Una luna chiamata Europa |
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Un film di Kornél Mundruczó.
Con Merab Ninidze, Zsombor Jéger, György Cserhalmi, Mónika Balsai.
continua»
Titolo originale Jupiter holdja.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 100 min.
- Ungheria, Germania 2017.
- Movies Inspired
uscita giovedě 12 luglio 2018.
MYMONETRO
Una luna chiamata Europa
valutazione media:
2,07
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Se la fuga verso la libertŕ diventa un'esperienza mistica
di Emiliano Morreale La Repubblica
Un bambino piange. Č in un camion di profughi, al confine tra Ungheria e Serbia. La polizia li bracca, addirittura spara a vista. Un giovane, in viaggio assieme al padre, cerca di fuggire, ma viene abbattuto. Č a questo punto, dopo pochi minuti di film, che il realismo immersivo del film di Mundruczó (autore del discutibile White God) cerca una nuova chiave. Il ragazzo infatti, colpito a morte, lčvita e comincia a volare, a roteare su se stesso, e atterra ferito. In ospedale viene visitato da un dottore corrotto, che inizialmente vuole sfruttare il giovane, portandolo in giro a guisa di taumaturgo, ma ben presto ne subisce l'influenza mistica. Jupiter's Moon era uno dei film piů balordi dell'annus horribilis di Cannes (il 2017), e i distributori hanno probabilmente deciso di mandarlo in sala, seppure in fretta e in bassa stagione, sulla scia di un tema bruciante, quello dei rifugiati e della chiusura delle frontiere. Tema che il regista intendeva abbordare in maniera originale, superando l'immediatezza del realismo; ma per ricadere in un kitsch assoluto. L'estetica del film innesta i piani-sequenza in voli poetici (letteralmente) intrisi di estetismo un po' da videoclip. L'idea di fondo, che il migrante sia un angelo, viene grevemente ribadita a parole: «Ci hai portato un messaggio. Abbiamo dimenticato di alzare lo sguardo. Viviamo orizzontalmente». E all'ennesimo volteggio del protagonista, accompagnato dalle capriole della macchina da presa, tra Matrix e il moonwalking di Michael Jackson, ci si stufa. Sorprende una lunga scena di inseguimento alla Fast and Furious, un travolgente piano-sequenza (probabilmente "aggiustato" in digitale) in soggettiva dal muso dell'auto. E viene da pensare che il problema non č che il principale dramma del nostro tempo venga trattato in maniera spregiudicata, ma che un super-lo "artistico" (cioč poeticistico e trombone, con qualche influenza wendersiana) incombe su tutto. Forse sarebbe stato meglio imboccare piů onestamente la via del fumettone o del poliziesco con supercattivo e protagonista tormentato, come il film sembra fare a un certo punto.
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