Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 84 minuti |
Regia di | Marco Renda |
Attori | Gaia Forte, Roberta Mattei, Mariano Rigillo, Nicolò Ernesto Alaimo, Fioretta Mari Camilla Rinaldi, Christian Borromeo, Gianluca Gobbi, Silvia Siravo, Lidia Vitale, Pietro De Silva, Margherita Paoluzi, Gianni Rosato, Paola Lavini, Claudia Mancinelli, Ivano Conte, Davide Faggioli, Gianna Martorella, Martina Serini, Carlo Carulli, Niccolò Alaimo, Christian Borromeo (III), Carlo Carulli, Ivano Conte, Davide Faggioli, Gaia Forte, Cristiana Lionello, Gianna Martorella, Camilla Rinaldi, Gianni Rosato (II). |
Uscita | giovedì 25 gennaio 2018 |
Distribuzione | Vinians |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,16 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 18 luglio 2018
La storia di Edhel, una bambina nata con una malformazione del padiglione auricolare che fa apparire le sue orecchie "a punta".
CONSIGLIATO SÌ
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Edhel è una bambina nata con una malformazione del padiglione auricolare che fa apparire le sue orecchie "a punta". Affronta il disagio chiudendosi in se stessa e cercando di evitare qualunque rapporto umano che non sia strettamente necessario. La scuola e i compagni, per lei, sono un incubo. L'incontro con Silvano, il bizzarro bidello che inizia Edhel al mondo del fantasy, convince la ragazza della possibilità che quelle orecchie siano il chiaro segno della sua appartenenza alla nobile stirpe degli Elfi.
Marco Renda al suo primo lungometraggio dimostra un'attenzione e una sensibilità particolare per il disagio.
Il disagio che oggi comporta essere affetti da una malformazione consente agli altri di appiccicare l'etichetta della 'diversità' e, grazie ad essa, di potersi credere superiori e 'normali'. Il film si sviluppa su due livelli che, sino alla fine, non prevaricano mai l'uno sull'altro e fanno sì che questo sia un'opera che parla ai preadolescenti così come agli adulti. Lo sguardo sulle dinamiche di coloro che si trovano in una fase di passaggio dall'infanzia all'età adulta non fa sconti. I compagni di classe di Edhel sanno essere crudeli e le nuove tecnologie (leggi: telefonini con videocamera) alimentano il loro non innocente sadismo. Quando compare la figura del bidello appassionato di fantasy il legittimo timore fa temere una deriva in una magia che divenga troppo facile risolutrice di tensioni e problemi. Fortunatamente non è ciò che accade. Il bosco misterioso ai cui confini ci si può arrestare o decidere di proseguire conserva un suo ruolo che ha valore di metafora esistenziale.
Fuggire dalla realtà non porta da nessuna parte anche se, talvolta, può essere risolutiva una pausa in cui riscoprire le proprie risorse interiori per accettarsi e farsi accettare. La giovanissima Gaia Forte offre alla regia il giusto mix di introversione, di rabbia repressa ma anche di ricerca di una soluzione possibile per reagire a quel fenomeno che la nostra lingua ha sintetizzato in un vocabolo rozzo e, proprio perché tale, efficace: bullismo.