Bye Bye Germany

   
   
   

il racconto come salvezza dell''anima Valutazione 4 stelle su cinque

di carloalberto


Feedback: 51348 | altri commenti e recensioni di carloalberto
venerdì 15 gennaio 2021

 Purtroppo Es war einmal in Deutschland, ovvero C’era una volta in Germania, si trasforma, per oscure ragioni commerciali e di distribuzione, improvvidamente in Bye bye Germany, facendo perdere al film gran parte del suo significato. Nelle ulime parole dell’affabulatore,  protagonista e narratore della storia, interpretato da Moritz Bleibtreu, c’è una vena sarcastica ed al contempo suggestivamente poetica che soltanto si può cogliere in relazione al titolo originale.
Quando il racconto allucinato ed invasato degli altri, i sopraffattori, incide sulla carne degli oppressi, decidendone la vita o la morte a capriccio, e non ci sono altre armi per combattere, una via di salvezza è creare un’altra storia, che sfuggendo a quegli orrori, inizi una nuova realtà che si sovrappone oniricamente o si affianca a quella terribile e annichilente nella dimensione parallela della fiaba. Tema già affrontato con mezzi simili nel La vita è bella, ma diversamente da Benigni, nel suo film Sam Garbarski ha il buon gusto, o forse una sensibilità artistica maggiore, di non mostrare i campi di sterminio, se non in qualche breve flashback e comunque nel rivissuto trasfigurato dalla memoria del protagonista, perché ciò che si consumò in quei luoghi desta una tale indignazione e vergogna ed orrore e raccapriccio che non ammette, a mio avviso, una rivisitazione in altra prospettiva se non in quella della rappresentazione tragica. Qui la commedia ed i racconti fantastici del protagonista alla giovane ufficiale americana che lo vuole incriminare per collaborazionismo con i nazisti, che si sovrappongono, nella sua strategia personale della sopravvivenza ad ogni costo, alle storielle divertenti raccontate nel campo all’aguzzino tedesco, iniziano dopo, a liberazione avvenuta, nella Germania occupata militarmente dagli Americani.
Le vicende tragicomiche dei personaggi, ebrei scampati all’olocausto che si organizzano per vendere biancheria e stoffe, truffando, con una piccola innocente vendetta, che ovviamente non pareggia i conti, le famiglie tedesche, ripercorrono quasi identiche quelle dei nostri emigrati che lì andarono a fare lo stesso lavoro nel dopoguerra e che Francesco Rosi rappresentò drammaticamente nel suo bellissimo I Magliari del 1959. A differenza dei nostri emigrati, quel gruppo di ebrei non cercava fortuna in terra straniera, ma accumulava denaro nella propria Patria, rivelatasi crudele matrigna, per fuggire in America, lasciando per sempre quel Paese che aveva fagocitato il loro popolo, straziandone i corpi e devastandone l’anima per sempre.
Nel film si coglie l’occasione, in un dialogo tra l’inquirente americana ed il sopravvissuto ebreo, paradossalmente messo sul banco degli accusati, per denunciare l’inerzia colpevole delle forze alleate, che non bombardarono mai i campi di sterminio né le ferrovie che portavano gli ebrei al macello, pur operando distruzioni mirate di fabbriche ed obiettivi militari, non impedendo così, di fatto, il massacro di migliaia di innocenti. Questo è forse uno dei moivi che spinsero molti ebrei a non emigrare in America ed una  risposta indiretta al quesito implicitamente contenuto nella didascalia che compare prima dei titoli di coda.
E’ un film complesso, dai toni drammatici camuffati appena superficialmente da quelli della commedia, in cui si arrischia una lettura non convenzionale della Shoah o meglio dei suoi postumi, dal punto di vista di un sopravvissuto grazie alla capacità di raccontare storie. Le storie inventate, necessarie a volte per conservare l’integrità del corpo, sono irrinunciabili per assicurarne quella dello spirito. Anche a questo servono opere come Es war einmal in Deutschland di  Sam Garbarski.
 

[+] lascia un commento a carloalberto »
Sei d'accordo con la recensione di carloalberto?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
0%
No
0%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico

Ultimi commenti e recensioni di carloalberto:

Vedi tutti i commenti di carloalberto »
Bye Bye Germany | Indice

Recensioni & Opinionisti Articoli & News Multimedia Shop & Showtime
Pubblico (per gradimento)
  1° | carloalberto
Scheda | Cast | News | Trailer | Poster | Foto | Frasi | Pubblico | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità