flyanto
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lunedì 19 novembre 2018
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ignoranza ed incomunicabilità
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Tratto dall’omonimo romanzo di Ian Mc Ewan, “Chesil Beach del regista Dominic Cooke ne è la diretta trasposizione cinematografica alla di cui sceneggiatura è intervenuto in prima persona lo stesso scrittore inglese.
La storia si dispiega presentando la prima notte di nozze trascorsa in una camera di un hotel nella località balneare inglese, appunto, di Chesil Beach, di una giovane coppia inglese negli anni ’60: una notte ovviamente piena di aspettative ma anche di grossi timori e vergogna da parte di entrambi per ciò che riguarda l’approccio sessuale vero e proprio in quanto, secondo la morale del tempo che reputava disdicevole e vergognoso parlare di questioni sessuali, essi ne sono completamente disinformati.
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Tratto dall’omonimo romanzo di Ian Mc Ewan, “Chesil Beach del regista Dominic Cooke ne è la diretta trasposizione cinematografica alla di cui sceneggiatura è intervenuto in prima persona lo stesso scrittore inglese.
La storia si dispiega presentando la prima notte di nozze trascorsa in una camera di un hotel nella località balneare inglese, appunto, di Chesil Beach, di una giovane coppia inglese negli anni ’60: una notte ovviamente piena di aspettative ma anche di grossi timori e vergogna da parte di entrambi per ciò che riguarda l’approccio sessuale vero e proprio in quanto, secondo la morale del tempo che reputava disdicevole e vergognoso parlare di questioni sessuali, essi ne sono completamente disinformati. Pertanto, si assiste, frammezzato da numerosi flash back riguardanti il periodo passato in cui essi si sono conosciuti e frequentati, all’imbarazzo sempre più crescente nella coppia, per quanto desiderosi l’uno dell’altro, all’interno della stanza, nel corso della cena, imbarazzo che, al ‘momento cruciale, si trasforma subito in goffaggine, paura ed addirittura ribrezzo (soprattutto da parte della giovane sposa) nel corso dell’atto sessuale e, dunque, in un disastro completo. Ciò condurrà la protagonista a fuggire immediatamente dalla camera dell’albergo e rifugiarsi lontano in spiaggia dove poi verrà raggiunta dal consorte al fine di avere un chiarimento reciproco. Ma la profonda ignoranza per ciò che riguarda il sesso da parte di entrambi, l’orgoglio e la mancanza di un dialogo aperto giocheranno ancora una volta un ruolo determinate, portando la coppia a separarsi definitivamente senza nemmeno avere consumato il matrimonio e soprattutto a sopprimere e non realizzare il loro sincero amore. Sarà inevitabile per loro prendere nel futuro strade differenti.
Una pellicola, come del resto il romanzo stesso, che ben ritrae la mentalità e soprattutto la morale chiusa e bigotta del tempo, quella, cioè, degli anni ‘50/60 in cui, ribadisco, era ritenuto disdicevole affrontare argomenti concernenti il sesso ed avere, finchè non coniugati, in generale qualche benché minima nozione di educazione sessuale, creando così false ‘credenze’, molte paure ed eventuali conseguenti infelicità nei rapporti con il sesso opposto. Il regista Cooke, grazie anche alla collaborazione diretta con l’autore stesso del romanzo, riesce bene a rappresentare l’atmosfera e l’intera problematica riguardante la morale e la società degli anni passati prima della rivoluzione sessuale degli anni’60, ne coglie le caratteristiche e lo spirito inducendo lo spettatore attuale a riflettere. Il film, strutturato come quasi una pièce teatrale (infatti Cooke è un regista prevalentemente di lavori in teatro), dove, cioè, le scene sono confinate tutte in spazi ristretti, quali la camera d’albergo o la spiaggia deserta, è interamente pervaso da un’atmosfera di struggente malinconia che, peraltro, ben si accorda al grigiore del clima della località balneare inglese di Chesil Beach, e se la pellicola risulta apprezzabile è proprio per queste caratteristiche che rendono l’opera intima ed in un contesto privato dove, quasi, lo spettatore sembra prendere parte.
Ben interpretato dai due attori che impersonano la coppia di sposi, Saoirse Ronan e Billy Howle, “Chesil Beach” è un film che non privilegia, dunque, affatto l’azione ma si basa principalmente sui dialoghi che, con l’intervento diretto nella sceneggiatura dello stesso Mc Ewan, fanno sì che l’opera cinematografica resti il più aderente possibile a quella letteraria, eccezion fatta, purtroppo, per il finale diverso.
