samanta
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martedì 2 gennaio 2018
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tutti meritano una standing ovation nella vita
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Wonder (Meraviglia) è un film uscito nel 2017, ancora in programmazione nel circuito cinematogragico. E' tratto da un romanzo di R.B. Palacio, negli USA la pellicola ha avuto un notevole successo commerciale: ha incassato 116 milioni di $ a fronte di un budget di 20 milioni,(anche all'estero sta avendo buoni incassi), e ha ottenuto un buon successo di critica. La regia è di Stephen Chbosky (Noi siamo infinito) che è anche il co-sceneggiatore (in precedenza era stato lo sceneggiatore di La bella e la bestia e di Allergiant).
[SPOILER]La trama: August ((Jacob Tremblay già attore in Room, il libro di Henry, Shut In) ha 10 anni ed è nato con una rara malattia che rende deforme il volto, ha dovuto subire ben 27 interventi chirurgici per ammorbidire le deformità e rendere possibile l'udito e la vista.
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Wonder (Meraviglia) è un film uscito nel 2017, ancora in programmazione nel circuito cinematogragico. E' tratto da un romanzo di R.B. Palacio, negli USA la pellicola ha avuto un notevole successo commerciale: ha incassato 116 milioni di $ a fronte di un budget di 20 milioni,(anche all'estero sta avendo buoni incassi), e ha ottenuto un buon successo di critica. La regia è di Stephen Chbosky (Noi siamo infinito) che è anche il co-sceneggiatore (in precedenza era stato lo sceneggiatore di La bella e la bestia e di Allergiant).
[SPOILER]La trama: August ((Jacob Tremblay già attore in Room, il libro di Henry, Shut In) ha 10 anni ed è nato con una rara malattia che rende deforme il volto, ha dovuto subire ben 27 interventi chirurgici per ammorbidire le deformità e rendere possibile l'udito e la vista. Ha due genitori: Isabel (Julia Roberts) e Nate (Owen Wilson) che hanno accolto sportivamente la cosa dandogli non solo l'affetto ma anche cercando di istruirlo, di fargli fare sport e dotarlo di interessi: è appassionato di scienze e della saga di StarWars. In genere quando esce ha un casco da astronauta per non destare la curiosità ma i genitori con il suo consenso decidono di mandarlo a scuola. ma a scuola dovrà togliersi il casco. August nella scuola troverà un preside intelligente e comprensivo, ma anche ostilità da parte di alcuni compagni e solo uno gli mostrerà amicizia anche se poi la tradirà. Non racconto tutte le vicende, ma alla fine dopo un odioso episodio di bullismo August per la sua intelligenza e bontà conquisterà l'amicizia dei compagni, riuscirà a conquistare il premio annuale della scuola ed otterrà una standing ovation nella cerimonia presenti gli alunni e i loro genitori.
E' un buon film con una storia abbastanza inconsueta perché parla di una malattia rara e come l'affetto e la grinta dei genitori facciano superare ostacoli che paiono insuperabili, spesso molte tragedie iniziali della vita non finiscono sempre male ma l'amore riesce a vincere. Molto bello il rapporto psicologico che lega i genitori e August alla sorella maggiore "Via" che consapevole che il fratello ha necessità delle attenzioni dei genitori un pò ci soffre, ma accetta la situazione perché ne capisce la gravità. Ottima la recitazione di Julia Roberts, di Cliff Owen (Io&Marley, Una notte al Museo , Un anno da leoni) un attore che ormai si è conquistato una posizione di primo piano nello starsystem e che sprigiona una notevole simpatia. Da sottolineare poi la prestazione di Jacob Tremblay costretto a recitare con un pesante trucco. Infine il film è ambientato in una splendida New York con una fotografia che mette in risalto i colori primaverili e autunnali ed è accompagnato da una gradevole musica.
