Happy End |
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Un film di Michael Haneke.
Con Isabelle Huppert, Mathieu Kassovitz, Jean-Louis Trintignant, Fantine Harduin.
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Titolo originale Happy End.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 110 min.
- Francia 2017.
- Cinema
uscita giovedì 30 novembre 2017.
MYMONETRO
Happy End
valutazione media:
3,14
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Felice Finaledi udiegoFeedback: |
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venerdì 8 dicembre 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Siamo a Calais, nell'estate del 2016. Una famiglia dell'alta borghesia del posto si scontra ogni giorno con gli intrecci e le problematiche che i suoi componenti vivono nel loro essere quotidiano, nella vita di tutti i giorni, sia nella sfera privata che in quella pubblica. A cinque anni di distanza dall'acclamato "Amour" Michael Haneke torna sul grande schermo con lo spaccato di vita di questa famiglia dell'alta borghesia francese. Lo fa attraversando tutti i suoi componenti, dall'ormai ottantenne capo famiglia, interpretato dal grandissimo Jean-Louis Trintignant, fino alla giovane tredicenne appena entrata nella famiglia dopo essere andata a vivere con il padre ormai risposato per via della prematura scomparsa della madre. Il regista tedesco anche in questa occasione non si discosta dal suo stile, la sceneggiatura è asciutta, in certi frangenti anche aspra, ma soprattutto diretta, senza fronzoli. Haneke non usa giri di parole per rappresentare la sua vicenda, ci racconta quello che vuole raccontarci e lo fa in modo diretto, schietto e senza retorica. Se in un film come Amour erano il dolore, l'amore e la sofferenza ad essere narrati, qui troviamo invece il pessimismo ed il cinismo, che in modi diversi, pervadono tutti i personaggi dell'opera. Qui lo spettatore non può fare altro che lo spettatore. Le vicende scivolano via, a volte strappano un sorriso, altre mettono un pizzico di tristezza, ma tutto si vede per quello che è. Non c'è interpretazione dei sentimenti, non ci sono messaggi nascosti ai quali il pubblico deve dare un significato, tutto quello che il regista vuole raccontarci lo vediamo nell'evolversi della vicenda. Happy End è un film che colpisce, capace a volte di strappare anche un sorriso amaro. La metafora della vita è ben rappresentata con il cerchio che va a chiudersi nelle battute finali dove i due personaggi più lontani di età si trovano dinanzi ad un incontro-scontro generazionale che metterà in luce le loro similitudini e le loro differenze. voto 4/5
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