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Ultimo aggiornamento venerdì 22 dicembre 2017
Un super cinepanettone che sintetizza 35 anni di commedie natalizie. In Italia al Box Office Super Vacanze di Natale ha incassato 392 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Il cinepanettone di tutti i cinepanettoni: «una compilation unica inimitabile divertentissima» recita il manifesto di Super vacanze di Natale, che ripesca e giustappone scene da 35 anni di produzioni Filmauro. Un formato che ha dominato il botteghino per decenni, «la più lunga serie cinematografica comica del mondo» come ci ricorda il pressbook, e un fenomeno almeno altrettanto antropologico che filmico. Su tutto naturalmente svetta la coppia Boldi - De Sica, che nonostante la separazione ormai di diversi anni fa rimane la matrice del sottogenere, e a loro è infatti dedicata la prima scena, ma trovano spazio anche volti più recenti come Massimo Ghini e lo stesso Paolo Ruffini, che è così autore e attore dell'operazione.
Più che un greatest hits con brani compiuti, Super vacanze di Natale è un medley, che punta sulla nostalgia ma solo fino a un certo punto e miscela frammenti dei primi film a scene degli ultimi, su linee più o meno tematiche.
L'apertura mette subito in chiaro il taglio del progetto, ma pure la sua sciatteria: si comincia infatti con un cartello su cui campeggia definizione da dizionario del cinepanettone, ma le lettere che dovrebbero essere accentate sono invece seguite da apostrofo, come se il testo fosse stato scritto su una tastiera straniera e nessuno si fosse preso la briga di aggiustarlo. Non si tratta per altro di un errore ortografico isolato, visto che anche le successive citazioni che appaiono nel film hanno lo stesso problema. Arriva quindi la sigla, che parte con Moonlight Shadow di Mike Oldfield nella versione del 1983, ma che diventa subito una sua cover tecno dozzinale, infatti anche successivamente i brani musicali vintage vengono appena accennati.
Ad accompagnare la canzone sono varie scene animate sexy e i titoli veri e propri, che però sembrano realizzati con il primo programma di video-editing capitato sottomano come in un brutto "filmino del matrimonio".
I vari temi che attraversano il film e fanno da trait d'union tra le scene e i frammenti selezionati sono introdotti da una citazione altisonante, presa ironicamente da autori come Dostoevskij, Pound, Freud, Einstein, Pessoa e via dicendo. Si dipanano così diversi fil rouge, dalla rivalità insita nella natura umana, al gusto e al potere del turpiloquio, passando per l'avvenenza femminile, la volgarità degli arricchiti, l'omosessualità più o meno repressa, le gag con gli animali e così via.
Sebbene i film in questione abbiano ospitato un grandissima quantità di camei, solo alcuni sono ripescati, su tutti quello di Alberto Sordi, cameriere disgustato dai nuovi ricchi che in fondo hanno ancora un palato affamato di trippa. Tra gli attori, oltre ai già citati, sfilano Lillo & Greg, Bisio e De Luigi, Francesco Mandelli, Enzo Salvi, Giorgio Panariello, Jerry Calà, Nino Frassica, Alessandro Siani, Ezio Greggio e non poteva mancare Guido Nicheli, che nel primo Vacanze di Natale si vantava delle sue performance automobilistiche con la memorabile frase «Alboreto is nothing!».
Tra i pezzi più corposi spicca per qualità quello di Diego Abatantuono, che in Vacanze di Natale 90 si rifiutava di sottostare alle prepotenze borghesi sulla servitù e umiliava invece i "padroni", forte della sua imponenza fisica a confronto della loro debolezza. Notevole poi il dileggio dell'ipocrisia nel dialogo alternato tra De Sica e Nadia Rinaldi, da Anni 90, dove i due al telefono in auto si corteggiano con smancerie assortite, mentre dal vivo hanno un piccolo tamponamento e si insultano volgarmente, per poi riprendere con il cinguettio telefonico ignorando di parlare con la stessa persona che hanno appena preso a male parole.
Più emblematici invece del consunto repertorio del genere sono la volgarissima entrata in scena di Enzo Salvi, nei panni di Er Cipolla così detto perché se ti prende ti fa piangere, da Vacanze di Natale 2000, e allo stesso modo è il solito gioco degli equivoci la scena con Ghini e De Sica da Natale a Miami, dove il primo è andato letto con la moglie del secondo, ma il secondo è andato a letto con la figlia del primo. Immancabili poi le scene di humour scatologico e il tormentone di Boldi che dice Cipollino e mostra il proprio lato B.
