laurence316
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mercoledì 16 agosto 2017
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divertente e ritmato, ma non all'altezza del primo
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A seguito del successo, largamente inaspettato, del primo capitolo, inevitabile, come troppo spesso accade, la produzione di un seguito.
Se il predecessore aveva stupito positivamente per la sua capacità di coniugare azione e divertimento, umorismo e fantascienza, film di supereroi e space-opera, questo secondo capitolo (o “volume secondo”, come vuole il titolo) si propone di aggiungere un’ulteriore componente, già alquanto visibile comunque nel primo film ma piuttosto mascherata dalle battute continue e dal ritmo frenetico, che si fa via via preponderante: l’elogio sperticato di una sorta di grande famiglia allargata (alla maniera di Fast & Furious) a cui è strettamente legato il sentimentalismo talvolta stucchevole di un paio di scene e il rapporto fin da subito ambiguo con il padre di Quill, Ego.
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A seguito del successo, largamente inaspettato, del primo capitolo, inevitabile, come troppo spesso accade, la produzione di un seguito.
Se il predecessore aveva stupito positivamente per la sua capacità di coniugare azione e divertimento, umorismo e fantascienza, film di supereroi e space-opera, questo secondo capitolo (o “volume secondo”, come vuole il titolo) si propone di aggiungere un’ulteriore componente, già alquanto visibile comunque nel primo film ma piuttosto mascherata dalle battute continue e dal ritmo frenetico, che si fa via via preponderante: l’elogio sperticato di una sorta di grande famiglia allargata (alla maniera di Fast & Furious) a cui è strettamente legato il sentimentalismo talvolta stucchevole di un paio di scene e il rapporto fin da subito ambiguo con il padre di Quill, Ego. Se nel primo episodio anche i momenti più zuccherosi (in particolare quelli riguardanti Quill e Gamora) erano sempre attraversati da un sotterraneo umorismo, qui invece si fanno inutilmente seriosi, sacrificando talvolta il clima generalmente giocoso che aveva fatto la fortuna del precedente.
Inoltre, come accaduto anche in precedenza, la trama è esile quando non scontata e, inoltre, il villain è ben poco convincente (oltreché molto diverso rispetto ai fumetti). E poi la durata non è sempre del tutto giustificata.
Al di là di questo, comunque, il film in diverse sequenze mantiene anche tutti i pregi del primo: è spesso esilarante (la lotta di Rocket contro i Ravager, l’estenuante tentativo di spiegare a Groot cosa recuperare da un certo cassetto, la ricerca di un po’ di nastro adesivo nel bel mezzo di una battaglia), i personaggi sono ancora tutti assolutamente riusciti (a parte il già citato Ego, ma con una menzione speciale per lo Yondu di Rooker), le battute colpiscono spesso il bersaglio, le citazioni sono ancora molte e divertenti (predominante quella dalla serie TV anni ‘80 Supercar), gli effetti speciali spettacolari, alcune scenografie molto ben realizzate.
Ovviamente, ancor più che per il primo film, non si tratta di nulla di particolarmente originale, e c’è qualche momento di cedimento e di fiacca in più, ma la miscela di azione, avventura e commedia funziona ancora una volta, nonostante manchi dell’effetto sorpresa del precedessore. Malgrado tutti i suoi difetti, è comunque un film migliore del precedente nel MCU, Doctor Strange.
Quasi scontato aggiungere, in conclusione, che conviene proseguire la visione lungo tutti i titoli di coda.
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lucacapaccioli
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mercoledì 26 aprile 2017
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il team più strampalato dell'universo è tornato!
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Sono passati tre anni dal film che ha ridefinito completamente il genere sui supereroi, grazie ad una magia ed un'epicitá incredibili, oltre che a un ottimo bilancio tra azione e umorismo, principalmente frutto dell'ottima regia di James Gunn, che ha sapientemente conferito grande profondità a personaggi un tempo quasi sconosciuti, tuttavia oggi assai popolari. In tale lasso di tempo, i Marvel Studios hanno sfornato produzioni di ogni genere, come lo strepitoso Captain America: Civil War e il sorprendente Doctor Strange, fino al tanto atteso seguito di Guardiani della Galassia, diretto nuovamente da Gunn, che ne ha curato ancora una volta la sceneggiatura insieme a Nicole Perlman.
