King Arthur - Il potere della spada |
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Un film di Guy Ritchie.
Con Charlie Hunnam, Jude Law, Katie McGrath, Annabelle Wallis.
continua»
Titolo originale King Arthur: Legend of the Sword.
Avventura,
Ratings: Kids+13,
durata 126 min.
- USA 2017.
- Warner Bros Italia
uscita mercoledì 10 maggio 2017.
MYMONETRO
King Arthur - Il potere della spada
valutazione media:
2,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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king arthur, what?di elgatolocoFeedback: |
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lunedì 18 maggio 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"King Arthur. Legend of the Sword"(Guy Ritichie, anche co-autore della sceneggiatura, 2017)è un film ispirato all'opera del 1400 di Thomas Mallory, ma anche, pesantemente, alla tradizione superonmistico-da "Superheroes"oggi dominante. Con un ritmo scatenato, decisamente travolgente in certi momenti, con l'uso anche assolutamente trash di mostri e relativi effetti specciali, Ritchie riesce a coinvolgere soprattutto quando mostra King Arthur, o meglio il futuro"King", per ora solo Arthyr, che riaccede al trono, sconfiggendo "vilains"e streghe e maghi di ogni tipo. Charile Hunman e Astrid Bergès-Frisbey sono certamente in parte, nella loro"altercatio"tra Bene e Male, Eric Bana e altri altrettanto, Jude Law as Vortigern non si discute, in certo senso, ma ci si può legittimamente interrogare sulla finzione di un film come questo, egregiamente realizzato soprattutto(ma lo si è detto prima, repetita juvant ma rischiano di annoiare...)a livello spettacolare, ma dove per es.il tema, pur accennato della"Rounde Table", con tutte le sue implicazioni, anche"democratiche"(verrà la"MAgna Carta", peraltro non nascendo da e neppure dal nulla) non non viene analizzato adeguatamente. Complessivamente, un prodotto(la definizione non la intendo in senso spregiativo)che può servire, modestamente, a introdurre al tema adolescenti e in genere persone vogliose(o meno, chissà)di apprendere qualcosa riguardo a questo ambito, che sta tra storia e leggenda, ma che comunque influenza in modo determinante anche la cultura della modernità, visto, appunto, che"King Arthur"è ben diverso dal classico"re"(ma anche dal concetto imperiale)dominante, divenendo di volta in volta paladino degli oppressi(ma allora"Ivanhoe"e"Robin Hood"non snono da meno, anzi valgono probabilmente di più, sono più adeguati come"emblemi")per chi sia già passato attraverso letture e film esminate/i criticamente, forse a tratti proverà un poìdi fastidio. Anche l'inserzione, very american style, di persnaggi di culture diversissime(Africa, Cina)considerando la difficoltà dei viaggi all'epoca, appare complessivmanete come pretestuosa, ma lo richiede, forse il box office... A metà strada tra volontò di riscoprire elementi di cultura, popollar ee non e mero spettacolo, "king Arthur"(o meglio questo nuovo film ispirato alla saga arturiana)rischia di rimanere quasi"incagliato". El Gato
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