Quattro donne; una ragazza giovanissima di Cosenza che vive in una scuola occupata, Elena, una signora che in val Susa ospita temporaneamente un migrante, un'altra ragazza, a Como, Giorgia, che gestisce uno sportello e poi la migliore, Lorena, un'anziana signora di Pordenone elegantissima e sempre con il filo di perle che scavalca cancelli per andare a d aiutare afghani che vivono accampati, e che soprattutto che sa raccontare perchè lo fa e sa convincere.
Tutte e quattro ci portano in un paese sconvolgente, di persone che vivono in baracche o si congelano i piedi cercando di attraversare una montagna. Ma non ci lasciano lì, nell'angoscia della sofferenza che non si può lenire: ce lo fanno attraversare, mostrando che si può fare qualcosa ed al contempo restare "normali": cenare con gli amici, come in una scena bellissima, o passare la notte a cantare.
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Quattro donne; una ragazza giovanissima di Cosenza che vive in una scuola occupata, Elena, una signora che in val Susa ospita temporaneamente un migrante, un'altra ragazza, a Como, Giorgia, che gestisce uno sportello e poi la migliore, Lorena, un'anziana signora di Pordenone elegantissima e sempre con il filo di perle che scavalca cancelli per andare a d aiutare afghani che vivono accampati, e che soprattutto che sa raccontare perchè lo fa e sa convincere.
Tutte e quattro ci portano in un paese sconvolgente, di persone che vivono in baracche o si congelano i piedi cercando di attraversare una montagna. Ma non ci lasciano lì, nell'angoscia della sofferenza che non si può lenire: ce lo fanno attraversare, mostrando che si può fare qualcosa ed al contempo restare "normali": cenare con gli amici, come in una scena bellissima, o passare la notte a cantare. Queste quattro donne ci danno una grande lezione. E "Dove Bisogna Stare" è un film che, se lo guardi veramente, non ti lascia uguale a come sei entrata in sala.
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