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gabriella
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mercoledì 24 gennaio 2018
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quando la vita non è gentile
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"Se non ti piace quello che vedi, cambia il tuo modo di guardare"
recita la locandina di Wonder, un invito e un'esortazione a educare lo sguardo, senza paure o pregiudizi verso chi o ciò che è diverso , cosa che sembra facile , invece non lo è. Ed è quello cui dovrà sottoporsi il giovanissimo August, il suo primo giorno alla scuola media, dopo un percorso di studi seguito a casa sotto la guida della premurosa e autorevole mamma ( una convincente Julia Roberts) e quella tenera e giocosa del padre ( un altrettanto convincente Owen Wilson), poichè il ragazzino presenta una deformazione cranio facciale dalla nascita .
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"Se non ti piace quello che vedi, cambia il tuo modo di guardare"
recita la locandina di Wonder, un invito e un'esortazione a educare lo sguardo, senza paure o pregiudizi verso chi o ciò che è diverso , cosa che sembra facile , invece non lo è. Ed è quello cui dovrà sottoporsi il giovanissimo August, il suo primo giorno alla scuola media, dopo un percorso di studi seguito a casa sotto la guida della premurosa e autorevole mamma ( una convincente Julia Roberts) e quella tenera e giocosa del padre ( un altrettanto convincente Owen Wilson), poichè il ragazzino presenta una deformazione cranio facciale dalla nascita . Affrontare a viso aperto il mondo della scuola, il confronto con i coetanei, superare la difficoltà di sentirsi lo sguardo addosso o quello di distorglierlo da parte dei suoi compagni, non è semplice, anche se Auggie è un ragazzino intelligente e simpatico e ce la mette proprio tutta per farsi accettare dai "normali", senza dover nascondere il volto dietro un casco da astronauta che lo aveva protetto sino a quel momento.Il suo percorso di crescita presenterà altelenanti momenti di serena spensieratezza con nuove amicizie a quelli riprovevoli di bullismo che lo gettano nello sconforto. Si parla di un bambino di dieci anni, con altri bambini della sua stessa età, dei potenziali uomini che si affacciano al mondo e che alle spalle hanno dei genitori più o meno sensibili e attenti verso "l'altro". Auggie ha una famiglia meravigliosa che si è annullata per lui sin dal suo primo vagito, la madre ha dovuto accantonare i suoi progetti, la sorella maggiore Via ha sempre accettato di stare in disparte, non è mai stata al centro della scena, consapevole del disagio e piena di amore per il fratello, nonostante adesso si trovi ad affrontare un'amicizia tradita e i turbamenti di un timido amore. Non era così la situazione nel film di Peter Bogdanovi "Dietro la maschera", in cui il protagonista, adolescente affetto da leontiasi che vive con una madre si, affettuosa e determinata, ma con problemi di tossicodipendenza, per forza di cose lui non poteva essere il sole con i pianeti che gli ruotano intorno come avviene in Wonder, la madre stessa gli dice che per farsi accettare, amare, serve tempo la gente va convinta, non importa quale sia il tuo aspetto.... per cui appare più credibile e sincero, meno esageratamente ottimista. Non voglio dire che il film di Stephen Chbosky sia brutto, tutt'altro, però insiste sul pedale della commozione, perchè, inutile dirlo, ci si sente dei bastarsi senza cuore se non scappa la lacrimuccia, ma è proprio su questo invece che la storia si indebolisce, tutto avviene troppo presto, come per incanto, i pregiudizi abbattuti e standing ovation finale per il piccolo Auggie ( notevole l'interpretazione di Jacob Tremblay)con soddisfazione di tutti. Certo , sarebbe bello se fosse così facile, se la gente guardasse con gli occhi del cuore, però so di genitori che hanno un problema di "diversità" con i figli che hanno scelto di non andare a vedere il film , perchè forse sono stanchi di favole che rimangono tali, e che ritengono non sia giunto ancora il momento di togliere il casco da astronauta e mostrarsi al mondo. Tuttavia mi rendo anche conto che per raccontare aspetti così delicati a volte la leggerezza e l'ironia funzionano meglio di argomentazioni dettagliate che rischiano di diventare pedanti.
