Titolo originale | There is a world outside |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Giovanni Galletta |
Attori | Emanuele Bosi, Giulia Anchisi, Alberto Tordi, Lucia Batassa, Bruno Crucitti Ines Nobili, Silvia Quondam, Gianna Paola Scaffidi. |
Uscita | giovedì 14 settembre 2017 |
Distribuzione | Ipnotica Distribuzioni |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,46 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 2 novembre 2017
Nel momento in cui il giovane scrittore Gabriele riesce a vincere lo stato di depressione che lo ha portato ad evitare a lungo le persone, il mondo riprende ad accoglierlo nella sua struggente bellezza.
CONSIGLIATO NÌ
|
Gabriele sembra aver avuto tutto dalla vita: è uno scrittore di successo, possiede un ristorante alla moda, è giovane, attraente e benestante. Ma non riesce a scrollarsi di dosso una forma di depressione che gli fa trascorrere troppe ore a letto e gli rende impossibile qualunque partecipazione agli eventi del mondo di fuori. Finché un giorno, mentre sta correndo lungo il Tevere, ha un malore e viene soccorso da Lorenzo, un senzatetto che ha perso tutto ma non la voglia di vivere, e un quadro che risveglia in Gabriele ricordi importanti della sua infanzia problematica.
Al suo terzo lungometraggio di finzione, Giovanni Galletta dirige una storia complessa, da lui stesso ideata e sceneggiata, che mette molta carne al fuoco, ma dimentica di restare aderente alla realtà. I dialoghi, gli snodi narrativi, le caratterizzazioni dei personaggi sono infatti assai poco credibili e risentono di un'impostazione letteraria che ha poco a che vedere con il reale.
Anche la ricerca di senso di Gabriele perde di interesse agli occhi del pubblico perché a sembrare insensato è il suo percorso per raggiungere una maggiore serenità. Gli attori fanno del loro meglio per conferire un minimo di riconoscibilità ai rispettivi ruoli, ma solo Silvia Quondam nei panni di Arianna, ex prostituta salvata dalla strada, e Ines Nobili in quelli di Linda, l'amica storica di Gabriele che tenta di scuoterlo dalla sua apatia esistenziale, riescono a risultare in qualche misura autentiche, a dispetto delle caratterizzazioni e dei dialoghi stereotipati loro assegnati.
Emanuele Bosi e Giulia Anchisi, che interpretano Gabriele e Valentina (la figlia di Lorenzo) appaiono invece ingessati e a disagio, e Bruno Crucitti nel ruolo del clochard eccede con l'enunciazione e la fisicità di forte impostazione teatrale. Ad Alberto Tordi tocca il ruolo più improbabile di tutti, quello di Don Daniele, prete in crisi di fede innamorato della bella Arianna, la cui principale manifestazione di tormento interiore è l'espressione perennemente accigliata.
Quel che manca (molto) alla sceneggiatura, Galletta recupera con la regia, che invece è pulita, nitida, corretta dal punto di vista della grammatica filmica. Per contro il commento musicale ideato da Cris Ciampoli e Mauro Paoluzzi, pur valido in sé, è spalmato troppo insistentemente sotto ogni scena, spesso a coprire vuoti di dialogo o esitazioni di sceneggiatura. In futuro è consigliabile al regista di avvalersi di uno sceneggiatore altro da sé, che riesca con solida competenza professionale a creare un'architettura narrativa a supporto delle immagini, qui ben fotografate da Simone Zampagni, e una maggiore moderazione nell'avvalersi della colona sonora.
Gabriele, scrittore e ristoratore depresso, viene soccorso, dopo un malore, da un senzatetto. L'incontro fortuito gli cambierà la prospettiva di vita. Che noia. Giovanni Galletta si cimenta in un film troppo pretenzioso che, però, perde subito di consistenza e interesse per gli evidenti difetti di una sceneggiatura poco aderente, per snodi narrativi, dialoghi pomposi e personaggi quasi mai credibili, [...] Vai alla recensione »