Green Book

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luca_graziani domenica 13 gennaio 2019
green book. la banalità del pregiudizio Valutazione 0 stelle su cinque
85%
No
15%

“Se non sono abbastanza nero, né abbastanza bianco, né abbastanza uomo, allora che cosa
sono?”
Proprio là dove sembra impossibile, nell’America retrograda dei primi anni '60, tra misoginia, omofobia e odio razziale, nasce un rapporto di amicizia, lealtà e rispetto reciproco che va al di là del colore della pelle, delle tendenze sessuali e dell’inflessione dialettale.
Ispirato da una storia vera, Green book è un film on the road che concilia gli opposti. Tony Lip (Viggo Mortenssen) è un buttafuori italoamericano del Bronx dagli atteggiamenti mafiosi che si guadagna da vivere per lui e per la famiglia grazie alla sua innata capacità di raccontare balle. [+]

[+] '...vinci quando mantieni alta la tua dignità' (di antonio montefalcone)
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samanta martedì 19 febbraio 2019
un buttafuori eccezionale Valutazione 4 stelle su cinque
86%
No
14%

Il titolo è dato da una guida turistica che negli USA degli anni '60 indicava negli stati segregazionisti del Sud i luoghi pubblici (alberghi, ristoranti ecc.) che erano riservati ai "negri" ovvero vi potevano anche accedere.
La trama [Spoiler] è basata su una storia reale: l'amicizia tra Tony Vallelonga, discendente di immigrati siciliani e il dottor Don Shirley pianista afro americano nella New York del 1962. Tony (Viggo Mortensen ingrassato e imbolsito, quanto sono lontani i temii di Re Aragorn e del Signore degli anelli!) fa il buttafuori in un  noto Night Club il Capocabana, frequentato anche da boss mafiosi ed anche Tony è un pò mafioso, è sposato con un adorabile moglie Dolores (interpretata dalla brava  Linda Cardellini: Avengers, Hunter Killer)  e ha 2 figli, vive modestamente e oltretutto 2 mesi prima di Natale perde il lavoro, perchè il locale è temporaneamente chiuso per lavori. [+]

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paolo stravalaci lunedì 4 febbraio 2019
esilarante e riflessivo Valutazione 5 stelle su cinque
68%
No
32%

Questo è un film straordinario, nel quale a mio avviso anche volendo essere pignoli, è impossibile trovare difetti. Green Book parla della discriminazione razziale degli anni 60 in America, e racconta la vera storia di una coppia che all'apparenza pare essere la peggiore assortita a causa delle loro differenze caratteriali. Donald Shirley talentuoso pianista, distaccato, colto, raffinato, e Tony "Lip" Vallelunga, italoamericano (siciliano) buttafuori, un po rozzo, abituato ad un linguaggio volgare e ai bassifondi della città newyorkese. Quest'ultimo diventa il suo autista, e ben presto il loro rapporto professionale, diventa sempre più forte e confidenziale. [+]

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eugenio lunedì 21 gennaio 2019
una sodale amicizia tra le strade d’america Valutazione 4 stelle su cinque
68%
No
32%

Non sbaglia un colpo l’ultimo film di Peter Farrelly. Commedia, dramma, attenzione alle tematiche discriminatorie, amicizia e un profondo senso di umiltà contraddistinguono Green book, tratto da una storia vera, grazie anche alla verve di una coppia consolidata dalla riuscita interpretazione.
La locandina ci mostra sin da subito due interpreti assai famosi: Viggo Mortensen (nel film Tony Vallelonga), pesantemente ingrassato alla guida di una luccicante e sfavillante Cadillac con sguardo sprezzante alla James Dean  e Mahershala Ali (Doc Shirley), impettito e imperturbabile come silente passeggero dietro, l’attore di Moonlight per intenderci. [+]

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carlosantoni giovedì 31 gennaio 2019
tra razzismo e conflitto sociale, scherzandoci su. Valutazione 3 stelle su cinque
78%
No
22%

Mi è piaciuto e ne consiglio senz’altro la visione… anche se a mio parere non merita quel clamoroso 4,17 di preferenze su 5 che oggi gli viene accreditato! È un film costruito bene e altrettanto bene è recitato, soprattutto dall’eccellente Mortensen. Un po’ troppo sopra le righe, direi, il modo assolutamente snob, per non dire principesco, in cui è descritto e interpretato il personaggio di Donald Shirley.
A caldo ho pensato che se avessi dovuto paragonarlo a un film precedente (mia moglie aveva suggerito “Quasi amici”) lo avrei paragonato ad un film di successo di appena un anno fa: “Tre manifesti, Ebbing, Missouri”. [+]

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taty23 giovedì 24 gennaio 2019
amicizia, confronto e ritrovare sè stessi Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

l film “Green Book” e il racconto della storia di Tony “Lip” Vallelonga.

