La casa dei libri |
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Un film di Isabel Coixet.
Con Emily Mortimer, Bill Nighy, Hunter Tremayne, Honor Kneafsey.
continua»
Titolo originale The Bookshop.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 113 min.
- Spagna, Gran Bretagna, Germania 2017.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 27 settembre 2018.
MYMONETRO
La casa dei libri
valutazione media:
2,98
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Quando una passione fallisce, ma non del tuttodi francesca meneghettiFeedback: 7586 | altri commenti e recensioni di francesca meneghetti |
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domenica 7 ottobre 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quando la sceneggiatura di un film segue la trama di un libro, si è inevitabilmente portati a interrogarsi sulle corrispondenze e sulle eventuali divergenze, con un’operazione che finisce per enfatizzare la lettura contenutistica del film, a scapito del linguaggio formale. Tuttavia non si può prescindere dal confronto tra le due trame, dato che, in questo caso, la regista Isabel Coixel ha subito la folgorazione di un romanzo, mentre resta fuori la comparazione, impossibile, tra due linguaggi: uno fatto di parole, l’altro di immagini, oltre che di parole, suoni e dotato di una sintassi propria. “La libreria” di Penelope Fitzgerald, a cui si è ispirata la Coixel, ha una storia che viene sostanzialmente rispetta nel film, oltre ad essere autobiografica, per cui la vicenda della cocciuta e coraggiosa Florence Green è la stessa di Penelope: è il racconto del fallimento di una passione (per i libri, ma anche per un’idea, quella di aprire una libreria in un villaggio dominato dall’ignoranza) coltivata con tutte le energie e combattuta contro le avversità ambientali (l’umidità della casa) e le avversità umane, rappresentate dalla prepotenza di una nobildonna locale, che agisce non solo per moralismo, dopo il successo di vendite di Lolita, ma soprattutto per una perfida ebbrezza di potere. E’ questo il succo della storia che la rende attuale: il necessario arrendersi della cultura, delle buone maniere, dell’istruzione di fronte all’indifferenza dell’ignoranza dilagante. E’, più o meno, la sensazione di chi, avendo lavorato tanto e con amore nella scuola, assiste agli strafalcioni, non solo grammaticali e sintattici, ma anche logici, di tanti transitati nella scuola e si chiede se il suo, e di altri docenti, non sia stato solo uno scrivere sull’acqua. Nel film (e nell’archetipo su carta) in realtà la conclusione non è del tutto nichilista: la ragazzina, che aveva fatto da aiutante a Florence-Penelope, pur disdegnando la letturai, una volta istruita e diventata adulta, aprirà una libreria riscoprendo la vita racchiusa in ogni romanzo e l’amore per i libri, che pare prevalere tra le donne secondo le statistiche.
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