Ella & John - The Leisure Seeker |
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Un film di Paolo Virzì.
Con Helen Mirren, Donald Sutherland, Christian McKay, Janel Moloney.
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Titolo originale The Leisure Seeker.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 112 min.
- Italia, Francia 2017.
- 01 Distribution
uscita giovedì 18 gennaio 2018.
MYMONETRO
Ella & John - The Leisure Seeker
valutazione media:
3,65
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Caro Paolo, ci hai fatto piangere ma ora torna da noi in Italia
di Emiliano Morreale La Repubblica
Mi capita spesso di piangere, ai film di Virzì, anche quelli che tendono di più alla commedia. Capita anche in The Leisure Seeker, primo film in trasferta americana tratto dal romanzo di Michael Zadoorian, che è più sbilanciato su toni amari. Racconta di due anziani, John (Donald Sutherland) e Ella (Helen Mirren), che partono in camper per un ultimo viaggio di piacere. O meglio, fuggono: lui con l'Alzheimer, lei gravemente malata di cancro, avrebbero dovuto separarsi a breve, dopo una vita passata insieme. Il film li segue nel peregrinare dal Massachussets alla Florida, ma in realtà la struttura del road movie conta poco: ciò che si vede intorno è solo uno sfondo per il racconto del loro rapporto. All'occhio acuto sulla società, punto di forza del regista, qui si sostituisce un approccio decisamente intimista. Il versante mélo del suo cinema, figlio della tradizione italiana, viene attutito per avvicinarsi alla tradizione narrativa nordamericana, tra minimalismo e neo-melodramma alla Kent Haruf. Il paragone più ovvio è infatti con Le nostre anime di notte, altro film di coppia senile, tratto proprio da Haruf. Paragone decisamente a vantaggio di Virzì e dei suoi due interpreti, dei quali è Mirren a tenere banco con una performance virtuosistica, mentre Sutherland si ritaglia una parte da fool che regala, inevitabilmente, alcuni dei momenti più commoventi. Il racconto fila liscio fino alla fine (la sceneggiatura è scritta con Piccolo, Archibugi e Stephen Amidon), anche se il meccanismo tappa-partenza con musiche-altra tappa è ovviamente meccanico. Le musiche non aiutano, ma sorprende l'uso dell'intermezzo del Guglielmo Ratcliff di Mascagni, che era il modello segreto di Over the rainbow. (Come dire: da Livorno a Hollywood). È come se Virzì avesse voluto dimostrare di poter realizzare un perfetto prodotto hollywoodiano medio, governando i meccanismi delle emozioni, il rapporto tra i personaggi. Ci è riuscito. Ma viene da dirgli: ora torna in Italia, a fare i film che solo tu puoi fare. Perché, unico erede o quasi della nostra commedia più sociale, rimane più prezioso da noi che come uno dei tanti bravi professionisti americani.
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