Vittoria e Abdul |
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Un film di Stephen Frears.
Con Judi Dench, Ali Fazal, Eddie Izzard, Adeel Akhtar.
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Titolo originale Victoria and Abdul.
Biografico,
Ratings: Kids+13,
durata 149 min.
- USA, Gran Bretagna 2017.
- Universal Pictures
uscita giovedì 26 ottobre 2017.
MYMONETRO
Vittoria e Abdul
valutazione media:
2,66
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Richiede molta umiltá e intelligenzadi seiken77Feedback: 110 |
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lunedì 26 febbraio 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un film ispirato a una storia vera che è stata resa pubblica solo pochi anni fa, ma che è accaduta circa un secolo fa. Un film che viene comunque realizzato con un indirizzo político, mediatico e massonico, ove si vuole forzare lo spettatore all'accettazione della comunitá musulmana, fino ad oggi presentata dai media mondiali come pericolosa, e fanatica di una religione. Ecco però che l'eccezione fa la regola: Abdul, vuole rompere questa ideología tuttavia, viene presentato fino alla metà del film e nelle descrizioni come un indiano, probabilmente per rendere piu'attraente lo stesso film. In realtá è un musulmano, e si scoprirá piu'avanti, e che deve attraversare il mondo per scoprire la bellezza di una donna, una bellezza interiore che come egli stesso dice, nemmeno in sua moglie ha visto, moglie coperta da velo nero integrale, completamente assente e nascosta come vuole l'assenza di cultura musulmana. Ma in occidente, egli ha la sua occasione, vede la Regina senza veli, nè maschere, ma non vede sua moglie, la quale non dice una sola parola in tutto il film, a denotare il maschilismo islamico. Ed ecco il paradosso che vuole far riflettere la razza musulmana. Vuole mostrare la bellezza femminile e far loro capire che esiste, e che qualcuno della loro specie, l'ha scoperta, l'ha rispettata, l'ha vissuta, addirittura attraverso una Regina. E allora, questo film, rappresenta un invito a tutti i musulmani, a liberarsi di un maschilismo masochista, di fissazioni coraniche cosi pedanti e non evolutive, perchè con l'apertura all'evoluzione, essi possono giungere a vedere la bellezza non solo di Abdul, essere umile e delicato, ma anche della Regina che li accompagna. Un film dalla profonda essenza che richiede una grande intelligenza e capacitá di mettersi in discussione, rivolto agli occidentali, per lasciare la porta aperta, e ai musulmani, per evolversi nel mondo occidentale che inseguono e che li ospita, a patto di adeguarcisi. Altrimenti, come Abdul, saranno rimandati indietro.
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