The Dinner |
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Un film di Oren Moverman.
Con Richard Gere, Laura Linney, Steve Coogan, Rebecca Hall, Adepero Oduye.
continua»
Titolo originale The Dinner.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 120 min.
- USA 2017.
- Videa
uscita giovedì 18 maggio 2017.
MYMONETRO
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Delitti e recriminazioni nel thriller da camera con Richard Gere
di Paolo D'Agostini La Repubblica
Questo di Oren Moverman è il terzo adattamento cinematografico del romanzo La cena (Het Diner, 2013; in Italia Neri Pozza) dell'olandese Herman Koch. Dopo il primo firmato dal compatriota dello scrittore Menno Meyjes c'è stato nel 2014 quello del nostro Ivano De Matteo intitolato I nostri ragazzi. Più libera quest'ultima interpretazione e più letterale la nuova arrivata americana. Ma la dinamica drammaturgica è la stessa e rimanda a molte altre assonanze con drammi a porte chiuse, "da camera" e con pochi personaggi alle strette con i loro bilanci di vita: motivo pluri-frequentato da Roman Polanski. Ma anche alimento di un paio di altri recenti film italiani, sia pur mescolando dramma e commedia: Il nome del figlio di Francesca Archibugi e Dobbiamo parlare di Sergio Rubini. Mentre il dilemma contenuto nella storia ci ricorda quello che accade in Il capitale umano, il film di Paolo Virzì ispirato con molte licenze al romanzo omonimo di Stephen Amidon.
Si tratta del periodico appuntamento in un lussuoso ristorante, con abituale strascico di tensioni e disagi, tra due fratelli e le rispettive mogli. I due uomini, ciascuno assecondato dalla moglie, sono molto diversi e in costante polemica, in aspro attrito tra loro. Soprattutto in un senso, in verità: il fratello che ha avuto meno successo nella vita, di carattere più chiuso e di indole più moralista, non risparmia disapprovazione all'altro, al suo stile giudicato prevaricatore e alle sue scelte giudicate strumentali e ciniche. Costui è un uomo di successo e di potere (nel libro futuro primo ministro, in questo film deputato e candidato alla carica di governatore, in De Matteo avvocato rampante). Le schermaglie, che il nuovo film dilata molto in continue interruzioni della continuità della cena, nascondono la ragione profonda dell'incontro che emergerà solo poco a poco con effetti deflagranti oltre che sorprendenti. I figli delle due coppie, cugini e amici, ma con un'aggravante di responsabilità da parte di uno in particolare (e la sua identità e appartenenza familiare sono decisive nell'imprevisto bilancio finale), hanno commesso un atto gravissimo, durante una nottata di annoiato e alcolico girovagare, ai danni di una miserabile e indifesa barbona. Mano a mano che il nodo emerge, non senza che esso venga presentato secondo diverse angolazioni - con il loro affondare in radici e recriminazioni lontane nel tempo - e alternando presente e flashback, emerge anche la reazione dei genitori e con essa le differenti sensibilità e consistenze etiche. Il momento della verità - questi ragazzi devono o non devono pagare per quanto hanno commesso? - sovvertirà (qui come nel film italiano nonostante le numerose diversità tra situazioni, motivazioni, profilo dei personaggi) quanto avremmo potuto aspettarci.
Richard Gere è il politico, Rebecca Hall e Laura Linney sono le due mogli, e Steve Coogan, il fratello pieno di fragilità e di rospi, nel quartetto emerge per la sua performance che dà ragione a quanti sostengono la polivalenza dell'attore comico e i limiti di quello drammatico, dunque in ultima analisi la superiorità del primo. Attore britannico che ricordiamo nel toccante Philomena di Stephen Frears, Coogan è infatti soprattutto noto come comico.
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