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lorifu
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sabato 17 novembre 2018
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amore amaro
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Sono andata a vedere Chesil Beach perché amo Ian Mc Ewan lo scrittore che mi aveva già emozionato ai tempi di Espiazione. La curiosità era vederlo all’opera anche come sceneggiatore del film tratto dal suo libro e diretto dal regista teatrale Dominic Cooke.
M’incuriosiva l’argomento trattato, i tabù e le convenzioni sociali agli inizi degli anni ’60, poco prima della rivoluzione sessuale e dell’avvento della beatlemania.
Devo dire che McEwan ha centrato l’obiettivo ed è riuscito a restituire un perfetto spaccato dell’Inghilterra di allora, di quello spazio temporale non ancora contaminato da stili e mode che sarebbero esplosi nella società di lì a poco.
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Sono andata a vedere Chesil Beach perché amo Ian Mc Ewan lo scrittore che mi aveva già emozionato ai tempi di Espiazione. La curiosità era vederlo all’opera anche come sceneggiatore del film tratto dal suo libro e diretto dal regista teatrale Dominic Cooke.
M’incuriosiva l’argomento trattato, i tabù e le convenzioni sociali agli inizi degli anni ’60, poco prima della rivoluzione sessuale e dell’avvento della beatlemania.
Devo dire che McEwan ha centrato l’obiettivo ed è riuscito a restituire un perfetto spaccato dell’Inghilterra di allora, di quello spazio temporale non ancora contaminato da stili e mode che sarebbero esplosi nella società di lì a poco. Florence e Edward, interpretati dai bravissimi Saoirse Ronan e Billy Howle sono i due giovani protagonisti, freschi di studi e di ambizioni, appartenenti a due mondi diametralmente opposti per estrazione sociale. Lei violinista, lui laureato in storia, si innamoreranno fino a decidere di sposarsi.
Non hanno fatto i conti però con l’incapacità di vivere il loro tempo svincolati dalle rigide regole, obblighi, il puritanesimo radicato, i vissuti di sofferenza che emergono nei flashback ripetuti, alternati ossessivamente alle sequenze del primo giorno di nozze che segue passo dopo passo i due sposi nei goffi tentativi di spogliarsi non soltanto dei vestiti ma di tutte le sovrastrutture e gli obblighi che li ingabbiano e cristallizzano, facendo naufragare il loro sogno di emancipazione da se stessi.
Si troveranno frustrati, umiliati ad affrontare il fallimento del loro amore nello stretto lembo di terra davanti al mare che avevano scelto come destinazione del loro viaggio di nozze. Non cercheranno di capirsi, sarebbe bastato qualche anno e forse, con lo sdoganamento sessuale, tutto sarebbe stato diverso.
Rivedersi dopo quarant’anni, la vita ormai tracciata, non fa che acuire i rimpianti per un amore che forse, con maggior coraggio, maturità, superamento dell’orgoglio, si sarebbe potuto salvare.
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chiara
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lunedì 12 novembre 2018
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capolavoro
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Se la Ronan si conferma come una delle più brave attrici contemporanee, Billy Howle è una rivelazione. Insieme sono perfetti nel rappresentare una giovane coppia degli anni 60: ingenui, dolci e innamorati ma bravi anche nella parte più tragica, dolorosa eed arrabbiata del film. L'ambientazione è spettacolo per gli occhi, così come i colori dei costumi studiati evidentemente al dettaglio. Non ci dimenticheremo più dell'abito azzurro della Ronan, proprio come il vestivo verde della Knightley in Espiazione. Finalmente una sceneggiatura di McEwan trova una regia all'altezza. Tra l'altro, con una delle sue storie più belle di sempre.
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maria teresa
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martedì 13 novembre 2018
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ottima prova dei due attori
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Ho visto il film e l'ho trovato molto intenso. Molto bella l'interpretazione dei 2 attori che si sono calati nei panni di una coppia degli anni 60 nonostante la loro giovane età. Saoirse Ronan meriterebbe finalmente il suo Oscar perchè riesca a dare al suo personaggio un intensità unica nel suo genere. E lui, Billy Howle, bravissimo e bellissimo.
Lo consiglio vivamente anche a chi non avesse letto il romanzo. Molto bella la scenografia della famosissima spiaggia di ciottoli in Inghilterra.
