La verità probabilmente
di Pietro Renda Fata Morgana
C'è una tendenza imperante che porta a intendere il vuoto unicamente per le sue qualità "negative", per una sua presunta inettitudine a conferirsi un rilievo fenomenico, ad assegnare una sagoma visibile al suo perimetro. Nel cinema americano, ad esempio, è possibile rintracciare una radicata propensione all'innalzamento di un'impalcatura, irta di barocchismi, che possano esorcizzare la paura dell'assenza di forma, di senso, di misura. Eppure, lungi dall'essere ciò che sfugge in quanto di esclusiva pertinenza dell'invisibile, il vuoto è ciò che esorbita, la grande ragnatela ove è impigliata ogni cosa; il "luogo" in cui i caratteri negativi della realtà fenomenica si trovano interessati in un perenne processo, protrattile e retrattile, che ne rivela i caratteri "positivi". [...]
di Pietro Renda, articolo completo (8394 caratteri spazi inclusi) su Fata Morgana 27 gennaio 2020