Titolo originale | Hannah |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Belgio, Francia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Andrea Pallaoro |
Attori | Charlotte Rampling, André Wilms, Stéphanie Van Vyve, Simon Bisschop, Jessica Fanhan Fatou Traoré, Jean-Michel Balthazar, Gaspard Savini, Julien Vargas, Luca Avallone, Miriam Fauci, Ambra Mattioli, Mathilde Rault, Thomas Demarez (II), Andrea Mirisola. |
Uscita | giovedì 15 febbraio 2018 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,56 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 24 febbraio 2021
Il ritratto intimo di una donna che, dopo l'arresto del marito, inizia una lenta discesa verso la depressione. Il film è stato premiato al Festival di Venezia, ha ottenuto 1 candidatura a Cesar, Al Box Office Usa Hannah ha incassato 11,5 mila dollari .
CONSIGLIATO NÌ
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Hannah aveva un marito, un figlio, un nipotino. Aveva un cane, un abbonamento in piscina, un lavoretto da governante. A un certo punto, tuttavia, nella sua vita è accaduto qualcosa. E quella quotidianità rassicurante fatta di piccole azioni - lavare il cane, comprare i fiori, stendere il bucato - ha perso improvvisamente di senso. Suo marito è finito in carcere, lasciandola da sola, e suo figlio non vuole parlarle. L'ombra del sospetto, un sospetto annichilente e impronunciabile, si allunga sulla sua stessa vita: chi è davvero suo marito? Perché lei è l'unica che sembra credere alla sua innocenza?
Radicale, ambizioso, volutamente estenuante: dopo l'ottimo esordio del 2013 con Medeas, Andrea Pallaoro mette in scena, in chiave antinarrativa, il dolore di una donna paralizzata dalla propria insicurezza, schiacciata dal peso della pressione sociale, incapace di ricostruirsi un'identità. E sceglie di farlo rinunciando quasi completamente al racconto, riducendo all'osso i dialoghi, frenando la progressione della trama fino quasi a fermarla.
Hannah accompagna in carcere il marito e da allora la sua lotta per ricostruirsi una quotidianità priva di turbamenti è anche quella dello spettatore, cui Pallaoro non concede praticamente nulla: pochi appigli narrativi nascosti in gesti quotidiani, scarni dialoghi dispensati con severo rigore e silenzi protratti, pesanti come il piombo. Non è certamente un film facile, Hannah, nel suo pretendere (attenzione) senza concedere (soddisfazione), respingente per scelta, estetica, (anti)narrazione.
Rifiutata la strada "facile" del racconto, Pallaoro si concentra con caparbia sul volto, il corpo, l'espressività della sua grandissima protagonista, una Charlotte Rampling sempre sullo schermo, inquadrata a distanza ravvicinata per cogliere ogni sfumatura della lentissima e dolente presa di coscienza del personaggio. Un vero e proprio stalking visivo che Rampling sostiene con la classe di un'attrice capace di lavorare in sottrazione, desaturando i sentimenti, in un'austerità emotiva che ben si intona alla monacale impalcatura del film.
Ma una Rampling che giganteggia per profondità e realismo (poteva forse essere altrimenti?) non basta a salvare Hannah da un certo autocompiacimento intellettuale, come se la scelta di abbandonare l'artificialità della sceneggiatura avesse comunque condotto all'artificiosità del contenuto. Diventa così a tratti irritante il ricorso al teatro sperimentale come metafora dei turbamenti della protagonista - è solo recitando le battute dei testi che studia per il corso di teatro, che Hannah riesce a verbalizzare sentimenti indicibili - così come è meccanica la punteggiatura "poetica" degli incontri stranianti che la donna fa in metropolitana.
Coraggioso nell'intraprendere un percorso alternativo al racconto di un dolore che disintegra identità e coscienza, Hannah commette l'errore di innamorarsi del proprio approccio, smarrendo la strada nel mezzo. E perdendo, peccato, la potenza accumulata nel primo slancio.
HANNAH disponibile in DVD o BluRay |
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Ti guardo con amore mi sembra una frase appropriata per la cifra stilistica e narrativa di questo film. L'opera di Pallaoro è un film sensoriale, rarefatto nei contorni, capace di far emergere il senso dei silenzi. Hannah è Hannah in ogni piccolo frammento di vita, tra solitudine e smarrimento che lo stesso spettatore può interiorizzare e percorrere.
