keepitmello
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lunedì 6 novembre 2017
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buon film, ma...
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Nel 2004, in Romania, un prete e cinque suore vengono accusati di omicidio dopo un “apparente” caso di esorcismo finito male. Il caso attira l’attenzione di una giovane giornalista americana, la quale, si reca subito in Romania in cerca di risposte: malattia mentale o vera e propria entità demoniaca? Subito si può pensare che questo film ricalchi “The Exorcism of Emily Rose”, poiché si fanno scontrare la fede e la scienza anche se non in maniera così forte come nel film citato. La storia ha il suo fascino, l’ambientazione (tra l’altro molto suggestiva) nella Romania rurale da ancora più un senso di oppressione e inquietudine in quanto ci si trova nella terra che ha dato origine a leggende su vampiri, licantropi, streghe.
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Nel 2004, in Romania, un prete e cinque suore vengono accusati di omicidio dopo un “apparente” caso di esorcismo finito male. Il caso attira l’attenzione di una giovane giornalista americana, la quale, si reca subito in Romania in cerca di risposte: malattia mentale o vera e propria entità demoniaca? Subito si può pensare che questo film ricalchi “The Exorcism of Emily Rose”, poiché si fanno scontrare la fede e la scienza anche se non in maniera così forte come nel film citato. La storia ha il suo fascino, l’ambientazione (tra l’altro molto suggestiva) nella Romania rurale da ancora più un senso di oppressione e inquietudine in quanto ci si trova nella terra che ha dato origine a leggende su vampiri, licantropi, streghe...Quello che però è un punto debole del film, sono i soliti cliché di un filone abusato all’infinito ma che non sono comunque scadenti come in altre pellicole. L’unica cosa da tenere a mente è che se TEOER contrapponeva il genere horror al legal drama e con l’avanzare della pellicola il confine tra i due generi si faceva sempre più flebile, The Crucifixion ha l’ambizione di puntare molto sul mistery, sul giallo, riuscendoci bene per finire però col coglierci già preparati al finale. La pellicola resta, secondo me, molto buona ma non si può negare che ormai, forse, questo filone di film sulle possessioni demoniache, non ha più nulla di nuovo da raccontare. Da 1 a 10, un 7,5
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maramaldo
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domenica 24 febbraio 2019
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il diavolo, d'accordo ma quella romania esiste?
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" Ispirato a fatti veri". Sarebbe a dire che una Romania così esiste e persiste nonostante decenni di materialismo dialettico, fenomeno peraltro comune ad altre contrade di quell'Europa. Ve lo spiega Padre Anton (Corneliu Ulici) rumeno come gran parte dell'allegra brigata che ha contribuito a fare di un onesto e serio horror metafisico un saggio di etnologia.
Esterni da National Geographic, interni di cupezza lugubre che richiamano la Transilvania (basta la parola). Troviamo quello che Cioran, guardacaso nato e cresciuto da quelle parti, voleva trovare in ogni cosa umana, "tracce di terra, di sangue, di anima". Son quelle che modellano simboli e riti, incidono soprattutto credenze e terrori.
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" Ispirato a fatti veri". Sarebbe a dire che una Romania così esiste e persiste nonostante decenni di materialismo dialettico, fenomeno peraltro comune ad altre contrade di quell'Europa. Ve lo spiega Padre Anton (Corneliu Ulici) rumeno come gran parte dell'allegra brigata che ha contribuito a fare di un onesto e serio horror metafisico un saggio di etnologia.
Esterni da National Geographic, interni di cupezza lugubre che richiamano la Transilvania (basta la parola). Troviamo quello che Cioran, guardacaso nato e cresciuto da quelle parti, voleva trovare in ogni cosa umana, "tracce di terra, di sangue, di anima". Son quelle che modellano simboli e riti, incidono soprattutto credenze e terrori.
Il francese Xavier Gens s'ingegna a stabilire un collegamento con la nostra attualità e le nevrosi di una giovane inquieta e curiosa, Nicole (una sobria Sophie Cookson). Tenetelo d'occhio Xavier, può riservare sorprese. Intanto , vi avrebbe lasciato di stucco quando Adelina l'invasata (Ada Lupu) di scatto solleva con una mano la sorella, questo se i trailer non avessero spoiled la trovata, non nuova ma sempre efficace. Ma ci sono anche suggestioni sottili. Quando Nicole, allarmata dalle stranezze che succedono nella stanza, scende dal letto e cammina scalza. A lungo viene inquadrata la nudità di quei piedi che si muovono incerti e timorosi, passi di una creatura debole e indifesa, trastullo di un'arcana potenza malevola.
