Zavattini in equilibrio precario
di Paolo D'Agostini La Repubblica
II documentario dedicato da Gianfranco Pannone (Latina/Littoria, Il sol dell'avvenire) al mondo di Cesare Zavattini è una scommessa retta su un equilibrio precario. Non documenta la vita, l'opera, la personalità dell'inventore del Neorealismo e di molte altre cose, la sua figura è presente solo attraverso alcuni inserti in voce e nelle citazioni che gli vengono dedicate. Da chi, per lo più, non lo ha conosciuto. Inclusi dei ragazzi africani, ben radicati nella loro vita di "nuovi italiani". È insomma soprattutto l'esplorazione dell'ambiente che gli dette i natali, la Bassa Padana dove i paesi della provincia di Reggio Emilia si chiamano Luzzara (il suo) e poi Brescello Boretto Gualtieri Guastalla, ma come è oggi. Per certificare quanta memoria sopravviva di un denso passato. Della guerra partigiana (e sanguinosamente civile) e del sacrificio dei Cervi, del Mondo Piccolo di Guareschi e della imponente influenza del partito comunista, della stravagante presenza del pittore Ligabue, della vita intorno al grande fiume.
Da La Repubblica, 21 dicembre 2017
di Paolo D'Agostini, 21 dicembre 2017