scavadentro65
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lunedì 13 marzo 2017
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questione di leggerezza
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Questa pellicola ha una virtù evidente sin dalle prime battute: leggerezza. La storia si dipana sul rapporto paradossale De Luigi/Germano scavando nella debolezza del nostro esistere, senza indulgere nè in dogmi religiosi nè in eccessi di sberleffo. La commedia viceversa propone un rigido personaggio fuori dal tempo (e dal suo tempo) che rimane quasi sospeso nella lacuna del suicidio paterno, incapace di superare il trauma sinanche a convincersi della reincarnazione genitoriale nel cialtrone di turno. Quest'ultimo è tragicamente verosimile nella sua truffaldina figura, incapace di risollevarsi a dignitoso marito, padre e uomo, pronto a approfittare dell'ingenuo generoso.
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Questa pellicola ha una virtù evidente sin dalle prime battute: leggerezza. La storia si dipana sul rapporto paradossale De Luigi/Germano scavando nella debolezza del nostro esistere, senza indulgere nè in dogmi religiosi nè in eccessi di sberleffo. La commedia viceversa propone un rigido personaggio fuori dal tempo (e dal suo tempo) che rimane quasi sospeso nella lacuna del suicidio paterno, incapace di superare il trauma sinanche a convincersi della reincarnazione genitoriale nel cialtrone di turno. Quest'ultimo è tragicamente verosimile nella sua truffaldina figura, incapace di risollevarsi a dignitoso marito, padre e uomo, pronto a approfittare dell'ingenuo generoso. La vicenda è ben orchestrata con personaggi di contorno eccellenti e ben caratterizzati. Un buon esempio di cinema italiano.
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jonnylogan
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domenica 10 novembre 2019
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la reincarnazione questa sconosciuta
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Giacomo Antonelli, figlio eccentrico di una famiglia d’industriali è da sempre stato segnato dal suicidio del padre. L’incontro con il filosofo ed esoterista Ludovic Stern lo spinge a credere che il padre si sia reincarnato in Mario Pitagora, un truffatore che vive di espedienti.
La vita di un ‘bamboccione’ dei nostri tempi, facoltoso, colto e al tempo stesso legato al ricordo del padre, mal si sposa con la vita di una famiglia d’industriali ma al contrario si affianca alla perfezione con la seconda opera di Edoardo Falcone che dopo Se Dio Vuole - per il quale oltreoceano stanno già approntando un remake firmato da Bryan Singer - firma una nuova commedia ancora una volta vicina a temi ultraterreni.
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Giacomo Antonelli, figlio eccentrico di una famiglia d’industriali è da sempre stato segnato dal suicidio del padre. L’incontro con il filosofo ed esoterista Ludovic Stern lo spinge a credere che il padre si sia reincarnato in Mario Pitagora, un truffatore che vive di espedienti.
La vita di un ‘bamboccione’ dei nostri tempi, facoltoso, colto e al tempo stesso legato al ricordo del padre, mal si sposa con la vita di una famiglia d’industriali ma al contrario si affianca alla perfezione con la seconda opera di Edoardo Falcone che dopo Se Dio Vuole - per il quale oltreoceano stanno già approntando un remake firmato da Bryan Singer - firma una nuova commedia ancora una volta vicina a temi ultraterreni. Perché se nella precedente pellicola si parlava di fede e come questa possa cambiarti la vita, questa volta si tratta il tema complicato dell’elaborazione del lutto visto attraverso lo sguardo di un uomo mai veramente cresciuto, maggiormente interessato ai suoi studi e passioni e molto meno alla vita di una famiglia pragmatica di capitani d’industria, in cui spiccano una madre casalinga, mantenuta e altrettanto svampita, un nuovo marito che ha preso le redini dell’azienda e una sorellastra che in azienda lavora in qualità di dirigente.
Fabio De Luigi porta in scena un personaggio calmo, serafico, e anche tormentato, una sorta di Forrest Gump studioso e contemplativo ma altrettanto incapace di abbandonare definitivamente il ricordo del padre che si getta dalla finestra del suo studio. Dall’altro lato il Mario Pitagora dipinto da Elio Germano è quanto di più pragmatico e esiziale ci possa essere, incapace di gestire, esattamente come Giacomo, una vita tranquilla, perché sempre braccato da usurai e da una moglie con la quale ormai è ai ferri corti. L’amicizia che si creerà tra i due, fra il prevedibile sconforto della famiglia di Giacomo, costituita da Stefania Sandrelli, Isabella Ragonese e Eros Pagni, e quella di Mario, in cui spicca Daniela Virgilio, nel ruolo della moglie, porterà i due a cambiarsi reciprocamente permettendo a Falcone di firmare una nuova pellicola che si discosta da quelle alle quali siamo abituati, dove la risata pare quasi sempre essere un obbligo irrinunciabile, sostituendola invece con una sana riflessione.
