The Children Act - Il Verdetto

Una volta tanto un film poteva essere più lungo, permettendo così al soggettista e allo sceneggiatore di articolare maggiormente ogni personaggio, dandogli quello spessore e quella profondità piuttosto scarsi.
Inizierei intanto con l”accusa” al regista (il pesce puzza sempre dalla testa....), al casting e di conseguenza allo sceneggiatore di aver relegato un grande attore come Stanley Tucci ad un ruolo di mera tappezzeria. Appare solo per sottolineare la secchezza e l’apparente ariditá del giudice, sua moglie; per poi “allargarsi” ad un patetico ricatto nell’affermare che è intenzionato ad avere una relazione extraconiugale, a compensare la scarsa vita coniugale. Che dire poi di quel dialogo con la moglie, dove le chiede se per caso si sia innamorata del ragazzo....ma hanno proprio toccato il ridicolo! Dialogo davvero mediocre e tutti gli altri con Tucci hanno lo stesso risultato.
Povero Tucci, mi chiedo perché abbia accettato di recitare questa figurina scialba....bisogno di soldi?
Fra l’altro, per un ruolo così misero, la produzione avrebbe risparmiato, chiamando un attore meno talentuoso.....
Passiamo ad Emma Thompson: niente da dire sulla tecnica recitativa, sopporta benissimo tutti i primi piani riservatili dal regista (ruffiano! sa che il film non è un granché senza questa recitazione) ma il personaggio, giudice severo e responsabile, è un vero cliché, ancora una volta la colpa di tutto è su regista e sceneggiatore.
Testimoni di Geova: io non lo sono, ma se fossi dei loro, sarei indignata per come sia stato trattata la loro fede, quasi una macchietta i due genitori del ragazzo e così anche la comunità. 
L’unico personaggio credibile è Adam, il ragazzo: la sua fragilità, unita al bisogno disperato di attenzioni da parte dei “grandi”, è bene espressa, senza esagerazioni, se non quelle della sua età, pertanto più che lecite. 
Che dire: 2 stelle di incoraggiamento......