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enzo70
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domenica 4 febbraio 2018
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un film positivo e convincente
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Un film può essere leggero, leggerissimo, e al contempo bello, appassionante? La risposta è questo Wonder di Stephen Chbosky che prende lo spunto da un romanzo della Palacio. Auggie è un ragazzino che dalla nascita è stato sottoposto a 27 interventi chirurgici per una gravissima deformazione cranica. E’ intelligente, simpatico, sensibile; ma diverso dagli altri. Ha una famiglia fantastica che gli dà amore ed attenzione, ma affrontare la prima media per un ragazzino con una faccia diverso è una delle prove del fuoco. Ma Auggie ce la farà, e alla grande; certo i problemi ci sono, la diffidenza degli altri, le facili ironie, il bullismo di qualcuno; ma, e questo è il segnale, tutto positivo, del film, esiste un’umanità che va al di là delle apparenze.
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Un film può essere leggero, leggerissimo, e al contempo bello, appassionante? La risposta è questo Wonder di Stephen Chbosky che prende lo spunto da un romanzo della Palacio. Auggie è un ragazzino che dalla nascita è stato sottoposto a 27 interventi chirurgici per una gravissima deformazione cranica. E’ intelligente, simpatico, sensibile; ma diverso dagli altri. Ha una famiglia fantastica che gli dà amore ed attenzione, ma affrontare la prima media per un ragazzino con una faccia diverso è una delle prove del fuoco. Ma Auggie ce la farà, e alla grande; certo i problemi ci sono, la diffidenza degli altri, le facili ironie, il bullismo di qualcuno; ma, e questo è il segnale, tutto positivo, del film, esiste un’umanità che va al di là delle apparenze. E così Auggie trova amici veri ed una vita normale. Premesso che Julia Roberts e Owen Wilson danno quasi un senso di sicurezza allo spettatore, veramente straordinaria l’interpretazione di Jacob Tremblay. Probabilmente è un film di Natale adatto ai bambini. Io l’ho visto a febbraio e non sono bambino da troppi decenni, e, devo dire, lo consiglio a tutti. Un po' di ottimismo fa sempre bene.
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myro_4
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domenica 7 gennaio 2018
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una continua lezione di vita
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August Pullman è un bambino di dieci anni con una malformazione cranio facciale che gli impedisce una vita normale. Subisce circa 27 interventi chirurgici, e un po’ per questo e un po’ per paura della reazione degli altri bambini, non è mai andato a scuola in vita sua. Ma quando deve entrare in prima media i genitori decidono che per lui è arrivato il momento di andare a scuola insieme agli altri. Wonder è un film che ti colpisce subito: sarà forse il viso malformato (ma che trasmette un'infinita tenerezza) di August, dove sotto l'ottimo trucco si nasconde "la rivelazione di Hollywood" Jacob Tremblay, fenomenale come nella sua precedente apparizione (Room); oppure la grinta e la speranza della super madre interpretata da una bravissima Julia Roberts; o la saggezza mista ad umorismo dell'ottimo "papà-amico", interpretato da un Owen Wilson più in forma che mai.
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August Pullman è un bambino di dieci anni con una malformazione cranio facciale che gli impedisce una vita normale. Subisce circa 27 interventi chirurgici, e un po’ per questo e un po’ per paura della reazione degli altri bambini, non è mai andato a scuola in vita sua. Ma quando deve entrare in prima media i genitori decidono che per lui è arrivato il momento di andare a scuola insieme agli altri. Wonder è un film che ti colpisce subito: sarà forse il viso malformato (ma che trasmette un'infinita tenerezza) di August, dove sotto l'ottimo trucco si nasconde "la rivelazione di Hollywood" Jacob Tremblay, fenomenale come nella sua precedente apparizione (Room); oppure la grinta e la speranza della super madre interpretata da una bravissima Julia Roberts; o la saggezza mista ad umorismo dell'ottimo "papà-amico", interpretato da un Owen Wilson più in forma che mai. Insomma, Wonder è un film che fa bene a tutti, è una continua lezione di vita. Consigliatissimo
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rongiu
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domenica 16 settembre 2018
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epikársios
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Occhiali doppi, camminita goffa, apparecchietto per i denti, magari un pochino curvo ed… ancora, ancora, ancora… ed ecco che il/i bullo/etti sono pronti a scatenarsi contro la nuova preda. A questo punto le ferite iniziano a sanguinare, i ricordi magari col passar del tempo si aggrappano come tentacoli e per tantissimo tempo, anche anni. Che stronzi!!! I bulletti, naturalmente!