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Sono passati tre anni dal film che ha ridefinito completamente il genere sui supereroi, grazie ad una magia ed un'epicitá incredibili, oltre che a un ottimo bilancio tra azione e umorismo, principalmente frutto dell'ottima regia di James Gunn, che ha sapientemente conferito grande profondità a personaggi un tempo quasi sconosciuti, tuttavia oggi assai popolari. In tale lasso di tempo, i Marvel Studios hanno sfornato produzioni di ogni genere, come lo strepitoso Captain America: Civil War e il sorprendente Doctor Strange, fino al tanto atteso seguito di Guardiani della Galassia, diretto nuovamente da Gunn, che ne ha curato ancora una volta la sceneggiatura insieme a Nicole Perlman. A distanza di due mesi dopo lo scontro con Ronan (Lee Pace), i Guardiani vengono ingaggiati dai Sovereign, per conto dei quali svolgono diverse missioni, finendo per essere da loro perseguiti quando Rocket (Bradley Cooper) li deruba sottraendogli delle batterie, il che attrira l'attenzione dei Ravagers, capitanati da Yondu Udonta (Michael Roocker), quando vengono a sapere della taglia sulle loro teste. Nel frattempo, Peter Quill/Star-Lord (Chris Pratt) deve fare i conti con un ritorno inaspettato: suo padre Ego (Kurt Russel). In questo seguito viene usata più o meno la stessa formula che ha decretato il successo del capitolo precedente, come la colonna sonora anni '80, contenuta nell'Awesome Mix Vol. 2 (che seppur non iconica come quella del primo episodio riesce comunque ad emozionare) e il legame che tutti i personaggi instaurano non solo tra loro, ma anche con il pubblico, riuscendo a farsi amare, in particolare Baby Groot (Vin Diesel), la versione 'ringiovanita' dell'albero umanoide, in grado di rubare la scena fin dall'esilarante sequenza dei titoli di testa. Menzione speciale anche per Drax (Dave Bautista), con ancora più battute rispetto alla pellicola precedente, in particolare nei dialoghi con Rocket, più sboccato che mai, ed una nuova aggiunta al team, Mantis (Pom Klementieff), in grado di percepire le emozioni altrui attraverso il semplice tocco. Sempre ottimo Pratt nel ruolo di Star-Lord, del quale viene esplorato un lato più vulnerabile, ed ottime le sorelle Gamora (Zoe Saldana) e Nebula (Karen Gillan), con maggiori approfondimenti sul loro oscuro passato. Anche Yondu ottiene più spessore, mettendo in luce quel lato umano che tenta sempre di nascondere, e non male il personaggio di Ego, il vero villain del film, sicuramente meglio caratterizzato rispetto ad altri recenti. Purtroppo, però, si perde in parte ritmo nel secondo atto, in cui i Guardiani si scindono in due, rendendo lo sviluppo della trama, oltre che qualche personaggio in sé, meno avvincente. Gli effetti speciali sono sempre straordinari, così come le sequenze d'azione, seppur con qualche eccesso che può alla lunga risultare banale. In definitiva, si può dire che Guardiani della Galassia Vol. 2 è un seguito eccellente in quanto riesce di nuovo a impressionare, tuttavia è una spanna sotto il suo predecessore, in quanto leggermente meno completo, ma in ogni caso spettacolare ed una delizia agli occhi di tutti, fan in particolare.
P.S. Anche se potrebbe essere superfluo ricordarlo, è consigliabile rimanere seduti fino alla fine dei titoli di coda, in quanto stavolta vi sono ben cinque sequenze aggiuntive.
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[+] un sequel brillante quanto il primo episodio
(di antonio montefalcone)
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jlkbest72
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mercoledì 26 aprile 2017
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divertentissimo quasi un film comico
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Anche in questa uscita dei Guardiani si punta molto sulla simpatia e le liti dei vari personaggi.
Ormai delineati gli aspetti caratteriali dei singoli protagonisti come nelle migliori serie tv si alimenta un montaggio caratteristico delle singole sfumature.
Rocket: acido ed irriverente
Drax: ignorantotto sempre fuori tempo
Gamora: si ammorbidisce sempre più di sentimento dietro l'animo gueriero
Sta-Lord: capriccioso e gentile
Groot: un po meno protagonista del primo ma col le caratteristiche caratteriali delineate ovvero testa dura poco sale.