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giulia
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lunedì 12 novembre 2018
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incantevole
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Un film che finalmente vira dalle solite trame e grazie all'orchestrazione temporale tra flashback e flashforward di McEwan, nonché a quella musicale, affronta un tema poco frequentato ma molto profondo. I due interpreti incarnare l'illusione e l'innocenza del primo amore, vissuto nell'epoca dell'ignoranza e della repressione cattolica, che ancora incombeva sugli anni Sessanta. Fotografia spettacolare grazie al dop di Steve McQueen; un'eleganza del genere non si vedeva sul grande schermo da parecchio tempo. Chesil beach, oltre ad essere un'esperienza umana commovente, è soprattutto un'esperienza visiva. Come ai tempi di Espiazione.
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elle
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giovedì 22 novembre 2018
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la non storia di un non amore
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Non si capisce 'perchè' questi 2 ragazzi si siano sposati. Perchè? In 1 anno (o giù di lì) di fidanzamento, questi 2 ventenni sembrano due grandissimi & affettuosi amici. NON 2 fidanzati. Per Florence (tutta presa dai suoi studi di violino) ESISTE la musica. E' di 'quella' che lei è innamorata...e in fondo, si capisce pure che il collega del quartetto con cui suonava, era l'uomo che l'attraeva sul serio. A fine film, salta fuori che si è risposata con quello lì. Ha SEMPRE continuato a suonare il violino. Ha avuto 3 figli e 5 nipoti. E l'uomo che la 'stuzzicava' veramente era il collega musicista! Non Edward...da cui non voleva mai essere sfiorata. Nemmeno dopo l'anello al dito!!! Edward, invece, qualche avance la faceva.
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Non si capisce 'perchè' questi 2 ragazzi si siano sposati. Perchè? In 1 anno (o giù di lì) di fidanzamento, questi 2 ventenni sembrano due grandissimi & affettuosi amici. NON 2 fidanzati. Per Florence (tutta presa dai suoi studi di violino) ESISTE la musica. E' di 'quella' che lei è innamorata...e in fondo, si capisce pure che il collega del quartetto con cui suonava, era l'uomo che l'attraeva sul serio. A fine film, salta fuori che si è risposata con quello lì. Ha SEMPRE continuato a suonare il violino. Ha avuto 3 figli e 5 nipoti. E l'uomo che la 'stuzzicava' veramente era il collega musicista! Non Edward...da cui non voleva mai essere sfiorata. Nemmeno dopo l'anello al dito!!! Edward, invece, qualche avance la faceva...povero Edward! Rifiutatissimo. Insomma, un matrimonio inspiegabile. Che si chiude sul litorale di Chesil Beach con una pietra tombale dopo 6 ore dalla cerimonia! E non si cercano più! Boh? Lei (però) - scopriamo - si è rifatta una vita 'piena'. Edward, laureato in storia, finisce (invece) col gestire un negozietto-negoziaccio di dischi. Ed è solo. BRAVISSIMI i truccatori del film. Un caso UNICO...per me. I 2 protagonisti (40 anni dopo) sono invecchiati a dovere con il trucco. Mai visto nulla del genere!!! Sono sempre Florence ed Edward. 40 anni dopo! APPLAUSI a scena aperta!!! Laura Bonani
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casomai21
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lunedì 19 novembre 2018
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originale affresco di psicologie complesse
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Il film prende il nome dalla lingua di spiaggia dai sassi levigati dal mare della costa inglese, suggestiva ma fredda ,una pista strumentale alla drammatica storia senza modificarne l’evoluzione.Trasposizione letteraria di un romanzo di Mc Ewan, che è anche lo sceneggiatore, è un’ opera prima di Dominic Cooke.Viene raccontata grazie alle buone prove di protagonisti e non, una storia d’amore del 1962 tra due giovani di diversa estrazione sociale nell’Inghilterra perbenista e tradizionalista del tempo, che considera il matrimonio il naturale epilogo dell’età formativa e giovanile. I frequenti flash –back spezzano la cena caratterizzata dal cinismo dei camerieri e da un’incomprensione reciproca nei confronti di un oggetto misterioso come l’unione tra coniugi.
