola FINE alle disavventure del demoniaco Michael Myers? Dopo i primi due film, filologicamente susseguenti ed un terzo film, dalla storia completamente distaccata dal principale filone, abbiamo visto una pletora di film tra la serie B e lo straight to video, ben 8, con ritorni vari, tra cui il dottor Loomis interpretato da Donald Pleasance e la stessa Laurie- J.L.Curtis, poi un reboot con seguito diretti da Rob Zombie, non ben voluti dal demiurgo John Carpenter, ed infine questo "Halloween" a 40 anni dal primo e che tende a fare piazza pulita dal capitolo 4 In poi, assurgendo a capitolo definitivo sotto l' egida di Carpenter. Ma recentemente la casa di produzione Blumhouse ha fatto circolare rumore su altri due capitoli (sigh!), Come si poteva evincere dai respiri post titoli di coda del film in questione.
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Quanti capitoli dobbiamo aspettare per mettere la parola FINE alle disavventure del demoniaco Michael Myers? Dopo i primi due film, filologicamente susseguenti ed un terzo film, dalla storia completamente distaccata dal principale filone, abbiamo visto una pletora di film tra la serie B e lo straight to video, ben 8, con ritorni vari, tra cui il dottor Loomis interpretato da Donald Pleasance e la stessa Laurie- J.L.Curtis, poi un reboot con seguito diretti da Rob Zombie, non ben voluti dal demiurgo John Carpenter, ed infine questo "Halloween" a 40 anni dal primo e che tende a fare piazza pulita dal capitolo 4 In poi, assurgendo a capitolo definitivo sotto l' egida di Carpenter. Ma recentemente la casa di produzione Blumhouse ha fatto circolare rumore su altri due capitoli (sigh!), Come si poteva evincere dai respiri post titoli di coda del film in questione. Myers riesce a fuggire dal manicomio criminale, torna alla città natale per perpetuare omicidi in serie. Questa volta però Laurie è attrezzata, quasi come una "Sarah Connor/Terminator", armi e trappole in una casa rifugio, che però latita a razionalità organizzativa. Scena cult: Michael spinge la sorella dalla terrazza del secondo piano della casa, in una ripresa identica al film originale, ma qui le parti si invertono, la preda diviene cacciatrice. Un bel film, non eccelso peccato per il finale, ancora una volta troppo aperto.
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elgatoloco
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giovedì 4 marzo 2021
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halloween senza sequel?
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"Halloween"(David Gordon Green, sceneggiatura dello stesso regista, con Danny Mc Bride e Jeff Fradley, dal soggetto classico-persosnaggi-di Carpenter e Debra Hill, 2018). Quarnat'anni dopo , decisamente riallacciandosi alla vicenda del serial-killer(ma anche molto di più)Michael Myers, nel 2018 il film nasce dalla volontà di Carpenter di tornare in qualche modo alle origini, deludendo chi s'aspettava una continuazione dei sequels poi quasi"incessantemente"(un po'esagerata, invero, come definizione avverbiale, ma per comodità si dice così)si sono prodotti dopo l'archetipo... Grande operazione filologica, con attenzione anche ai dettagli, dove il "mitico"dottor Loomis, il primo psichiatra che aveva avuto in cura Michael(il cognome, in realtà, conta poco, fin dall'inizio è il nome a"svettare")naturalemtne non c'è più, non"può"esserci più, ma è il dottor Sartain, discepolo di Loomis(interpretato da Haluk Bilginer)a "riproporne la dottrina", ribadendo come Loomis stesso avesse affermato che Michael era"Il male allo stato puro".
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"Halloween"(David Gordon Green, sceneggiatura dello stesso regista, con Danny Mc Bride e Jeff Fradley, dal soggetto classico-persosnaggi-di Carpenter e Debra Hill, 2018). Quarnat'anni dopo , decisamente riallacciandosi alla vicenda del serial-killer(ma anche molto di più)Michael Myers, nel 2018 il film nasce dalla volontà di Carpenter di tornare in qualche modo alle origini, deludendo chi s'aspettava una continuazione dei sequels poi quasi"incessantemente"(un po'esagerata, invero, come definizione avverbiale, ma per comodità si dice così)si sono prodotti dopo l'archetipo... Grande operazione filologica, con attenzione anche ai dettagli, dove il "mitico"dottor Loomis, il primo psichiatra che aveva avuto in cura Michael(il cognome, in realtà, conta poco, fin dall'inizio è il nome a"svettare")naturalemtne non c'è più, non"può"esserci più, ma è il dottor Sartain, discepolo di Loomis(interpretato da Haluk Bilginer)a "riproporne la dottrina", ribadendo come Loomis stesso avesse affermato che Michael era"Il male allo stato puro". E qui si gioca, potremmo dire, il clou del film: Myers è "the Black Man", un'entità sovrumana, extra-umana, non certo"divina", né propriamente"diabolica", forse"demoniaca"(forse un film ulteiore chiarirà la cosa o più probabilmente la cosa rimarrà avvinta nel mistero carpenteriano).Ecco il "fascino" misterioso del personaggio, che torna a uccidere baby.sitters, ma anche altre persone, indipendentemente dal tuolo e dal genere cui appartengono(del resto a sei anni aveva quasi ucciso la sorella grande)e naturalmente, se "torna in campo"Michael(sempre interpretato, come nel classico film archetipico da Nick Castle, cui però si affianca James Jude Courtney, per le sequenze acrobatiche, per le quali l'attore e stuntman si è esprressamente ispirato alle movenze del gatto) non poteva mancare la sua deuteragonista, Jamie Lee Curtis, sempre ossessionata dall'ombra di Michael, ma decisa , appunto ossessivamente, a ripararsi da suoi eventuali attacchi, come fa anche proteggendo in modo autoritario la famiglia , in particolare la figlia Karen, che è resa da Judy Greer e la nipote Allyson(Andy Matichak). Non è un"novum"assoluto, anzi, questo film, che però ripropone il"perturbante"(la citazione freudiana è d'obbligo), con la musica, sempre di JOhn Carpenter e di Cody Carpenter. . El Gato
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