Aggiungiamoci a contorno Yondu il sensibile e Nebula la redemta il cocktail è a dir poco esplosivo ed irresistibile a tratti.
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Anche in questa uscita dei Guardiani si punta molto sulla simpatia e le liti dei vari personaggi.
Ormai delineati gli aspetti caratteriali dei singoli protagonisti come nelle migliori serie tv si alimenta un montaggio caratteristico delle singole sfumature.
Rocket: acido ed irriverente
Drax: ignorantotto sempre fuori tempo
Gamora: si ammorbidisce sempre più di sentimento dietro l'animo gueriero
Sta-Lord: capriccioso e gentile
Groot: un po meno protagonista del primo ma col le caratteristiche caratteriali delineate ovvero testa dura poco sale.
Aggiungiamoci a contorno Yondu il sensibile e Nebula la redemta il cocktail è a dir poco esplosivo ed irresistibile a tratti.
Su tutti Rocket e Drax che nonostante si allontani un po' dal personaggio del fumetto trovo azzeccatissimo.
Unico neo del film una trama un po' banalotta che rende le repliche poco rivedibili.
Trama colma di lacune ed errori grossolani.
Consigliato assolutamente
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annalisarco
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lunedì 1 maggio 2017
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una famiglia galattica
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Da qualche tempo la Marvel Studios ci ha abituati a qualcosa di più di un film di intrattenimento fine a se stesso, in cui la trama occupa uno spessore minore in favore di effetti speciali mirati a stupire lo spettatore.
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Da qualche tempo la Marvel Studios ci ha abituati a qualcosa di più di un film di intrattenimento fine a se stesso, in cui la trama occupa uno spessore minore in favore di effetti speciali mirati a stupire lo spettatore. Tutte le riprese sono state pensate per tale scopo, arrivando perfino alla proiezione in sale 4D con qualità decisamente eccezionale. Ma nel corso degli anni abbiamo visto come la trama si sia arricchita di un complesso racconto interiore dei protagonisti, iniziando dai supereroi per eccellenza Steve Rogers e Tony Starks che proprio un anno fa in Captain America: Civil War stavano combattendo su fronti opposti per ragioni che vanno molto oltre una semplice divergenza di opinioni. Quella corazza impenetrabile di cui si cercava di rivestire i più famosi protagonisti dei fumetti per renderli invincibili è stata scalfita e poi rimossa, con il risultato che chi abbiamo davanti è più credibile di qualsiasi creatura imbattibile e molto più definito.
Oggi, lo stesso destino è toccato a Peter Quill (Chris Pratt) in questo secondo volume di Guardiani della Galassia nuovamente diretto da James Gunn. Molto meno Star Lord e molto più Peter Quill, un uomo da sempre in cerca del suo passato e delle risposte alle sue tante domande che, questa volta, sarà accontentato. Già nel precedente episodio, il legame creatosi tra Star Lord e i suoi compagni di avventura ha avuto sfumature ben precise: Rocket (doppiato da Bradley Cooper), Gamora (Zoe Saldana), Drax (Dave Bautista) e Groot (doppiato da Vin Diesel) sono diventati inseparabili, come dimostrato nel finale del primo film quando, tutti insieme, riescono a vincere la loro guerra. Adesso, sono più forti che mai, ma sempre con le loro personalità uniche e predominanti, i loro aspetti caratteriali esagerati e molte idee folli. Sono emarginati dalla società, sono simili, non potrebbero stare in nessun altro gruppo al di fuori di quello da loro creato, ma sono anche speciali, piacciono per le loro debolezze, per il loro essere supereroi atipici e un po’ impacciati,. La famiglia è il tema principale di un film che la Marvel Studios ci presenta con un po’ meno azione nella parte centrale – proprio per lasciar spazio ad un aspetto interiore che non può, questa volta, essere sottovalutato – ma che non delude neanche i fans che si aspettano delle lotte spettacolari. Anzi, la prima sequenza del film è probabilmente una delle più belle create fin’ora. È bello vedere come questa nuova famiglia sa di poter contare l’uno sull’altro, perché comunque vadano le cose, non verranno mai abbandonat. Il rapporto tra Gamora e la sorella Nebula(Karen Gillian) non è dello stesso genere, almeno all’inizio: la perfezione di Gamora e la predilezione del padre verso di lei è da sempre l’incipit