Siamo agli inizi degli anni 60, Tony Lip(Viggo Mortensen), soprannome datogli perché riesce a far fare alla gente quello che vuole, fa il buttafuori al Copacabana, uno dei posti più in voga nella New York di quel periodo.
Quando il locale chiude per dei lavori di ristrutturazione, Tony dovrà trovare un impiego alternativo per provvedere alla famiglia.
Verrà ingaggiato come autista dal pianista “Doc” Don Shirley(Mahershala Ali) che dovrà accompagnare in una tournée di concerti nel sud degli  Stati Uniti. [+]

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barbara genise domenica 21 aprile 2019
riso amaro Valutazione 5 stelle su cinque
71%
No
29%

Film sulla discriminazione e segregazione razziale ce ne sono tantissimi....la nostra letteratura cinematografica è piena di pellicole di denuncia attraverso racconti e storie tristissime che colpiscono e mortificano il genere umano. 
Eppure questa pellicola è stata per me sconvolgente....due anime che hanno tutto all'opposto...carattere, temperamento, preferenze sessuali, colore della pelle, struttura fisica, esperienze....due anime, dicevo, che non avrebbero nulla da dirsi nè da scambiarsi, due finestre sul mondo diametralmente opposte, senza alcun minimo punto di contatto, se non una miccia appiccata dal destino, o dalla casualità di cui si nutre il destino stesso, talvolta. [+]

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francesco zennaro domenica 3 febbraio 2019
il pollo fritto che abbattè le barriere razziali Valutazione 5 stelle su cinque
57%
No
43%

  L'AMICO DI UN KENNEDY CHE NON POTÈ UTILIZZARE LA TOILETTE.

IL POLLO FRITTO CHE ABBATTÈ TUTTE LE BARRIERE RAZZIALI.

Immagina di essere un pianista. Un celebre pianista, richiesto e acclamato in tutti gli Stati Uniti d'America.
E, cosa non da tutti, di conoscere uno dei Kennedy. Si, proprio quei Kennedy lì!
Immagina ora che, dovendo cenare, non ti lascino entrare nel ristorante dove stanno cenando i tuoi estimatori danarosi.
E, nemmeno, che ti lascino andare a far pipì nella toilette di un luogo pubblico.
Solo perchè sei un negro, uno "sporco negro", come si usava dire a quei tempi, prima che i termini "nero" e "di colore" prendessero il sopravvento. [+]

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kimkiduk lunedì 4 febbraio 2019
grande film Valutazione 5 stelle su cinque
60%
No
40%

Film fantastico, divertente ma non solo.
Interpretato da un Viggo Mortensen straordinario che se la vedrà (penso) con Bale per la statuetta come miglior attore protagonista.
La storia (vera) scorre tra la caratterizzazione dell'italiano broccolino tipico e la condanna del razzismo negli Usa, reso a volte ridicolo, a volte spietato, a volte ironico.
Certo è che quel viaggio deve essere stato davvero memorabile negli anni 60' negli stati del sud (soprattutto Mississipi, Alabama e Cord Carolina).
La fatica di essere "diverso" per i bianchi ma anche per i neri deve essere stata veramente dura, io penso anche molto più dura di quella rappresentata nel film. [+]

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lucio di loreto lunedì 11 febbraio 2019
farrelly aggiunge riflessioni sociali alla immancabile dose di ironia
75%
No
25%

Peter, spesso in combutta con Bobby, ci ha sempre abituato e deliziato col genere più demenziale che ci sia, nel senso migliore e rispettoso del termine, dando in ogni film una situazione quasi estrema di commedia con battute forti, esilaranti e al limite del trash, senza mai toccare o avvicinarsi al volgare, dimostrando insieme al fratello di avere uno step ahead rispetto agli altri registi sui generis. In Green Book Farrelly compie un gigante passo verso la celebrità ed il mito, aiutato da una coppia d’assi in stato di grazia, portandoci a fare una passeggiata in Cadillac DeVille nel profondo Sud americano attorno agli albori dei mitici sixties, quando Dylan cantava la protesta e si ballava la furia di Elvis ma dove il razzismo e la segregazione dominavano un po' ovunque!! Passare da “Scemo e più scemo” ai Golden Globes e la notte degli Oscar il passo è estremo, ma tant’è!! Certo, forse uno “scomodo passato” è la causa dell’assenza al Dolby Theatre della nomination più ambita (la regia) ma fa lo stesso. [+]

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