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Il film prende il nome dalla lingua di spiaggia dai sassi levigati dal mare della costa inglese, suggestiva ma fredda ,una pista strumentale alla drammatica storia senza modificarne l’evoluzione.Trasposizione letteraria di un romanzo di Mc Ewan, che è anche lo sceneggiatore, è un’ opera prima di Dominic Cooke.Viene raccontata grazie alle buone prove di protagonisti e non, una storia d’amore del 1962 tra due giovani di diversa estrazione sociale nell’Inghilterra perbenista e tradizionalista del tempo, che considera il matrimonio il naturale epilogo dell’età formativa e giovanile. I frequenti flash –back spezzano la cena caratterizzata dal cinismo dei camerieri e da un’incomprensione reciproca nei confronti di un oggetto misterioso come l’unione tra coniugi. Una storia ambigua che contrappone identità complesse e complementari, talvolta calvari familiari addolciti dalla amorevolezza di almeno uno o due componenti della famiglia e dalla imprevedibilità di un destino personale e familiare inesorabile e doloroso. Perciò gli interrogativi restano tanti sulla possibile evoluzione della storia se ci fosse stata almeno la volontà di uno dei due protagonisti di aspettare tempi migliori per trasformare un’affinità in un amore fatto di fusione,di sostanza e concretezza. La denuncia di una società negazionista dei problemi della sessualità dell’epoca è evidente, se fossero vissuti ai nostri tempi i due giovani si sarebbero sottoposti a una terapia di coppia. Lo sceneggiatore pur riconoscendo il disagio psicologico dei protagonisti porta fino ad uno stato estremo la mancata unione rapporto senza intervenire e conclude le ultime malinconiche scene usando come sfondo un negozio di dischi e un gasometro nella periferia londinese. Le scene del concerto finale sono imbarazzanti per la visione dei pesanti trucchi dei personaggi del quartetto d’archi al fine di invecchiarli di quarantanni e per le forzate lacrime di commozione quando nel pubblico il primo amore incrocia lo sguardo della protagonista..
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roberta
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sabato 19 marzo 2022
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piacevole scoperta…
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Piacevole scoperta in una serata senza troppe pretese, Chesil beach è un film che ha il sapore della nostalgia e del rimpianto.
Il film comincia con un inquadratura dei due protagonisti, Florence ed Edward, che, freschi sposi, attraversando la spiaggia, si dirigono verso l'albergo dove trascorreranno la loro prima notte insieme. Tutto ciò che conosciamo di loro è questo profondo imbarazzo che accompagna ogni loro gesto e parola, tanto da far chiedere allo spettatore se i due giovani realmente si conoscessero e si amassero prima di allora. Ma pian piano che la sceneggiatura si apre, attraverso un uso sapiente dei flashback, li vediamo complici e innamorati, pieni di sogni ed aspettative per il futuro.
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Piacevole scoperta in una serata senza troppe pretese, Chesil beach è un film che ha il sapore della nostalgia e del rimpianto.
Il film comincia con un inquadratura dei due protagonisti, Florence ed Edward, che, freschi sposi, attraversando la spiaggia, si dirigono verso l'albergo dove trascorreranno la loro prima notte insieme. Tutto ciò che conosciamo di loro è questo profondo imbarazzo che accompagna ogni loro gesto e parola, tanto da far chiedere allo spettatore se i due giovani realmente si conoscessero e si amassero prima di allora. Ma pian piano che la sceneggiatura si apre, attraverso un uso sapiente dei flashback, li vediamo complici e innamorati, pieni di sogni ed aspettative per il futuro. Ne conosciamo, man mano, punti di forza e fragilità, in un contesto storico opprimente e socialmente condizionante. Così come intuibile dalla premessa, la loro prima notte d'amore non va come dovrebbe e Florence, sente il bisogno di allontarsi da lui e cercare conforto nel mare, dove lui la raggiunge deluso e arrabbiato per il suo comportamento, lei allora gli confida che è giunta alla consapevolezza che, seppure lo ami molto, non è interessata ad avere rapporti carnali con lui, probabilmente dovuto anche al fatto che il padre, quando era piccola, abusasse di lei, cosi come lascia intendere da uno dei numerosi flashback. Tuttavia non vuole lasciarlo e gli comunica la volontà di non voler rinunciare a lui per questo e di accettare eventuali relazioni extraconiugali pur di non perderlo. Ma Edward è troppo ferito ed orgoglioso per accettare un compromesso simile e decide di mettere fine allora loro relazione. Lì, sul mare, dove tutto era cominciato, tutto finisce, con la stessa rapidità con cui le onde si infrangono sul bagnasciuga cancellando ogni cosa. Li ritroveremo più tardi, lei realizzata professionalmente alla conclusione di una splendida carriera da violinista ed una bella famiglia, e lui, incupito e nostalgico verso una decisione presa troppo di getto che gli ha compromesso una vita intera. Si rivedranno all'ultimo concerto di lei, in quella sala dove lei aveva sempre sognato di suonare, e dove lui le aveva promesso che l'avrebbe ascoltata e applaudita, accompagnato da lacrime che sanno di rimpianto, per un'amore gettato al vento, per mancanza di dialogo e comprensione.