delle loro battaglie; come l’ostilità di Rocket preso per troppo tempo in giro e maltrattato, con l’isolamento e la diffidenza come risultato – non a caso instaura un rapporto speciale con Groot, fedele amico di poco parlare pronto a morire per lui. E così anche l’astio di Peter nei confronti di un Yondu (Michael Rooker) che lo ha cresciuto e poi abbandonato. O forse no? I rapporti veri non sono di sangue, sono quelli che ci costruiamo ogni giorno con le persone con cui condividiamo le esperienze più significative della nostra vita. Questa squadra è formata da persone -piú o meno – , animali e piante che non hanno nulla da perdere, che hanno trovato uno scopo incontrandosi, che si sono affezionati fino a diventare indispensabili l’un l’altro. Non si potrebbe immaginare questo team senza uno di loro, hanno saputo creare e portare sullo schermo già dal primo film un’idea forte e credibile di famiglia, mettendo quasi in secondo piano le loro abilità speciali. Non è un film sdolcinato, ma sa far commuovere. Oltre che divertire e aumentare l’adrenalina. Al cast già importante si aggiungono Kurt Russel nei panni di Ego – con una splendida interpretazione ben definita e studiata – e Sylvester Stallone che interpreta Starhawk, membro della formazione originale dei Guardiani di cui faceva parte anche Yondu. Il cameo di Stan Lee ancora una volta non delude e diverte, così come l’appuntamento fisso con le scene extra dopo i titoli di coda che questa volta sono ben 5! Un film dai colori pop e con un apprezzato richiamo agli anni ’80: la musica questa volta non serve ad alleggerire le scene, ma semmai a spiegarne ulteriormente il significato. Le sequenze di azione sono come sempre impeccabili e meritano di essere viste in 3D. Ancora piú che nel primo capitolo, il secondo film gode di una ricostruzione molto dettagliata di pianeti diversi dalla Terra, in cui sono state usate tecniche digitali mai usate cosí precisamente prima d’ora. Un lavoro grafico imponente che prende totalmente senso quando il quadro della storia è completo a fine film. Altra caratteristica del marchio Guardiani che non è stato abbandonato è l’ironia, le battute sempre divertenti che mantengono leggero e piacevole lo scorrere del film. Particolarmente azzeccato è Baby Groot, un’idea riuscita e su cui si può già prevedere una grande richiesta nel mercato dei gadgets. Marvel Studios sta crescendo, film dopo film riesce ad arricchire il suo universo e raggiungere una sempre più dettagliata e complessa rappresentazione dei suoi protagonisti. Questa volta, oltre ad epiche battaglie, è riuscita a raccontare dei legami forti che non si spezzano, e ancor di più dei valori che ci trasciniamo fin dai primi giorni di vita e che delineano chi siamo e chi saremo; quelle esperienze e valori che hanno disegnato i Guardiani della Galassia e che hanno permesso di trovarsi l’un l’altro grazie a una cosa in comune: il profondo rispetto per questi valori. Alla fine del film vi verrà voglia di fare due cose: commuovervi per i protagonisti che in un modo o in un altro avranno il loro riscatto con il passato, e scaricarvi qualche canzone anni ’80 perché, diciamolo, Guardiani della Galassia ha anche il merito di aver riportato all’attenzione di tutti band quasi dimenticate. A tal proposito, direttamente dalla colonna sonora…
“It’s not time to make a change, just relax, take it easy.
You’re still young, that’s your fault, there’s so much you have to know.
Find a girl, settle down, if you want you can marry.
Look at me, I’m old, but I’m happy”
Father and son – Cat Stevens
Altre recensioni su: www.annalisarcoblog.wordpress.com
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alberto
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sabato 6 maggio 2017
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seguito più ambizioso
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Con questo atteso e robusto seguito il regista, James Gunn, ha confermato di essere tra i migliori nel gestire le esigenti aspettative del pubblico a cui piace il genere supereroistico, ma soprattutto è riuscito a ricostruire un teatrino comico e spettacolare bello quanto il primo e al tempo stesso diverso, per niente scontato e che non fa assolutamente pesare le più di 2 ore di durata e i lunghi titoli di coda, in cui possiamo gustare ben 5 scene inedite, metà scherzose metà filo conduttore per i prossimi film dell'Universo Marvel.