Ci sono film che possono non vincere premi, possono non essere menzionati, lasciano comunque traccia nella nostra memoria sensibile perché sono tra i più commoventi ed “escono” guarda caso proprio in un particolare periodo della nostra vita.
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Occhiali doppi, camminita goffa, apparecchietto per i denti, magari un pochino curvo ed… ancora, ancora, ancora… ed ecco che il/i bullo/etti sono pronti a scatenarsi contro la nuova preda. A questo punto le ferite iniziano a sanguinare, i ricordi magari col passar del tempo si aggrappano come tentacoli e per tantissimo tempo, anche anni. Che stronzi!!! I bulletti, naturalmente!
Ci sono film che possono non vincere premi, possono non essere menzionati, lasciano comunque traccia nella nostra memoria sensibile perché sono tra i più commoventi ed “escono” guarda caso proprio in un particolare periodo della nostra vita. “Wonder”, è uno di questi. E’ la storia di una famiglia, all’interno della quale, un figlio tutto “speciale” spalanca , dopo aver imparato sulla propria pelle alcune “cosette della vita” le porte all’Amore. Un amore che manco un casco spaziale riesce ad un certo punto della storia a “nascondere e contenere”.
Se una ciambella non riesce col buco, beh, non è mica una gran problema. Ma, se un neonato nasce con tantissime deformità facciali, allora il discorso cambia. Questo bimbo per poter parlare, vedere, ascoltare e compagnia bella, dovrà subire, negli anni tantissimi interventi. Questo bimbo dal volto speciale ha un nome speciale, si chiama Auggie \ Jacob Tremblay / ; una mamma straordianaria, Isabel \ Julia Roberts / , un papà impareggiabile, Nate \ Owen Wilson / ed una sorella altrettanto unica, Via \ Izabela Vidovic/. Insomma, con la nascita di Auggie, la famiglia Pullman si deve dotare di un progetto educativo armonico per dare ai vari membri della stessa, una crescita equilibrata delle loro personalità. Facile? Non direi! Difficile? Forse, dipende da come reagisci alle deformità; tue o degli altri. I bambini, ai quali oggi si preferisce non farli assistere al vero dolore, (non si va a trovare il nonno in ospedale, un defunto, un parente malato....) perché potrebbero subire tantissimi traumi; possono essere, e spessissimo lo sono, molto ma molto crudeli l'uno con l'altro, in particolare con quelli diversi. Auggie, da questi piccoli pericolosi mostroidi, subisce di tutto. E’ schernito, allontanato, i compagni di classe hanno paura di toccarlo pensando che potrebbe essere contagioso, lo prendono in giro per il suo aspetto e via… via.. in un continuo crescendo. Se Halloween è la sua giornate preferita, ci sarà pure un motivo.
Basato su un romanzo di successo per giovani adulti di R.J. Palacio e adattato per il grande schermo dal trio Stephen Chbosky, Steven Conrad e Jack Thorne… “Wonder” è un film per tutti coloro che hanno avuto a che fare con problemi o semplicemente con la vita in generale. “Wonder” parla di bambini ed adulti, è rivolto a bambini ed adulti! Se Auggie, affronta la sfida della vita con uno stile diciamo alla Wonder… Via, la sorella, si sente un pochino messa da parte dai genitori. Pur consapevole che il cammino dei genitori non è stata certo facile (entrare ed uscire continuamente dagli ospedali) per cercare di dare al fratello un volto gradevole, li percepisce così; lontani! In più, la sua migliore amica, Miranda \ Danielle Rose Russell /è tornata al termine delle vacanze estive, notevolmente cambiata. Un nuovo incontro, comunque, con un ragazzo di nome Justin \ Nadji Jeter / che la presenta al gruppo teatrale scolastico, sembra ammortizzare un pochino quello che il linguaggio del corpo e la voce rivelano, ovvero sentimenti ed emozioni non proprio “piacevoli”. Proviamo a conoscerli questi “piccoli” nuovi amici di Auggie. C’è Jack \ Noah Jupe / che fa amicizia con Auggie e poi gli volta le spalle; Julian \ Bryce Gheisar / il “capo bullo” prepotente ed antipaticissimo, che ha un gruppo di follower che lo seguono ed imitano; in più il “signorino” Julian è ben giustificato da genitori gonfi e boriosi. Questo ominide “travestito” da bambino, fa’ di tutto per peggiorare la vita di Auggie.
