juri moretti
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martedì 8 gennaio 2019
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i fantasmi del passato a volte ritornano
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Un thriller/fantasy tratto da un romanzo di Lois Duncan, ambientato in un’edificio isolato, il quale è occupato dai fantasmi del passato che ritornano dalle proprie vittime.
Il film non punta a spaventare ma a raccontare una storia con all’interno un mistero oscuro è un cast eccezionale.
ULTIMA CHANCE
Una ragazza ribelle (Anna Sophia Robb) tanto da avere pessimi risultati scolastici viene iscritta dai genitori nella riservatissima scuola privata Blackwood, un collegio femminile gestito dall'elegante Madame Duret (Uma Thurman). La ragazza scoprirà che solo altre quattro allieve sono iscritte all'Istituto e sono altrettanto indisciplinate e bisognose di un'ultima chance.
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Un thriller/fantasy tratto da un romanzo di Lois Duncan, ambientato in un’edificio isolato, il quale è occupato dai fantasmi del passato che ritornano dalle proprie vittime.
Il film non punta a spaventare ma a raccontare una storia con all’interno un mistero oscuro è un cast eccezionale.
ULTIMA CHANCE
Una ragazza ribelle (Anna Sophia Robb) tanto da avere pessimi risultati scolastici viene iscritta dai genitori nella riservatissima scuola privata Blackwood, un collegio femminile gestito dall'elegante Madame Duret (Uma Thurman). La ragazza scoprirà che solo altre quattro allieve sono iscritte all'Istituto e sono altrettanto indisciplinate e bisognose di un'ultima chance. Le giovani sviluppano sorprendenti capacità in diverse discipline, chi la matematica, chi la pittura, chi la poesia e chi la musica, svelando di essere veri e propri talenti . Ma qualcosa di sinistro striscia nell'edificio e le ragazze sono sempre più turbate da strane visioni, cosa che peggiorerà quando la preside ordina loro di liberare il proprio talento e smettere di prendere gli psicofarmaci che fin lì avevano calmato i loro impulsi più distruttivi.
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elgatoloco
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lunedì 23 marzo 2020
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notevole film gotico
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"Down a Dark Hall"(Rodrigo Cortes, anche montatore, 2018)è un film gotico che trasporta sullo schermo un romanzo omonimo di Lois Duncan del 1974. Inizia proponendo il ritratto di un gruppo di rgazze problematiche, sosffermandosi soprattutto su due-tre di essere, in particolare anzi su una, ma ci si accorge subito che il luogo che deve accoglierle non è nè una scuola né un,luogo"normale"o"tranquillo"nè un'agenzia educativa che segua canoni omologati, in qualche modo, Al contrario, le"ecceentricità"anche rispetto a propooste anti-pedagogiche o di "pedagogista libertaria"continuano ad accumularsi, finché in particolare una ragazza, spinta dalla naturale curiosità , incontra qualcosa di diverso, di"extrasensoriale", precipitando poi in una dimensione"altra".
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"Down a Dark Hall"(Rodrigo Cortes, anche montatore, 2018)è un film gotico che trasporta sullo schermo un romanzo omonimo di Lois Duncan del 1974. Inizia proponendo il ritratto di un gruppo di rgazze problematiche, sosffermandosi soprattutto su due-tre di essere, in particolare anzi su una, ma ci si accorge subito che il luogo che deve accoglierle non è nè una scuola né un,luogo"normale"o"tranquillo"nè un'agenzia educativa che segua canoni omologati, in qualche modo, Al contrario, le"ecceentricità"anche rispetto a propooste anti-pedagogiche o di "pedagogista libertaria"continuano ad accumularsi, finché in particolare una ragazza, spinta dalla naturale curiosità , incontra qualcosa di diverso, di"extrasensoriale", precipitando poi in una dimensione"altra". In qualche modo, retorica a parte(ce n'è non poca, nel senso che rimane il sospetto che quanto accade nel luogo isolato sia quasi una"conndanna apocalittica"), con soluzioni tecniche di discreta fattura, dove la dimensione del"fantastico"fa irruzione in maniera complessivamente non banale, il climax del e ne sottofinale e nel finale sembra francamente eccessivo, debordante, non essendo controbilanciato da un anticlimax, che contribuierebbe ad allentare(solo momentaneamente, facendo risaltare il crescendo successivo), per cui il tutto appare decisamente"votato alla distruzione"troppo facilmemnte, il che rischia di precipitare il tutto in una sorta di banalità ammorbante. Mostrando comunque anche le derive di certa"antipedagogia", il film non è certo una riflessione filmiica(e in prima battuta, appunto, anche letteraria)sul ruolo della pedagogia, ma in qualche modo viene a segnalarne, implicitamente, i limiti,. Da considerare così com'è, da"prendere o lasicare"(e vari commenti pubblicati sembrano andare in quest'ultima direzione)siamo lontani dal top del cinema fantastico, ma d'altra parte"Down a Dark hall"non è neppure da giudicare come la"spazzatura"dl genere, dove, in specie nella rpima parte, vediamo soluzioni e"invenzioni"(ombre scure, prima della predominanza di "zombies"e fantasmi vari)di notevole livello. Sul piano interpretativo, bene Uma Thurman e Anna Sophia Robb, la protagonista,Noah Silver, ma il giudizio positivo non può estendersi a tutte(i le/gli intepreti, in quanto alcune/e indulgono a caratterizzazioni troppo stereotipate. El Gato
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carloalberto
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venerdì 10 agosto 2018
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paranormale indigesto
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Rodrigo Cortés si cimenta di nuovo con il paranormale e dopo Red Lights, girato, fortunatamente per lui, con attori del calibro di De Niro e Sigourney Weaver, dirige in Dark Hall un’altra star del cinema hollywoodiano, UmaThurman. Ma dimenticatevi la protagonista di Kill Bill, qui la Thurman è l’ombra o, per meglio dire, il fantasma di sé stessa, che interpreta, in modo scialbo e poco convincente, una medium evocatrice di geniali spettri bramosi di reincarnazioni opportunistiche per continuare a creare opere d’arte. Il genere dovrebbe essere quello horror ma con una venatura drammatica, rappresentata dalla storia dell’adolescente protagonista, Anna Sophia Robb, orfana di padre, il cui fantasma protettivo, con una trovata nulla affatto originale, appare nelle scene clou del film per guidare l’adolescente smarrita sulla retta via.
