Il Giustiziere della Notte

Non è il momento per le armi facili di Bruce Willis

Sarà interessante chiedersi il perché di questo remake ambientato durante l'era Trump, dopo tutto quello che è successo a proposito di facile diffusione delle armi negli Stati Uniti, a quarantaquattro anni dal primo film (e primo di una serie di quattro seguiti) e a quarantasei dal romanzo ispiratore di Brian Garfield. Concepiti in tutt'altro contesto, quello della prima metà degli anni Settanta. A Vietnam non ancora archiviato, a pochissima distanza dall'onda della contestazione giovanile. Tra la fine ingloriosa della presidenza Nixon e la scolorita presidenza Ford. Il prototipo che con la regia di Michael Winner e la fortunata interpretazione di Charles Bronson riscosse nel 1974 un enorme successo, ma sollevando furiose polemiche che si appellavano alla categoria del "fascismo", si rispecchia nel nuovo film di Eli Roth con Bruce Willis, nella dinamica dei fatti, abbastanza fedelmente, con solo qualche secondaria variazione. Il teatro qui è Chicago anziché New York. Il protagonista è chirurgo anziché ingegnere/architetto. La sorte della figlia è migliore che nell'originale dove restava condannata a vita dal trauma subìto. Qui come lì Paul Kersey è in partenza uomo pacifico e mite, del tutto contrario all'uso della violenza, forse con una sottolineatura in più attraverso un Bruce Willis che ostenta una postura politically correct (ci manca poco che porga l'altra guancia a uno scalmanato che gli dà del "frocetto") e sembra proprio non possedere le phisique du ròle di cui era dotato il cowboy Bronson. La conversione avviene, per vie casuali (casualmente si trova a disporre della prima arma, in entrambi i casi), dopo che in sua assenza da casa moglie e figlia vengono aggredite da tre rapinatori che uccidono la prima e infieriscono sulla seconda. Il prototipo andò controcorrente e fu audace nell'assecondare il mugugno di una maggioranza silenziosa poco rappresentata e nello sfidare un'opinione pubblica orientata da media e maitre a penser complessivamente sbilanciati a sinistra. Ma oggi? Malgrado l'enormità dei guasti causati dalla facilità di armarsi per i cittadini statunitensi e malgrado gli innumerevoli episodi di follia stragistica, oggi che cosa ci significa la conversione di un irreprensibile cittadino, professionista, padre di famiglia in giustiziere che prima di rintracciare i responsabili della distruzione della sua vita-deprecabile ma comprensibile smania di vendetta - prende a fare le ronde e punire tutti i criminali in cui s'imbatte?
Da La Repubblica, 8 marzo 2018


di Paolo D'Agostini, 8 marzo 2018