Ma, la mamma, il papà, il preside, gli insegnanti, insomma l’Universo Auggie e compagnia bella, come affronteranno questo nuovo percorso di vita del “bimbo senza casco”? Isabel e Nate hanno interessi propri? Che tipi sono? Ci sarà un cambiamento? Chi ne sarà l’artefice o gli artefici? Quali sono gli avvenimenti che “inchioderanno” al muro alcune persone, (che non hanno voglia di crescere) mentre altre si sentiranno finalmente alleggerite da una insopportabile invisibile zavorra? Il regista Stephen Chbosky fa un eccellente lavoro, appronta diverse "vetrina" all'interno delle quali, espone: la vita domestica, la vita scolastica e le interazioni sociali negative e positive tra i giovani ed i meno giovani; così come sono. Senza aloni! Dispiega ed avanza senza difficoltà tra i tempi emotivi dei singoli e dei gruppi, osservando e rispondendo a domande imbarazzanti e difficili. Insomma prova a divulgare, un’alfabetizzazione socio – affettiva. Ci riesce? Per quanto mi riguarda è un SI! Consiglio vivamente questo film a genitori e figli perché trattasi di un viaggio molto coinvolgente ed il solo prezzo da pagare è quello del noleggio.
Mettetevi comodi, rilassatevi, affidatevi e… buona visione.
“I pregiudizi ed i preconcetti sono figli dell'ignoranza e nipoti della stupidità. Sono mostri che crescono e si ingigantiscono nella mente degli individui predisposti a queste malattie incurabili e difficilmente guaribili”.
(Jean-Paul Malfatti)
P.S. Dimenticavo… del casco, per il momento, fatene a meno.
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flyanto
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giovedì 4 gennaio 2018
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quando il diverso fa paura
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"Wonder" racconta la storia di un ragazzino di 11 anni il quale sin dalla nascita è affetto da una rara malattia che gli ha deformato il cranio ed il viso. Nonostante gli innumerevoli interventi chirurgici al fine di dargli un aspetto che risulti un poco più vicino alla normalità, egli continua a possedere sempre un volto stravolto e piuttosto respingente esteticamente parlando. Il piccolo deve ora affrontare l'impatto con l'ambiente esterno e, precisamente, recarsi a frequentare le scuole medie pubbliche insieme ad altri suoi coetanei.
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"Wonder" racconta la storia di un ragazzino di 11 anni il quale sin dalla nascita è affetto da una rara malattia che gli ha deformato il cranio ed il viso. Nonostante gli innumerevoli interventi chirurgici al fine di dargli un aspetto che risulti un poco più vicino alla normalità, egli continua a possedere sempre un volto stravolto e piuttosto respingente esteticamente parlando. Il piccolo deve ora affrontare l'impatto con l'ambiente esterno e, precisamente, recarsi a frequentare le scuole medie pubbliche insieme ad altri suoi coetanei. Poichè è sempre stato assistito dalla madre per ciò che concerne gli studi e dal resto della famiglia che lo ha sempre protetto e sostenuto nei confronti del mondo esterno, egli, come del resto i suoi stessi familiari, è molto preoccupato per questa sua nuova realtà. Qui, infatti, incontrerà sin dall'inizio un ambiente completamente ostile nei suoi confronti in quanto verrà rifiutato e addirittura preso in giro dai suoi compagni di scuola. Tra sofferenze e delusioni varie egli alla fine riuscirà ad acquistare nuovi e pochi amici sinceri.