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Con questo atteso e robusto seguito il regista, James Gunn, ha confermato di essere tra i migliori nel gestire le esigenti aspettative del pubblico a cui piace il genere supereroistico, ma soprattutto è riuscito a ricostruire un teatrino comico e spettacolare bello quanto il primo e al tempo stesso diverso, per niente scontato e che non fa assolutamente pesare le più di 2 ore di durata e i lunghi titoli di coda, in cui possiamo gustare ben 5 scene inedite, metà scherzose metà filo conduttore per i prossimi film dell'Universo Marvel. La formula ha funzionato perché da una parte non delude assolutamente gli estimatori del primo "volume" (attenzione al walkman) e in generale di questo team eterogeneo, diventato ormai una famiglia alla stregua di quella di "Fast and Furious", addiritura accrescendo il fattore comico attraverso dialoghi quasi demenziali, non lungi da allusioni sessuali e parolacce, secondi solo a quelli di "Deadpool", e mantenendo lo spettacolo esplosivo, tra luci, raggi e astronavi; dall'altra la sceneggiatura di James Gunn è intelligente e, non dico originale, ma comunque ambiziosa, di più ampio respiro rispetto alla prima, riuscendo a creare un gioco ambiguo di buoni e cattivi, in cui i primi si trasformano nei secondi e viceversa, e presentare tanti personaggi interessanti, di diversa specie e dunque incompresi e derisi l'un l'altro, nonché una svolta catastrofica ricca di pathos, momenti epici e le sempre emozionanti musiche di Tyler Bates, che affianca i suoi motivi sonori ai classici singoli che hanno contraddistinto lo spirito della saga. Qui i migliori sono il procione Rocket, che fa di tutto per essere odiato; Drax il distruttore, scatenato e sempre con uno scarso senso dell'umorismo; Yondu, il padre adottivo di Star-Lord (non Star-Merd), la cui freccia che rsiponde al fischio è una delle armi più belle viste in questo genere, ma soprattutto il "rametto" Groot, carino ma comunque pericoloso e con la risposta sempre pronta: "Io sono Groot", frase tanto emblematica e diventata famosa da sostituire nei titoli molti nomi del cast tecnico, e col suo balletto con sfondo battaglia all'inizio regala una scena entusiasmante che incanta lo spettatore. Tra le new entry troviamo Stallone in tre scene, Kurt Russell in un personaggio "celestiale" ma enigmatico, Ego, e poi due personalità che prossimamente avranno ruoli importanti nella trama: l'empatica Mantis (Klementieff) e la regina suscettibile Ayesha (Debicki). Effetti speciali, scenografie e costumi di nuovo impeccabili. L'ex sceneggiatore della Troma è riuscito a realizzare un altro spettacolo degno di nota da gustare e "nuovo", nonostante il ritmo e l'anima zuzzurellona della pellicola siano già consolidate. Tra gag e battaglie stellari vale proprio la pena di vederlo.
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cristian
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domenica 30 aprile 2017
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il troppo storpia ... ma può piacere
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Qualche tempo dopo le avventure che li avevano visti protagonisti nel capitolo precedente, i Guardiani della Galassia tornano in azione ottenendo un delicato incarico sul pianeta dei Sovereign. Svolto il loro compito, Star-Lord (Chris Pratt) e soci, mentre si allontanano dal pianeta, si accorgono di essere inseguiti e attaccati dalle navicelle dei Sovereign a causa di Rocket (voce originale di Bradley Cooper) che ha rubato delle preziose batterie. Tutto sembra perduto, quando un essere di nome Ego (Kurt Russell) interviene nel combattimento salvando la squadra capitanata da Quill. Ego dice di essere il padre di Quill, il quale finalmente avrà la possibilità di conoscere la verità sulle sue origini e sulla sua vera natura.
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Qualche tempo dopo le avventure che li avevano visti protagonisti nel capitolo precedente, i Guardiani della Galassia tornano in azione ottenendo un delicato incarico sul pianeta dei Sovereign. Svolto il loro compito, Star-Lord (Chris Pratt) e soci, mentre si allontanano dal pianeta, si accorgono di essere inseguiti e attaccati dalle navicelle dei Sovereign a causa di Rocket (voce originale di Bradley Cooper) che ha rubato delle preziose batterie. Tutto sembra perduto, quando un essere di nome Ego (Kurt Russell) interviene nel combattimento salvando la squadra capitanata da Quill. Ego dice di essere il padre di Quill, il quale finalmente avrà la possibilità di conoscere la verità sulle sue origini e sulla sua vera natura.