Ci sono autori che credono che l'anti-narrazione, il rifiuto di moduli narrativi tradizionali voglia dire automaticamente arte. Ma non tengono presente che, a moduli narrativi tradizionali, bisogna sostituire qualcosa, non il nulla. Il film "Hannah" racconta la storia di una donna colpita da un'improvvisa tragedia (l'arresto del marito, per motivi che il film non esplicita mai [...] Vai alla recensione »
Ci vuole una attrice seria, di rango, ci vuole un regista che ami il cinema più di se stesso, ci vuole una storia che abbia credibilità e le parole non servono. Chi sa fare cinema e sa usare la macchina da presa sa che la parola non ha contribuito granchè all'espressività filmica e questo film lo dimostra ancora una volta.
Spostare il punto di vista, per incrinare ruoli assegnati una volta per tutte, di vittime e carnefici, per far emergere altre verità, nascoste nei silenzi, negli sguardi, in quei gesti quotidiani che d'improvviso assumono altri significati, o li smarriscono. Senza proclami, accennando al minimo indispensabile, anche meno, sottraendo, sottraendo, e sottraendo ancora parole, e gesti, [...] Vai alla recensione »
Finalmente è uscito nele sale cinematografiche (di nicchia, ovviamente, ma è pur sempre meglio di niente) il tanto atteso, almeno dai pochi, film "Hannah" per il quale l'attrice Charlotte Rampling ha preso la Coppa Volpi come migliore attrice all'ultima Mostra del Cinema a Venezia.. Vedendo precedentemente visto, sempre recitato da lei, il film "L'Altra [...] Vai alla recensione »
Hanno dato la coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, ma Charlotte Rampling è , in tutta la durata del film, drammaticamente monotematica (la tristezza fatta persona, sempre). Suo marito l'ho visto in un film di Aki Kaurismachi, è bravissimo, ma quando all'inizio del film cenano non dicendo neanche una parola, nel silenzio più completo, inquietante, [...] Vai alla recensione »
Non conoscevo Pallaoro, prima che a Venezia 2017 venisse presentato questo film, che ho visto recentemente, distribuito anche fuori dall Italia. Putrtroppo, sono d accordo con le recensioni che ho letto allora.ì dicessero il vero. Si tratta di un film basato sul cosiddetto antonionismo, usato qui in senso negativo. Cinema ellittico, senza discorsi, senza musica ìpensoì [...] Vai alla recensione »
buono e intenso. talvolta di maniera. Brava la rampling. Ricorda un po' sotto la sabbia che però era più bello
tutto quel che si vuole ma se non è spiegata la storia uno perde un'ora e mezza senza conoscere la trama effettiva,almeno la spiegazione del motivo per il quale l'uomo va in carcere che poi non è lo stesso plausibile,un'oscar per la lentezza e la quasi assenza di dialogo,film cominciato male e finito peggio,un plauso alla rampling per il coraggio di denudarsi davanti alla [...] Vai alla recensione »
#Venezia74. HANNAH. Eccoli 95 minuti che riesce a sostenere solo Obelix. Charlotte Rampling si aggira tra metro, ambienti domestici, scuole di improvvisazione teatrale, mentre il marito finisce in carcere non si sa per cosa. La cosa piu' avventurosa e' quando la tipa vende il cane ad una bambina. Andrea Palla (oro) gira in francese perche' e' il meno italiano tra gli italiani in gara nella sezione [...] Vai alla recensione »
Hannah cerca di aggrapparsi alla routine quotidiana per sopravvivere all'arresto del marito proprio come lo spettatore cerca di aggrapparsi alla magnifica interpretazione di Charlotte Rampling (Coppa Volpi come migliore attrice alla Mostra di Venezia) per riuscire a muoversi nel rarefatto universo urbano immaginato da Andrea Pallaoro all'opera seconda.
Dal cagnetto al part-time come governante, dal figlio ingrato all'appuntamento in piscina, l'esistenza semplice e rituale di un'anziana va in pezzi quando il marito esce dalla sua vita per scontare un periodo di detenzione per un fatto ignobile. Fin troppo ripiegato su se stesso, nello sforzo di lasciare al cuore del pubblico il disorientamento di Hannah/Rampling tra casa vuota e dure visite in carcere, [...] Vai alla recensione »
In concorso all'ultima Mostra veneziana, dove Charlotte Rampling è stata premiata con la Coppa Volpi, Hannah fa venire in mente un altro film di cui l'attrice britannica fu protagonista quasi vent'anni fa: Sotto la sabbia di Francois Ozon. Anche allora era una donna il cui marito spariva dalla sua vita (là "evaporando", qui finendo in prigione); anche allora tutto il film poggiava sulle sue spalle. [...] Vai alla recensione »