"Wonder" è un film di buoni sentimenti, fatto uscire nelle sale cinematografiche nel periodo natalizio in cui, ovviamente, occorre riflettere sui buoni principi in generale ma, in realtà, esso si discosta dalle solite pellicole "buoniste" e troppo edulcorate che trionfano nel corso dell feste natalizie. Il film in sè può benissimo essere presentato in qualsiasi periodo dell'anno in quanto affronta tematiche sempre valide e su cui occorrerebbe riflettere sempre e non solo a Natale: il rispetto di sè e degli altri, la cattiveria (per lo più gratuita e fine a se stessa) altrui e la paura del "diverso" o, per lo meno, di quello differente da noi o da quella che è considerata la norma, che sconfinano poi nel bullismo purtroppo sono realtà molto presenti nella società contemporanea e sono alquanto negative e quanto mai deprecabili e completamente inammissibili. Dal film si evince che il superamento di tutto ciò dipende principalmente dall'ambiente in cui si è vissuti ed in cui si è stati educati: qualsiasi individuo, insegnatigli l'accettazione ed il rispetto nei confronti del prossimo, si comporterà conseguentemente sempre in maniera aperta e disponibile verso gli altri, arricchendosi come persona in sè ed arricchendo anche l'altro in un rapporto reciproco fruttuoso.
Molto ben interpretato da Julia Roberts (la mamma) e dal piccolo Jacob Tremblay (opportunamente deformato nel volto da un abile trucco), peraltro anche ben contornati da altri convincenti attori, la pellicola risulta educativa e piacevole allo stesso tempo e pertanto sicuramente consigliabile.
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alejazz
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domenica 9 dicembre 2018
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accettarsi cosi come si è
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Wonder è un film che all’inizio può impressionare. Ho apprezzato molto la scelta del regista di scegliere una storia basata su un bambino che purtroppo ha dovuto affrontare tante operazioni di chirurgia estetica al viso. Il bambino si chiama Auggie e per mascherare il suo viso, poco bello, indossa quasi sempre un casco per astronauti. Vive i suoi primi anni di infanzia in un contesto ovattato e protetto dai suoi genitori ma ad un certo punto arriva il momento in cui egli deve affrontare la realtà. Inizia la scuola e di conseguenza si deve mostrare ai suoi coetanei. Alcuni prendono le distanze altri invece gli si avvicinano e cercano di instaurare un’amicizia.
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Wonder è un film che all’inizio può impressionare. Ho apprezzato molto la scelta del regista di scegliere una storia basata su un bambino che purtroppo ha dovuto affrontare tante operazioni di chirurgia estetica al viso. Il bambino si chiama Auggie e per mascherare il suo viso, poco bello, indossa quasi sempre un casco per astronauti. Vive i suoi primi anni di infanzia in un contesto ovattato e protetto dai suoi genitori ma ad un certo punto arriva il momento in cui egli deve affrontare la realtà. Inizia la scuola e di conseguenza si deve mostrare ai suoi coetanei. Alcuni prendono le distanze altri invece gli si avvicinano e cercano di instaurare un’amicizia. Quest’ultima però sembra essere finta: infatti Auggie durante una festa di Halloween scopre che l’unico amico suo si prende gioco di lui.
Cosa mi è piaciuto:
Cosa non mi è piaciuto:
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una Julia Roberts poco presente
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mi aspettavo qualcosa di più che rimanesse nel cuore dello spettatore
Consigliata la visione per adulti.
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enzo70
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domenica 2 febbraio 2020
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gli altri fanno paura se abbiamo paura degli altri
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Auggie è un bambino di 10 anni; ma non è un bambino come gli altri. Auggie soffre di una rara patologia che gli ha deformato il cranio. E’ cresciuto in ospedale, ha affrontato 27 interventi. Ma l’amore dei genitori e della sorella gli ha consentito di avere gli strumenti per affrontare l’esame più duro: quello del confronto con il mondo dei normali, la scuola, i coetanei. Non sarà semplice: l’uomo ha sempre cercato il nemico nel diverso ed i bambini sono diretti nei sentimenti. Ma lungo il suo percorso, dopo dolori e mortificazioni, Auggie troverà amici veri che verranno sostenuti dal preside che al termine dell’anno scolastico tributa il premio della scuola proprio al piccolo eroe di questo film.