James Gunn con Guardiani della Galassia Vol.2 torna alla guida dell’irriverente gang di supereroi con un tocco decisamente più leggero e disimpegnato rispetto all’episodio precedente e con un’ironia che spinge al massimo, forse fin troppo, sull’acceleratore. Una spietata e roboante CGI comanda la pellicola fin dalle prime scene mentre l’azione dai ritmi frenetici e il susseguirsi forsennato e nostalgico delle canzoni anni ’80 donano godibilità, fino a un certo punto, all’intero girato.
Il filone narrativo iniziale, che vede i nostri protagonisti come sempre uniti, dopo l’intervento di Ego (una divinità che durante la sua millenaria esistenza ha visitato la Terra innamorandosi di quella che poi diventerà la madre di Peter Quill) si biforca separando il capo brigata Star-Lord dai suoi compagni che dovranno vedersela con svariati pericoli. Tra i due filoni Gunn sceglie di dedicare maggiore attenzione a quello di cui fanno parte soprattutto Drax, Rocket e un tenerissimoBaby Groot, insomma i personaggi che nel primo film avevano avuto ‘minor spazio’ rispetto al Quill di Chris Pratt ma non meno successo. La trama, abbastanza debole e con un’unica chiave di volta, fondamentalmente si aggrappa a temi noti come l’amicizia e l’appartenenza ad una famiglia non di sangue, che non risultano né trattati in maniera originale né stimolano una minima riflessione (Gunn consapevolmente crea una pellicola leggera e spensierata sotto tutti i punti di vista). Tutto il resto viene surclassato dall’azione sfrenata e da battute sparate a raffica da parte dei personaggi, ridotti quasi a figure comiche. Quando in alcune scene pare crearsi un’atmosfera a prima vista seria ecco che Gunn, con l’ironia che contraddistingue l’intera pellicola, la distrugge con battute sferzanti e gesta comiche. Il ritmo, quindi, è sì alto e costante ma monotono e, a parte qualche legittimo rallentamento in corso d’opera, non conosce variazioni significative. Tutto scorre verso un classico finale targato Marvel in cui Quill, come nel film precedente, sveste i panni dell’eroe umano e sprigiona i suoi poteri che lo fanno diventare super.
Il cast, già di alta qualità, migliora ulteriormente grazie all’aggiunta del personaggio di Ego, interpretato da un carismatico Kurt Russell. Molto apprezzato in questo secondo episodio, lasciando da parte i personaggi in CGI, il Drax di Dave Bautista la cui risata a bocca super spalancata risulta contagiosa. Lo humor di quasi tutto il cast è sopra le righe mentre tratti più spiccati di serietà mostrano Yondu, interpretato da un navigato attore come Michael Rooker, il già menzionato Ego, e Gamora. Gli altri a volte sembrano addirittura caricature degli stessi personaggi visti nel precedente film.
Guardiani della Galassia Vol.2 risulta, in sostanza, un festival dell’eccesso dove la spettacolarità e l’ironia sommergono tutto il resto togliendo anche qualcosa ai personaggi che finiscono per diventare un po’ la fotocopia l’uno dell’altro e sottraendo purtroppo parte di quella credibilità che si era creata attorno al divertente e convincente primo episodio che lasciava sperare, se non in un sequel allo stesso livello, quanto meno meglio costruito nell’impianto generale rispetto a ciò che è stato proposto. Gunn sfrutta sapientemente i migliori elementi che hanno reso famoso il precedente Guardiani della Galassia, rielaborandoli e potenziandoli al massimo al fine di creare un’opera che diverte lo spettatore donandogli due ore di disimpegnato spasso e spensieratezza.
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derbegeistert
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lunedì 8 maggio 2017
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bipolare e non all'altezza del predecessore
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Questo secondo capitolo de "I guardiani della galassia" a mio parere - purtroppo - non è in grado di reggere il confronto con il suo predecessore. I difetti che mi hanno portato a questa convinzione sono diversi ma andiamo con ordine: Innanzitutto i personaggi. Alcuni sono stati approfonditi e sviluppati in modo egregio e sono stati i protagonisti delle scene migliori ed a volte più commoventi di tutto il film. Mi riferisco ovviamente a Rocket e Yondu. Poi ci sono gli altri e comincerei da Nebula. Lei racconta che negli anni è stata dissezionata un pezzo alla volta da suo padre ogni volta che perdeva in uno scontro con Gamora, fino ad essere trasformata in una creatura quasi completamente meccanica.