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enzo70
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lunedì 11 gennaio 2021
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un karma leggero e gradevole
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La coppia Fabio De Luigi e Elio Germano funziona molto bene in questa storia che trova nella semplicità la sua forza. Giacomo è un ragazzo ricco, colto e viziato. Il padre si è suicidato quando aveva appena quattro anni e cresce con una madre distratta e con un padrigno molto attento alla ricchezza della moglie. Mario è un classico cialtroncello, sempre alla ricerca dell’affare della vita, sempre pieno di debiti. La storia inizia quando Giacomo decide che Mario è la reincarnazione del padre; uno cerca una figura che ha perso troppo presto, l’altro capisce che ha trovato l’affare che può cambiargli la vita. Ma oltre le apparenze i due troveranno nel loro rapporto una sorta di complemento alle reciproche mancanze.
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La coppia Fabio De Luigi e Elio Germano funziona molto bene in questa storia che trova nella semplicità la sua forza. Giacomo è un ragazzo ricco, colto e viziato. Il padre si è suicidato quando aveva appena quattro anni e cresce con una madre distratta e con un padrigno molto attento alla ricchezza della moglie. Mario è un classico cialtroncello, sempre alla ricerca dell’affare della vita, sempre pieno di debiti. La storia inizia quando Giacomo decide che Mario è la reincarnazione del padre; uno cerca una figura che ha perso troppo presto, l’altro capisce che ha trovato l’affare che può cambiargli la vita. Ma oltre le apparenze i due troveranno nel loro rapporto una sorta di complemento alle reciproche mancanze. Un film, come detto, semplice, ma molto gradevole. Bravi sia De Luigi che Germano.
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albydrummer
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lunedì 13 marzo 2017
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una divertente reincarnazione
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Fabio de Luigi è divertente,e si sa,sempre un pò impacciato,timido,il suo classsico personaggio,anche se il suo personaggio un pò da imbranato ogni sua commedia è sempre divertente,e in questo caso anche una trama ,una storia abbastanza originale.
Abbiamo anche un cast di attori veterani e bravi come Philippe Leroy e Stefania Sandrelli,anche lei molto brava e una parte da svampita.
Giacomo(Fabio De Luigi),ha perso il padre,ed è rimasto solo,e svolge una vita da solitario,ma è ricchissimo.
Poi,quando ha l incontro con maestro di esoterismo,il quale gli dice che il padre si è rincarnato, in un individuo romano Mario Pitagora interpretato con bravura da Elio Germano,che ha difficoltà economiche,e si trova in una situazione davvero fortunata da un amico ricco.
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Fabio de Luigi è divertente,e si sa,sempre un pò impacciato,timido,il suo classsico personaggio,anche se il suo personaggio un pò da imbranato ogni sua commedia è sempre divertente,e in questo caso anche una trama ,una storia abbastanza originale.
Abbiamo anche un cast di attori veterani e bravi come Philippe Leroy e Stefania Sandrelli,anche lei molto brava e una parte da svampita.
Giacomo(Fabio De Luigi),ha perso il padre,ed è rimasto solo,e svolge una vita da solitario,ma è ricchissimo.
Poi,quando ha l incontro con maestro di esoterismo,il quale gli dice che il padre si è rincarnato, in un individuo romano Mario Pitagora interpretato con bravura da Elio Germano,che ha difficoltà economiche,e si trova in una situazione davvero fortunata da un amico ricco......
Commedia davvero divertente,spensieraada vedere .
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giuseppe
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martedì 14 marzo 2017
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karma
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Una storia che si fa guardare senza fatica, in cui non tutti i mali vengono per nuocere. Il film non fa ridere più di tanto, molte scene fanno passare con leggerezza spezzoni di vita fin troppo reali e drammatici. Il lavoro pur affrontando un argomento difficile scivola troppo sulle cose rischiando di rendere tutto troppo banale. I sentimenti di amicizia, amore, benevolenza, scaltrezza, inganno, etc, espressi dai personaggi nell’ambito delle loro sfere di vita, al contrario, aggraziano la visione, non riuscendo però a far cogliere, al primo impatto, il senso di tutta la commedia.
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