Bohemian Rhapsody |
||||||||||||||
Un film di Bryan Singer.
Con Rami Malek, Lucy Boynton, Gwilym Lee, Ben Hardy.
continua»
Titolo originale Bohemian Rhapsody.
Biografico,
durata 134 min.
- Gran Bretagna, USA 2018.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 29 novembre 2018.
MYMONETRO
Bohemian Rhapsody
valutazione media:
2,94
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Bio-pic musicale che va a colpo sicuro.di Great StevenFeedback: |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
mercoledì 30 marzo 2022 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
BOHEMIAN RHAPSODY (USA/UK, 2018) diretto da BRYAN SINGER. Interpretato da RAMI MALEK, LUCY BOYNTON, GWILYM LEE, BEN HARDY, JOSEPH MAZZELLO, AIDAN GILLEN, ALLEN LEECH, TOM HOLLANDER, AARON MCCUSKER, MIKE MYERS ● La storia dei primi quindici anni della leggendaria rock band inglese, dal 1970 (anno in cui Farrokh Bolsara, alias Freddie Mercury, entrò come voce solista negli Smile, affiancando Brian May alla chitarra e Roger Taylor alla batteria; l’anno successivo la formazione, con l’aggiunta di John Deacon al basso, cambiò nome in Queen) alla partecipazione al Live Aid nel 1985, evento musicale internazionale che ebbero l’onore di aprire. Rievocando l’incisione degli storici album, i favolosi tour in giro per il mondo, le immortali canzoni di successo, i disaccordi fra i membri (e anche quelli che videro contrapporsi il quartetto ai produttori discografici) e il discutibile (ma reale) utilizzo della celebrità a scopo di divertimento autoreferenziale, il film di B. Singer pone l’accento sulla figura del carismatico leader in modo da evidenziarne senza pietà, ma anche senza abbandonare una cifra narrativa che ne riconosca il valore, tutte le intime contraddizioni. Freddie Mercury (1946-1991) era un giovane che si divertiva a provocare il padre e soprattutto a infrangere i tabù della sua generazione, un ragazzo cresciuto ai tempi della rivoluzione sessuale che arrivò solo col tempo a nutrire dubbi sulla sua sessualità, alimentando a dismisura il proprio ego proprio in virtù del plauso che lo circondava, ma disposto in seguito a fare un passo indietro, così da piantare in asso un manager personale che in fin dei conti non gli interessava per niente (e che si vendicò, al termine del periodo in cui Freddie si allontanò dalla band per tentare la carriera solista, parlando in televisione dei suoi festini decadenti) e tornare da Brian, Roger e John, i quali, malgrado le iniziali riserve, lo perdonarono e lo riaccolsero. Figura femminile fondamentale nella vicenda umana di Mercury fu Mary Austin, commessa in una maglieria che lo amò ricambiata e successivamente continuò a essergli amica fedele dopo che il cantante le dichiarò il proprio orientamento sessuale. La sceneggiatura del neozelandese Anthony McCarten ritrae in modo veritiero anche le figure di contorno, dal manager della band John Reid al saggio cameriere Jim Hutton e alla famiglia Bolsara, di origine parsi. Interpreti bravissimi (in particolar modo i quattro attori che interpretano i musicisti della band hanno un’aderenza quasi impressionante ai propri personaggi), sequenze musicali ricreate con vigore, contributi tecnici di ottima qualità. E allora a cosa si devono le critiche che questo bio-pic (per altro il bio-pic musicale di maggior successo nella storia del cinema, con oltre 900 milioni di dollari d’incasso) ha sollevato in determinati ambienti? A parte le incongruenze per i tempi cronologici di alcuni brani e il playback che giunge in soccorso di R. Malek per non guastare l’atmosfera da sogno, è probabile che costruire un mito cinematografico a ridosso di un mito musicale, difficilmente evita di risultare pedissequo, inattendibile o quantomeno prevedibile. Nel caso specifico di Mercury, questo discorso si avvicina alla realtà stretta dei fatti senza affondare le unghie nell’aura di un uomo profondamente inquieto che, sebbene non temesse rivali sul palcoscenico, riuscisse a battere qualunque record di vendita, fosse un pianista, chitarrista, tenore lirico, designer, atleta e artista di bravura tale da aspirare al ruolo di demiurgo e infine mordesse la vita applicandovi la follia del genio, aveva comunque da gestire una complessa natura che nemmeno sul letto di morte trovò la propria risoluzione. In ogni caso, la performance da Oscar di Malek, per quanto semplifichi la gloria di una leggenda del passato recente, ha il merito di intrattenere saldamente lo spettatore cogliendo gli aspetti pratici della sua personalità e facendone una messinscena intensa e godibile. Al suo fianco, G. Lee (May), B. Hardy (Taylor) e J. Mazzello (Deacon) – lo sceneggiatore McCarten dà a ciascuno di loro uno spazio non solo sufficiente, ma decisamente adeguato –, gli fungono da efficace contraltare come amici, compagni di lavoro e di squadra e confidenti indefessi nella buona e nella cattiva sorte. La vertigine lirica di Bohemian Rhapsody (mi riferisco al brano, non al titolo del film) è resa in modo superbo nella sequenza della registrazione nell’edificio della fattoria, quando il quartetto intona i Galileo, Bismillah, Scaramouche e Figaro ormai divenuti parte dell’immaginario collettivo. Altre tue statuette andarono, nel 2019, al montaggio, al sonoro e al montaggio sonoro.
[+] lascia un commento a great steven »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | scarface9 2° | bontropi 3° | ale 4° | daniele marsero 5° | lucio di loreto 6° | tiziano 7° | 8° | umberto 9° | enzo70 10° | 11° | mauro 12° | volont�78 13° | rmarci 05 14° | cristiano catalini 15° | rino79 16° | erica villafranca 17° | dekxal 18° | ollipop 19° | roby 82 20° | folignoli 21° | carlaas 22° | great steven 23° | elgatoloco 24° | clavius 25° | 26° | massenzio99 27° | dariobottos 28° | lucascialo 29° | anna 30° | gustibus 31° | rewind10 32° | luci benni 33° | giorgio postiglione giorpost 34° | tmpsvita 35° | nino pellino 36° | rogertah 37° | flyanto 38° | 39° | festuceto 40° | chiaragolightly 41° | rear kane 42° | paolorol |
SAG Awards (3) Premio Oscar (9) Producers Guild (1) Golden Globes (3) David di Donatello (1) Critics Choice Award (3) CDG Awards (1) BAFTA (8) Articoli & News |
|