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Rodrigo Cortés si cimenta di nuovo con il paranormale e dopo Red Lights, girato, fortunatamente per lui, con attori del calibro di De Niro e Sigourney Weaver, dirige in Dark Hall un’altra star del cinema hollywoodiano, UmaThurman. Ma dimenticatevi la protagonista di Kill Bill, qui la Thurman è l’ombra o, per meglio dire, il fantasma di sé stessa, che interpreta, in modo scialbo e poco convincente, una medium evocatrice di geniali spettri bramosi di reincarnazioni opportunistiche per continuare a creare opere d’arte. Il genere dovrebbe essere quello horror ma con una venatura drammatica, rappresentata dalla storia dell’adolescente protagonista, Anna Sophia Robb, orfana di padre, il cui fantasma protettivo, con una trovata nulla affatto originale, appare nelle scene clou del film per guidare l’adolescente smarrita sulla retta via. Trama debole e personaggi appena abbozzati, uniti alla mancanza quasi totale di suspense, rendono la pellicola un po’ indigesta.
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peergynt
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sabato 23 febbraio 2019
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film gotico buono solo a metà
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Nel grande contenitore del cinema horror c'è un filone che è ricco di grande fascino: quello gotico. Deriva nome e temi proprio dal romanzo gotico di fine Settecento e unisce tematiche horror ad elementi narrativi romantici, si svolge in ambienti cupi e inquietanti e flirta sempre con il soprannaturale. Ma è innegabile che trovare un buon film gotico è cosa sempre più difficile.
Nel caso di questo film per la prima ora location e atmosfera sono sicuramente indovinate e la temperatura gotica è giustamente calibrata. Ma purtroppo i racconti bisogna anche portarli a termine, ed è qui che il film precipita nel ridicolo. A partire dallo spiegone finale della direttrice madame Duret (ma nel gotico soprannaturale la spiegazione dell'arcano dev'essere lasciata solo intuire, mai spiattellata con evidenza!), di cui non diremo nulla per evitare di spoilerare, il film precipita nel banale e in clichet abusati e già visti mille volte, con tanto di arrivo finale di polizia e ambulanza, elementi ottimi in un poliziesco o thriller ma che fanno a brandelli qualsiasi atmosfera gotica che si rispetti.
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Nel grande contenitore del cinema horror c'è un filone che è ricco di grande fascino: quello gotico. Deriva nome e temi proprio dal romanzo gotico di fine Settecento e unisce tematiche horror ad elementi narrativi romantici, si svolge in ambienti cupi e inquietanti e flirta sempre con il soprannaturale. Ma è innegabile che trovare un buon film gotico è cosa sempre più difficile.
Nel caso di questo film per la prima ora location e atmosfera sono sicuramente indovinate e la temperatura gotica è giustamente calibrata. Ma purtroppo i racconti bisogna anche portarli a termine, ed è qui che il film precipita nel ridicolo. A partire dallo spiegone finale della direttrice madame Duret (ma nel gotico soprannaturale la spiegazione dell'arcano dev'essere lasciata solo intuire, mai spiattellata con evidenza!), di cui non diremo nulla per evitare di spoilerare, il film precipita nel banale e in clichet abusati e già visti mille volte, con tanto di arrivo finale di polizia e ambulanza, elementi ottimi in un poliziesco o thriller ma che fanno a brandelli qualsiasi atmosfera gotica che si rispetti.
Peccato, perché l'inizio era promettente e gli attori sufficientemente in parte. Resta solo il fascino del grande e tenebroso collegio sul limitare del bosco.
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xcacel
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venerdì 30 novembre 2018
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un orrore di film
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Screenplay da serie televisiva di bassa qualità, trama banale se non di più, plot visto e rivisto, attori all’altezza del film, inclusa una Thurman irriconoscibile. Va dritto nella top ten degli horror movies, non intesi come film che fanno paura ma come schifezze di film. Evitate.
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