Dogman |
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Un film di Matteo Garrone.
Con Marcello Fonte, Edoardo Pesce, Nunzia Schiano, Adamo Dionisi.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 100 min.
- Italia 2018.
- 01 Distribution
uscita giovedì 27 giugno 2024.
MYMONETRO
Dogman
valutazione media:
4,10
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Dogman: ottimo Garrone, grandissimo Marcello Fontedi AleFeedback: 500 | altri commenti e recensioni di Ale |
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lunedì 1 ottobre 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Non si riesce a rimanere indifferenti dopo aver visto Dogman, ultimo film di Matteo Garrone, osannato normalmente oltreAlpe e poco ancora conosciuto dal pubblico italiano.
Dogman colpisce e lo fa in maniera fulminea perche' la storia di Marcello, baraccato del Mandrione (l'attore Marcello Fonte) e' una storia oscura della nostra Italia, mai digerita come in realta' non si dovrebbe fare. Lo stesso Pasolini, a cui ad ogni istante del film ho pensato, aveva scritto in questo modo il Mandrione: ”Ricordo che un giorno passando per il Mandrione in macchina con due miei amici bolognesi, angosciati a quella vista, c’erano, davanti ai loro tuguri, a ruzzare sul fango lurido, dei ragazzini, dai due ai quattro o cinque anni. Erano vestiti con degli stracci: uno addirittura con una pelliccetta trovata chissà dove come un piccolo selvaggio. Correvano qua e là, senza le regole di un giuoco qualsiasi: si muovevano, si agitavano come se fossero ciechi, in quei pochi metri quadrati dov’erano nati e dove erano sempre rimasti, senza conoscere altro del mondo se non la casettina dove dormivano e i due palmi di melma dove giocavano. Vedendoci passare con la macchina, uno, un maschietto, ormai ben piantato malgrado i suoi due o tre anni di età, si mise la manina sporca contro la bocca, e, di sua iniziativa tutto allegro e affettuoso ci mandò un bacetto. […] La pura vitalità che è alla base di queste anime, vuol dire mescolanza di male allo stato puro e di bene allo stato puro: violenza e bontà, malvagità e innocenza, malgrado tutto. (Pier Paolo Pasolini, “Vie Nuove”, maggio 1958)”
Consiglio Dogman perché una storia vera, un orrore vero di cronaca di vita perché “violenza e bontà, malvagità e innocenza, malgrado tutto”.
È LA STORIA di Simone, un pugile fallito cocainomane e di Marcello, che di mestiere fa la toiletattura per cani. Mentre Simone vive di furterelli, Marcello cerca di crescere la figlia come se tutto fosse normale intorno a loro, come se fosse in un sogno... Ecco che Simone va da Marcello, che in realtà è uno spacciatore, uno spacciatore “per bene però” perché si preoccupa di cosa pensi la gente di lui; Marcello non fa che dirgli, dopo avergli dato la roba, non qui, di la c’è mia figlia... È si arriva all’epilogo e quello che continuo a pensare è a quel filone di neorealismo che dopo la guerra portò il cinema italiano a sbancare gli OSCAR. Sarà così stavolta ????
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