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Auggie è un bambino di 10 anni; ma non è un bambino come gli altri. Auggie soffre di una rara patologia che gli ha deformato il cranio. E’ cresciuto in ospedale, ha affrontato 27 interventi. Ma l’amore dei genitori e della sorella gli ha consentito di avere gli strumenti per affrontare l’esame più duro: quello del confronto con il mondo dei normali, la scuola, i coetanei. Non sarà semplice: l’uomo ha sempre cercato il nemico nel diverso ed i bambini sono diretti nei sentimenti. Ma lungo il suo percorso, dopo dolori e mortificazioni, Auggie troverà amici veri che verranno sostenuti dal preside che al termine dell’anno scolastico tributa il premio della scuola proprio al piccolo eroe di questo film. Per quanto possa apparire mieloso Wonder è un bel film, che trova proprio nella sua semplicità di narrazione il punto di forza. Julia Roberts e Owen Wilson sono perfetti nel fare da spalla al piccolo protagonista di questo film, Jacob Tremblay. Un film di buoni sentimenti, ma che è utile per ricordare che l’altro ci fa paura solo se abbiamo paura degli altri.
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johnny1988
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venerdì 27 aprile 2018
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spot di sensibilizzazione
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Non sono molto d'accordo. Io ho trovato Wonder un film sciropposo, furbo e involontariamente compiaciuto, è diretto come uno spot di sensibilizzazione caramelloso fino all'eccesso e poco verosimile sul piano della concretezza. Chi è vittima del bullismo o ne è un persecutore, desidererei che alzasse la mano e trovasse il coraggio di riconoscere e comunicare la propria esperienza. Questo film sembra essere ancora una volta - tipico degli americani della middle class moralista e benpensante, si certo, sensibile, ma quella coi soldi che pare uscita dal Connecticut alla moda - una lezioncina moralista e troppo polittically correct, più attenta ad ambire alla lacrima facile che allo sparagmos. Paradossalmente, c'è maggior trasparenza intellettuale in film come American Pie, laddove per fortuna il trash non è nascosto.
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Non sono molto d'accordo. Io ho trovato Wonder un film sciropposo, furbo e involontariamente compiaciuto, è diretto come uno spot di sensibilizzazione caramelloso fino all'eccesso e poco verosimile sul piano della concretezza. Chi è vittima del bullismo o ne è un persecutore, desidererei che alzasse la mano e trovasse il coraggio di riconoscere e comunicare la propria esperienza. Questo film sembra essere ancora una volta - tipico degli americani della middle class moralista e benpensante, si certo, sensibile, ma quella coi soldi che pare uscita dal Connecticut alla moda - una lezioncina moralista e troppo polittically correct, più attenta ad ambire alla lacrima facile che allo sparagmos. Paradossalmente, c'è maggior trasparenza intellettuale in film come American Pie, laddove per fortuna il trash non è nascosto. Brava la Julia Roberts che ci crede, mamma simbolo per eccellenza - lei che se lo può permettere di fare la bella vita e incarnare la Grazia che non invecchia mai -, simpatico e bonaccione Owen Wilson, Mr Dad ideale che ogni figlio e figlia vorrebbero -, giusto ed egualitario il preside che pare un Silente della East Side, e chi non lo vorrebbe, santo cielo! In due ore un bambino disagiato - ma intelligente come Stephen Hawkings - diventa l'idolo delle folle, tutti amici del cuore, premi e onori. Conclusione personale: non è indorando la pillola che si impara a superare i propri ostacoli, sarebbe anche ora di smetterla di viziare il pensiero delle nuove generazioni deresponsabilizzandole. L'Elenphant Man di Lynch era più onesto almeno.