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Questo secondo capitolo de "I guardiani della galassia" a mio parere - purtroppo - non è in grado di reggere il confronto con il suo predecessore. I difetti che mi hanno portato a questa convinzione sono diversi ma andiamo con ordine: Innanzitutto i personaggi. Alcuni sono stati approfonditi e sviluppati in modo egregio e sono stati i protagonisti delle scene migliori ed a volte più commoventi di tutto il film. Mi riferisco ovviamente a Rocket e Yondu. Poi ci sono gli altri e comincerei da Nebula. Lei racconta che negli anni è stata dissezionata un pezzo alla volta da suo padre ogni volta che perdeva in uno scontro con Gamora, fino ad essere trasformata in una creatura quasi completamente meccanica. E' un'esperienza infinitamente traumatizzante e potrebbe essere un modo per approfondire al massimo la personalità di un super villain e rimediare alla piattezza di Ronan, oppure - se proprio si deve avere un lieto fine - questo background poteva essere utilizzato come ponte per creare un'empatia con Rocket, il quale è stato creato subendo trattamenti molto simili. Invece no. La piccola Nebula voleva solo una sorellina, Gamora le fa uno sguardo colmo di comprensione e pace fatta. Ma davvero? Scherziamo?!. Parlando di Drax, nel primo film era un grande guerriero con una nobile missione e talvolta era protagonista di siparietti comici poichè la sua razza si esprime solo per concetti concreti, fraintendendo di conseguenza qualunque metafora o modo di dire. Nel secondo film è solo un energumeno che fa battutacce. Peter Quill è stato ridotto a livello di un comprimario e la scena in cui cerca del nastro per Baby Groot sembra più degna di un corto dei Looney Tunes che di un film della Marvel. Gamora che nel primo film aveva un ruolo centrale al pari di Quill... nel secondo non è proprio pervenuta. Piccola considerazione a parte va fatta per l'uso della computer grafica. Come ha fatto il team che ha lavorato con la CGI e che è stato capace di creare Rocket Raccoon tanto bene da farlo sembrare vero, a creare anche quella porcheria di mostro dimensionale?!
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rondo17
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venerdì 27 ottobre 2017
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mai una delusione
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Come nel primo film, i nostri Guardiani non deludono. La Marvel ha il suo tesoretto con questo gruppetto di matti "eroi". anche qua, si scoprono novità nella storia complessiva, si ride, si rimane abbagliati e ci si commuove. Ho solo una domanda: Silvester Stallone era così fondamentale, per quello che ha fatto?
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iuriv
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martedì 13 marzo 2018
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ci si diverte. ma..
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Seconda avventura per i Guardiani, questa volta alle prese con un dio capriccioso e una sorella inquieta.
Nonostante il primo capitolo della saga non mi avesse esaltato più di tanto, i Guardiani sono forse il brand Marvel che preferisco, non ché uno dei pochi che riesco a sopportare.
Ci si affeziona facilmente a questi personaggi burberi e casinisti, che risolvono le questioni più con la fortuna che con l'abilità e che sanno trasmettersi coraggio a vicenda nonostante siano un gruppo litigioso e assemblato dagli eventi.
Si affronta il tema della famiglia in questa pellicola, soprattutto del padre.
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Seconda avventura per i Guardiani, questa volta alle prese con un dio capriccioso e una sorella inquieta.
Nonostante il primo capitolo della saga non mi avesse esaltato più di tanto, i Guardiani sono forse il brand Marvel che preferisco, non ché uno dei pochi che riesco a sopportare.
Ci si affeziona facilmente a questi personaggi burberi e casinisti, che risolvono le questioni più con la fortuna che con l'abilità e che sanno trasmettersi coraggio a vicenda nonostante siano un gruppo litigioso e assemblato dagli eventi.
Si affronta il tema della famiglia in questa pellicola, soprattutto del padre. Padrone, burbero, sparito, o generoso che sia, pur senza calcare troppo la mano, la narrazione descrive come le scelte del genitore ricadano spesso sui figli, indirizzandone carattere e decisioni.