La lezione del film? Semplice: una fede salda affronta vittoriosa ogni manifestazione del male ("il diavolo si cela dappertutto") e la religione appronta gli strumenti per contrastarlo.
Non so quanti siano in grado di farne tesoro. Intanto, almeno nell'immaginario e nell'incoscio, il maligno troneggia ed anche laici incalliti non vi celiano su. Non esagero, proprio in queste settimane (febbraio 2019) una bagarre si è prodotta allorchè una volenterosa parodista ha strillato più volte un appellativo del
Nemico. Certo, l'isteria si accorda meglio col diabolico che col comico però è il sintomo di un malessere, segno di un problema che , come altri problemi più spinosi, viene rimosso con una pruderie lessicale. Occorre un esorcismo di massa, una disinfestazione di cittadinanza? Qualcuno ci ha già pensato.
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elgatoloco
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lunedì 27 aprile 2020
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film apprezzabile, incerto tra docuemnto e horrot
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"The Crucufixion"(2017, Xavier Gens), decisamente un film interessante, certo sempre incerto tra la documentazione di un fatto, avvenuto tra il 2004 e il 2005(secondo il film il 2005, altre fonti anticpano di un anno)er cui una"crucifixion"di una monaca ortodossa nella Romania lotanta dalle città, collegata ad un esorcismo, porta la donna all morte, e la sua ricostruzione che dapprima is vuole razionale anzi proprio razionalsitico-crornachistica(con una giovna c ronista americana , nipote di un direttore di giornale che, atea anche a causa della morte della madre, che invece era relgiosa quasi"integralista", si era lasicata morire rifiutando le cure proposte dalla figlia stessa, vive un'esperienza socnvolgente.
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"The Crucufixion"(2017, Xavier Gens), decisamente un film interessante, certo sempre incerto tra la documentazione di un fatto, avvenuto tra il 2004 e il 2005(secondo il film il 2005, altre fonti anticpano di un anno)er cui una"crucifixion"di una monaca ortodossa nella Romania lotanta dalle città, collegata ad un esorcismo, porta la donna all morte, e la sua ricostruzione che dapprima is vuole razionale anzi proprio razionalsitico-crornachistica(con una giovna c ronista americana , nipote di un direttore di giornale che, atea anche a causa della morte della madre, che invece era relgiosa quasi"integralista", si era lasicata morire rifiutando le cure proposte dalla figlia stessa, vive un'esperienza socnvolgente...). Tra razionalismo positivista di partenza, con qualche scivolone da puro scientismo dogmatico e recupero(very american, in un film che è produzione USA_Romania e che coinvolge vari/e interpreti romeni/e)del"miracolo", pur se in forma molto ambigua, risente certo anche del"fascino"da"film che ripercorre in forma nuova il tema esorcistico", collocandosi in parte in quel sottogenere horror che è è il fim appunto, "esorcistico", dove naturalmente il classico "THe Exorcist"di William Firedkn(1973, allora il reigsta, tra l'altro, si dichiarava "ateo"...)è l'apripista-caposcuola. Lascerei in pace sia il romeno-transilavano Dracula( storicamente il conte Dracul era impalatore per motivi bellici, non vampiro)sia anche il grande Cioran, preferendo attenermi a quanto ci dà(ci mostra, più che altro) effettivamente il film, che rimane appunto tra l'incudine della spiegazione razionale.positivistca- scientifica e il martello della testimonianza antropologica del"rito"e anche, ovviamente, del mito, dove però, allora come possiamo collocare il sottofinale della cronista che sembra ripercorrere ls storia della famosa monaca crocifissa-comunque testimonianza di una Romania mai piegata dall'ateismo di stato imposto all'epoca(ossia prima del 1989)dal dittatore "comunista"Ceausescu, che anzi, dopo quell'epoca è tornata, contraddittoriamente, a riscoprire in torppo il famos"fattore R", con punte di innegabile fanatismo relgiioso e bigottismo, dove il"pope"ortodosso, in questa mescolanza di cultura slavo-latina(la lingua romane è pate del gruppo delle lingue neolatine, come noto)sembra riavere, fin troppo, l'ultima parola. Tra gli(le inteeprerti, ottimi la protagonista Sophie Cookson e il coprotagonista Corneliu Ulici, oggetto di fantasie sessuali della protagonista, che in realtà, nel mnmdo"da svegli"le spiega le tappe dell'esorcismo... El Gato
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