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cardclau
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domenica 18 novembre 2018
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fasullo
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Parliamo del film Chesil Beach – Il segreto di una notte, del regista Dominic Cooke. Inconsistente, e cercherò di addurre le mie ragioni. Da un romanzo di Ian McEvan, che non ho letto, quindi non so quanto il film lo rifletta con accuratezza. Se lo riflette, e non è farina del sacco di Cooke, mi viene da pensare che Ian McEvan sia più preoccupato della pagnotta che dell’effetto educativo, di crescita, che l’arte dovrebbe anche avere sul essere umano, a tal punto da dispensare delle sdolcinature e inaccuratezze sentimentali che hanno del clamoroso. Non c’è dubbio che protagonisti, Edward Mayhew (Billy Howle) e Florence Ponting (Saoirse Ronan) siano dei personaggi piuttosto sofferenti e autosvalutativi per colpa delle rispettive famiglie.
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Parliamo del film Chesil Beach – Il segreto di una notte, del regista Dominic Cooke. Inconsistente, e cercherò di addurre le mie ragioni. Da un romanzo di Ian McEvan, che non ho letto, quindi non so quanto il film lo rifletta con accuratezza. Se lo riflette, e non è farina del sacco di Cooke, mi viene da pensare che Ian McEvan sia più preoccupato della pagnotta che dell’effetto educativo, di crescita, che l’arte dovrebbe anche avere sul essere umano, a tal punto da dispensare delle sdolcinature e inaccuratezze sentimentali che hanno del clamoroso. Non c’è dubbio che protagonisti, Edward Mayhew (Billy Howle) e Florence Ponting (Saoirse Ronan) siano dei personaggi piuttosto sofferenti e autosvalutativi per colpa delle rispettive famiglie. Di Edward sappiamo che vive in una casa nel caos, che sua madre (prima picchiatella, poi danneggiata cerebralmente) non lo ha per niente nella testa e non se ne prende cura, ma neanche quel buonuomo di suo padre non è sufficiente buono, a tal punto da non sapere a chi comunicare che ha ottenuto la laurea con lode. Ciò nonostante la famiglia Mayhew appare paradossalmente piuttosto carina e solidale, e per tutto il film. Edward riesce a comunicare la notizia del suo successo ad una estranea, Florence, una violinista che si è laureata col massimo dei voti e la lode, che incontra occasionalmente in un incontro della sinistra, che appare fulminata da lui come Paolo a Damasco. Della famiglia Ponting c’è da stare poco allegri, insopportabili, beceramente di destra e assentemente solidali, il padre ossessionato dall’onnipotenza, non ha posto per nessuno, e la madre non è una madre per Florence. Ne vengono fuori due personaggi gravemente deprivati, per cui potresti comprendere che ha questo punto non ha senso parlare di relazione amorosa tra due individui adulti, ma che c’è spazio solo per la relazione primaria, altrimenti è il vuoto, l’assenza. Ma Florence gioca a fare la matura, fa l’innamorata, si prende cura perfino della madre di Edward. Il palco comincia a scricchiolare il giorno delle nozze, quando comprendiamo che l’infatuazione di Florence per Edward è una finta relazione amorosa, solo per salvare la relazione, anche se non ci si tocca, pure i bacetti sono difficili. Edward è distrutto, le aspettative di vita compromesse, potrebbe commettere uno sproposito, ma è un bravo ragazzo e non lo fa, e potrebbe tutto finire qua. Tutto crolla quando scopriamo che Florence l’ha data tranquillamente e senza difficoltà al violoncellista del suo quartetto, col quale ne ha scodellato perfino tre di figli. Allora rimaniamo smarriti, basiti, quale è stato il senso della storia con Edward, una relazione sado-masochistica, del tipo guardami ma non mi toccare? Se Florence era innamorata della musica, si poteva procedere in quella direzione, invece di scomodare una pseudo psicologia. Il film finisce con l’ultima esecuzione del quartetto, ormai invecchiato. Mi ha fatto pensare alla mazurca ballata dai vecchi vampiri in “Non mordermi sul collo” di Roman Polanski, lì gustosissima, qui penosa.
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[+] punto di vista opposto a cardclau
(di tami)
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