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mauro
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mercoledì 27 dicembre 2017
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i wonder why
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Come capita sempre con questo tipo di pellicole si può avere un approccio di tipo emozionale, oppure critico. L'approccio emozionale esclude qualsiasi tentativo d'analisi, si limita a godere della vicenda e basta, ed è un modo di vivere il film più che legittimo e in un certo qual modo comprensibile e sensato: un girato deve emozionare, se deve essere solo per cinefili, forse è solo un po' snob. Peccato che questo sia un angolo critico e in quanto tale un tavolo autoptico dove si facciano a pezzi le storie cinematografiche. In questa sede a me dei buoni sentimenti espressi nel film non importa niente, Il solito film americano che quando deve raccontare una storia, una morale, carica il personaggio o la trama di talmente tante esagerazioni inutili che diventano il punto debole di tutta l'opera.
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Come capita sempre con questo tipo di pellicole si può avere un approccio di tipo emozionale, oppure critico. L'approccio emozionale esclude qualsiasi tentativo d'analisi, si limita a godere della vicenda e basta, ed è un modo di vivere il film più che legittimo e in un certo qual modo comprensibile e sensato: un girato deve emozionare, se deve essere solo per cinefili, forse è solo un po' snob. Peccato che questo sia un angolo critico e in quanto tale un tavolo autoptico dove si facciano a pezzi le storie cinematografiche. In questa sede a me dei buoni sentimenti espressi nel film non importa niente, Il solito film americano che quando deve raccontare una storia, una morale, carica il personaggio o la trama di talmente tante esagerazioni inutili che diventano il punto debole di tutta l'opera. Ma c'era bisogno di raccontare la difficoltà di superare le barriere discriminatorie, con la storia di un bambino reso inguardabile da innumerevoli operazioni plastiche? Le discriminazioni nell'infanzia e nell'adolescenza partono dalla poca autostima di chi le compie e fanno leva sull'altezza, il colore dei capelli, le lentiggini, l'obesità e altri difetti fisici. La sfida sarebbe stata quella di raccontare una storia normale di bullismo, oppure emarginazione. Nei bambini non c'è tutta la maturità espressa, i maschi di 11 anni quando vengono discriminati fanno a cazzotti, non ho mai conosciuto nessun bambino, Freud improvvisato che si sforzi di capire il perchè, tira due sberle, se ce la fa, altrimenti va dalla mamma a piangere, ha questa scelta. Poco credibile il personaggio principale, nella realtà persone con tali handicap non vengono nemmeno a contatto con i loro coetanei, ma non per ragioni discriminatorie, perchè hanno bisogno di non subire quegli stress e hanno altre necessità. Veniamo agli altri personaggi, la madre è una credibilissima Roberts che senza trucco, una recitazione ottima è perfetta nella parte, aldilà di avere un talento particolare, ogni madre rinuncia ai propri sogni per amore dei figli, è una verità. Il padre Owen, per me attore strepitoso, quasi sempre, rivela la visione dello sceneggiatore sulla figura paterna: lavora, sostenta la famiglia, si carica il peso delle situazioni più incresciose, fa il maschio di casa e soprattutto non mostra mai le proprie aspirazioni, passioni personali, si mette il cappello da padre/marito e basta. Questa è una visione retrograda e anche tanto delle figure genitoriali, la realtà del 2017 è molto diversa, quindi scricchiola un po' questa mise en place della famiglia. La figlia inserisce due temi: la sofferenza di crescere pensando di essere soli e non capiti, quindi amati e la necessità di conoscere se stessi e i meccanismi sociali della vita di gruppo, per trovare serenità, mutuata dall'ennesimo indovina chi viene a cena che sa di clichè e anche di stantio/patetico, comunque un'altra esagerazione non necessaria, al giorno d'oggi il colore della pelle è qualcosa di superato in America per quanto riguarda le relazioni sentimentali. L'amica di Via aggiunge un po' di trama in più, ma non è di sicuro determinante. E' un film ben recitato che ha i tempi giusti, una trama che scivola felicementre fino a buona parte del tempo che occupa la sua visione, poi diventa troppo favola, a mio modo di vedere, ma per Natale ci sta. Lo accorperei a quel genere di film che faceva la Disney una volta, per la famiglia, piacevoli, nulla più. Si può senz'altro guardare, c'è di peggio!
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(di johnny1988)
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