Tra le varie donne ad avere più spazio non sono le pur presenti bellone, come Anna Falchi, Sabrina Ferilli, Belén, Michelle Hunziker e Megan Gale, bensì la già citata Nadia Rinaldi. Ha una scena di rilievo anche Athina Cenci, che in Yuppies 2 riceve telefonate da Calà, De Sica e Boldi intenti a imitare le voci di vari uomini di potere, dove su tutti non svetta il presidente della Repubblica Cossiga bensì l'avvocato Gianni Agnelli, simobolo del culto per il denaro che nei cinepanettoni è da sempre, ambiguamente, oggetto di satira e di complicità.
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Sono partito decisamente prevenuto su quest'operazione commerciale recandomi in sala principalmente perchè curioso di vedere che cosa sarebbe uscito fuori da questo tanto criticato quanto atteso Super Vacanze di Natale. L'idea di base è di per sè ampliamento criticabile: portare in sala un collage di scene tranquillamente reperibili sulla rete è un grosso azzardo e sottolinea un'enorme mancanza di [...] Vai alla recensione »
Io non sono uno crudele,ma a quest'occasione i responsabili di questo film mi devono spiegare parecchie cose:Prima di tutto mi si spieghi il senso di un montaggio di film.Capisco che vuoi "celebrare i 35 anni di comicità",ma se lo vuoi fare,fallo almeno in modo intelligente!Mi spiego:"Fuga da Reuma Park",per quanto fosse si qualità discutibile,era un omaggio intelligent [...] Vai alla recensione »
Questa operazione cinematografica di unire tutti i film di Natale degli ultimi 34anni facendone una tesi di storia nostrana non convince.Io ho tutta la collezione,ma ero curioso su come Paolo Ruffini poteva farne un tema narrante.Un guazzabuglio senza attenuanti.Sara'costata poco questa operazione,credo?Io credo che "Vacanze di Natale"e"Vacanze di Natale 2000 nella sufficienza sono [...] Vai alla recensione »
Non riesco a trovare le parole per descrivere cotanta distruzione del cinema. Una punizione durata più di 1 ora, i minuti passano come pugni allo stomaco. Non si ride mai, se si ride si ride per una battuta. Paolini tenta inutilmente di dare un tono al film mettendo delle citazioni che introducono il "tema" successivo. Un disastro. Letteralmente un disastro. Inguardabile.
Una tortura lunga più di 1 ora. Ruffini tenta INUTILMENTE di dare tono alle scene del dilm mettendo delle citazioni di personaggi famosi che introducono i temi trattati. Una tortura. Una sadica tortura.
Accozzaglia di immagini e spezzoni e pezzettini. Tentativo fallimentare di "fare" cinema. Filmauro deve decidersi a produrre e giocare meno al pallone. Ruffini torna a fare il doppiaggio vecchio stile che eri davvero divertente e originale, qui hai davvero fatto un film di montaggio a dir poco vergognoso.
Di sicuro non si può dire che sia un grandissimo film. Non solo per essere catalogato tra i cinepanettoni ma anche perché trattasi di un montaggio di tante scene dove quindi non c'è nulla di nuovo. A dispetto però devo dire che rivedere tante scene raccolte per tema e rivivere quelle battute è stata una trovata simpatica per mettere il buon umore.
Se non fosse solo per l'alta qualità delle immagini, cosa che si è persa negli anni con la bassa risoluzione della vecchia tv commerciale e per il fatto che non si trovano più i dvd a noleggio, il film è completamente un puzzle mal fatto. Mancano le scene essenziali. Per chi, come me, conosce quasi a memoria le battute di quasi tutti i cine-panettone, è una noia pazzesca rivederli montati così.
Trentacinque anni di cinepanettoni, con il meglio di una saga trash che ha segnato una pagina importante nella storia delle cinematografia italiana. Operazione amarcord, certo, ma, soprattutto, furba mossa commerciale di Aurelio De Laurentiis che ricompone, sia pure a-traverso un collage di immagini, la coppia d'oro De Sica-Boldi (e non solo), per combattere proprio i film nei quali i due, questo Natale, [...] Vai alla recensione »
Il Cinepanettone è morto, viva il Cinepanettone. Più o meno così va la cosa. Almeno questo è il senso dell'ensemble antologico che l'artefice produttivo (De Laurentiis/Filmauro) dell'illustre subgenere di commedia italiana propone in termini celebrativi (anche con un bel libro-strenna per Mondadori Electa): da una parte rinfrescando la memoria, diciamo così, storica dell'intuizione che generò nel 1983 [...] Vai alla recensione »
Sembra uno scherzo di Aurelio De Laurentiis. Sorto dalle ceneri di venticinque anni di cinepanettoni, questo collage dei film natalizi di Boldi, De Sica e compagnia fa indubbiamente ridere. Si rivedono con piacere certe gustose scenette, anche se qualche sketch tratto da S.P. Q. R. con il Natale non c'entra proprio nulla. Complimenti comunque a Paolo Ruffini che si è preso la briga di selezionare gli [...] Vai alla recensione »