Il jazzista gay e l'autista omofobo in viaggio nell'America razzista
di Paolo Mereghetti Il Corriere della Sera
I fratelli Farrelly si dividono. Stavolta a dirigere c'è solo Peter, il più vecchio, e con la separazione (momentanea?) se ne è andata anche la carica demenziale e scatologica che aveva caratterizzato la loro precedente produzione. Ma non sparisce la voglia di provocare né di usare quello che era un po' il loro segno di marca: una storia a due tutta al maschile, dove il contrasto di caratteri e di comportamenti fa avanzare glie eventi. Anche Green Book procede così e le cinque nomination che ha ricevuto (miglior film, attore protagonista e non, sceneggiatura e montaggio) dimostrano insieme ai Golden Globe già vinti (miglior commedia, sceneggiatura e attore non protagonista) che la scelta è stata azzeccata. [...]
di Paolo Mereghetti, articolo completo (4202 caratteri spazi inclusi) su Il Corriere della Sera 28 gennaio 2019
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