Logan - The Wolverine |
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Un film di James Mangold.
Con Hugh Jackman, Patrick Stewart, Richard E. Grant, Boyd Holbrook.
continua»
Titolo originale Logan.
Azione,
durata 135 min.
- USA 2017.
- 20th Century Fox Italia
uscita mercoledì 1 marzo 2017.
- VM 14 -
MYMONETRO
Logan - The Wolverine
valutazione media:
3,35
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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"La tranquillità è tornata nella vallata"di Orione95Feedback: 6405 | altri commenti e recensioni di Orione95 |
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domenica 2 aprile 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sono esattamente queste le parole poste a conclusione di quel capolavoro assoluto del cinema western, firmato George Stevens, "Il cavaliere della valle solitaria" (in originale "Shane"). E come dimenticare il volto dell'invincibile Alan Ladd, che con la sua fantastica interpretazione del solitario e coraggioso cowboy Shane impose nella cinematografia di ogni tempo e luogo il prototipo di eroe giusto e impavido che ancora oggi è emulato e riprodotto, mentre proferiva parole di cotanta filosofica beltà ad un giovanissimo Brandon De Wilde, nella cui infantile innocenza si trasfigurava inevitabilmente lo spettatore. Ebbene, questa breve premessa che scomoda nientemeno che il film western per antonomasia si rende quantomai necessaria, non solo per via dello stupendo omaggio che Mangold ne fa in questo suo "Logan - The Wolverine", bensì anche e soprattutto perché l'ultima fatica del regista di "Quel treno per Yuma" si conferma essere una rilettura in chiave moderna del dramma e dell'inquietudine dell'eroe "outcast", che fugge da un passato di sangue e morte (che "a torto o ragione" resterà per sempre un marchio) conducendo una vita "on the road" segnata dall'esilio e dalla solitudine. Un passaggio di consegna, un'epica conclusione di un'avventura durata ben 17 anni (risale infatti al lontano 2000 il primo film della saga degli X-men): Hugh Jackman abbandona (a suo dire) per sempre i panni del più feroce e tormentato eroe di casa Marvel, Wolverine, fornendo in questo nono (decimo se consideriamo "Deadpool") capitolo della serie la sua interpretazione più emotiva e sensazionale. In "Logan - The Wolverine" il noto eroe dagli artigli di adamantio si trova infatti catapultato in una pericolosa avventura a fianco di una misteriosa quanto letale bambina della quale, più avanti nel film, scoprirà un passato saldamente intrecciato al suo stesso vissuto. La giovane in questione è Laura Kinney, alias X-23, bambina mutante dai poteri molto simili a Wolverine, interpretata dalla piccola Dafne Keen, che con questa sua performance spalanca senza dubbio alcuno le porte di un (meritato) futuro di apparizioni cinematografiche di successo. Il susseguirsi incalzante di vicissitudini e violente battaglie (ricordiamo che la pellicola è stata vietata ai minori di 14 anni) porterà Logan incontro al suo destino, in un finale che altro non rappresenta se non un confronto tra inizio e fine, condito da un "passaggio di consegna" squisitamente nostalgico, nel quale Wolverine si trasfigura, proprio come fece Shane a suo tempo, provvidenziale eroe solitario che spende tutto se stesso per "riportare la pace nella vallata", affinché gli innocenti (ai quali è rimesso di disegnare un nuovo futuro) non debbano temere più nulla. La formula da "avventura su strada" (sulla falsariga di "Mad Max" per intenderci) convince appieno, e il merito per la sua totale riuscita è da riconoscersi agli elementi da cinema western (ed ecco tornare in scena "Il cavaliere della valle solitaria"), attinti a piene mani da un regista, Mangold, che più volte ha dichiarato (e dimostrato) di amarlo. Ad esclusione dei tre film della saga de "Il cavaliere oscuro" firmata Christopher Nolan, sento di poter esclamare, senza pericolo di smentita, che mai prima d'ora alcun cinecomic aveva posto cotanta introspettiva attenzione al profilo psicologico del personaggio protagonista: in "Logan" assistiamo dunque ad un Wolverine che, vecchio e stanco, sembra perdere buona parte della sua tempra fisica a favore di una rinnovata tempra psicologica, ed è proprio quest'ultimo particolare che dona all'ultima fatica del Mangold una maturità decisamente mai vista nella maggioranza dei titoli che compongono il vasto panorama dei cinefumetti. Per quanto concerne la recitazione dei tre attori protagonisti, ritengo non fosse davvero possibile fare di meglio: applausi a scena aperta per Sir Patrick Stewart (Charles Xavier), Dafne Keen (X-23) e, ovviamente, per Hugh Jackman (Wolverine), nei confronti del quale è impossibile non sentire già la mancanza nell'esatto momento in cui si fanno strada i titoli di coda. Sovviene però una consolazione: con "Logan - The Wolverine" il ricordo dell'attore australiano nei panni del mutante canadese vivrà per sempre, nuovo termine di paragone per tutti i cinecomics (e per i relativi attori protagonisti) che verranno.
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