Un messaggio profondo incastonato in una storia che funziona per la leggerezza che gli contrappone. Migliore del suo predecessore, questo volume due offre una storia decisamente più compiuta. I personaggi già li conosciamo, quindi Gunn può limitarsi ad esplorarli e approfondirli, lasciando che la sceneggiatura si srotoli a beneficio del nostro divertimento.
A una messa in scena pomposissima, però, il regista non riesce sempre a contrapporre un andamento interessante. Spesso ci si adagia su clichè tipici del genere, lasciando che lo spirito Marvel prenda possesso di un'avventura che magari poteva essere gestita in modo diverso, almeno in alcuni momenti.
I cameo di Stan Lee iniziano a diventare stucchevoli e l'ossessione per gli stilemi anni ottanta ha rotto le scatole. Ci sono talmente tanti riferimenti qui che a volte si ha l'impressione che ci sia troppo di tutto.
Un peccato, perché quella dei Guardiani è l'unica saga che cova la possibilità di distinguersi rispetto al classico universo messo insieme dalla casa delle idee.
Tuttavia mi sento di dire che, dovesse uscire un terzo capitolo, non credo me lo perderò. Il tempo trascorso insieme a questa strana versione degli Avengers è piacevole da passare.
Speriamo solo che le altre tutine stiano lontane da qui.
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dandy
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lunedì 8 marzo 2021
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ego-sistema..
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Il secondo capitolo il regista(sempre sceneggiatore) si avvicina ulteriormente all'universo Marvel attribuendo al 4 protagonisti la qualità di famiglia che già contraddistingue i Fantastici 4.Ovviamente questo accadrà solo dopo una serie di peripezie in cui i personaggi si evolvono attraverso i rapporti fra se stessi e chi li circonda,amici e nemici.Lo spettacolo è ancora una volta impeccabile,con più di un momento che porta l'evidente tocco di un ex-membro della Troma(il mostro tentacolato all'inizio tra gli altri).Ritorna più che mai il richiamo a "Guerre stellari",con il paragone tra Ego e Peter con Luke Skywalker e Darth Vader.
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Il secondo capitolo il regista(sempre sceneggiatore) si avvicina ulteriormente all'universo Marvel attribuendo al 4 protagonisti la qualità di famiglia che già contraddistingue i Fantastici 4.Ovviamente questo accadrà solo dopo una serie di peripezie in cui i personaggi si evolvono attraverso i rapporti fra se stessi e chi li circonda,amici e nemici.Lo spettacolo è ancora una volta impeccabile,con più di un momento che porta l'evidente tocco di un ex-membro della Troma(il mostro tentacolato all'inizio tra gli altri).Ritorna più che mai il richiamo a "Guerre stellari",con il paragone tra Ego e Peter con Luke Skywalker e Darth Vader.Rispetto al primo film però si preme un pò troppo il pedale sull'ironia.La scelta di separare i 4 nella parte centrale non è del tutto azzeccata e la riappacificazione tra Gamora e Nebula è sbrigativa.Più riuscita la sottintesa attrazione tra Drax e Mantis.Un grande peccato per il destino riservato al personaggio di Rooker,considerando quanto il primo film fosse stata una grande occasione per una carriera che purtroppo non ha mai decollato veramente...Sempre numerose le citazioni:tra quelle cinematografiche "Mary Poppins" e "2001-Odissea nello spazio",e riappare Howard il papero,e tra quelle musicali "Bring It On Home To Me" di Sam Cooke;"My Sweet Lord" di George Harrison;"My Blue Sky" della Electric Light Orchestra ";Father and Son" di Cat Stevens;"Flashlight" dei Parliament.Poco incisiva la presenza di Stallone.Come di consueto,lungo i titoli di coda vi sono svariate sequenze.Vi compaiono Ving Rhames(Charlie-27),Stan Lee nel ruolo di se stesso che riprende una sequenza precedente dov'era ospite sulla Luna,e David Hasselhoff(già apparso come traformazione di Ego) che dice "Noi siamo Groot".Jeff Goldblum è il Gran Maestro in un'immagne animata.Bradley Cooper e Vin Diesel doppiano ancora Rocket e Groot nell'edizione originale.Mainframe è doppiata da Miley Cyrus.Ancora grandioso il successo di pubblico.Probabile terzo capitolo in arrivo.
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