|
Ultimo aggiornamento lunedì 18 dicembre 2017
Armand e Leila stanno per andare a New York insieme. Ma poco prima di partire accade qualcosa di inaspettato. In Italia al Box Office Due sotto il burqa ha incassato 485 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
Leila e Armand studiano a Scienze Politiche e si amano. I genitori di lui sono iraniani che hanno lasciato la patria dopo l'avvento di Khomeini. Lei invece si vede piombare in casa il fratello Mahmoud, reduce dallo Yemen dove ha aderito al radicalismo islamico. Una delle sue prime imposizioni è quella di impedire alla sorella di incontrare Armand. Il quale però trova una soluzione. Indossa l'abito integrale che lascia scoperti solo gli occhi e si presenta a casa di Leila come una fanciulla di nome Sheherazade bisognosa di lezioni. La 'studentessa' attrae però l'attenzione amorosa di Mahmoud e questo complica non poco le cose.
Come recitava una massima che ripetevano i nostri nonni 'non tutto il male viene per nuocere'. Perché Sou Abadi stava lavorando a una produzione cinematografica in Israele che si è fermata e questo avvenimento l'ha spinta a rivolgere il suo sguardo all'interno delle sue stesse radici culturali.
Ha così realizzato questo film che, grazie ai toni della commedia, è riuscito a raggiungere una vasta platea in Francia e ne merita una altrettanto ampia in Italia. Perché il sorriso, l'ironia e l'autoironia possono produrre talvolta più risultati positivi di saggi ed articoli paludati.
La regista non è non vuole essere antimusulmana ma è e sa essere antioscurantista. Mahmoud vuole imporre a Lila la sua volontà attraverso frasi fatte derivate dalla sua solo pretesa conoscenza del Corano che difatti inizia a comprendere meglio quando Armand/Sheherazade si trova costretto a documentarsi in materia per reggere il gioco e, di conseguenza, attraendone una focosa attenzione. Passando da Maometto a Victor Hugo si consuma la possibilità di una deradicalizzazione di un giovane uomo che ha visto la moschea affermarsi come l'unico luogo in cui poter socializzare in Francia. Leila ha imboccato una strada diversa e ha trovato l'amore (e un possibile futuro alle Nazioni Unite) in un Armand che deve fronteggiare le memore barricadiere dei genitori e, in particolare, della madre ancor oggi disposta a gesti eclatanti pur di poter sostenere idee libertarie. Tutto ciò sostenuto dal gioco del travestimento con tutte le varianti farsesche che possono derivarne ma che sono sempre tenute sotto controllo.
A Sou Abadi non interessa la sola risata di pancia (che a tratti comunque non manca). Quella che preferisce (e che sa come ottenere) coinvolge la testa senza però mai far leva su battute o situazioni xenofobe o comunque razziste. Leila e Armand provengono da quei mondi che vengono messi alla berlina ma non aderiscono alle loro storture. Hanno saputo guardare oltre e ci chiedono di ridere con loro non perché Sous Abadi pensi che una risata seppellirà la jihad ma perché, molto più semplicemente e realisticamente, ci potrà aiutare a saper distinguere. Sarebbe già il conseguimento di un ottimo risultato.
DUE SOTTO IL BURQA disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€9,99 | – | |||
€9,99 | – |
Il titolo italiano sembra alludere a scene di sesso sotto un burqa (il che, per l’amor del vero, succede una volta), ma fa perdere il senso più autentico di “Cherchez la femme!” reso proverbiale da Alessandro Dumas (espressione per altro abbastanza nota anche nella lingua italiana): cercate la donna, è sempre lei la responsabile dietro un guaio.
La regista iraniana (naturalizzata francese) Sou Abadi vorrebbe – suppongo - affrontare il tema dell’integralismo islamico in un paese occidentale con la leggerezza della satira sorridente e surreale, un genere questo molto francese. Sfortunatamente nel suo film non c’è né la sottigliezza e profondità che la satira richiede, né la sofisticatezza di una [...] Vai alla recensione »
"Due sotto il Burqa" è una divertente commedia sul fanatismo islamico e sulle intolleranze religiose che però vengono trattati, sia pure con un certo fondo di realismo, con leggerezza ed acuta ironia. I due protagonisti sono una coppia di studenti universitari di cui lui è francese e lei yemenita. Essi si amano ed hanno in progetto di partire insieme per [...] Vai alla recensione »
Tema principale: She's gone. Contentatevi di canticchiarlo a memoria poichè temo che non riuscirete a vedere Due sotto il burqa. Balorda traduzione di un felice Cherchez la femme, uscito in Francia lo scorso giugno con un discreto successo. Il nostro Grande Fratello della Distribuzione sei mesi dopo lo ha relegato in una manciata di locali minori per farlo scomparire quanto prima.
Mi aspettavo molto da questo film, ma sinceramente è andato al di là delle aspettative! è semplicemente esilarante! E il tutto con un'intelligenza e una delicatezza sopraffine, trattando temi importanti con somma leggerezza senza scadere mai nel banale, anzi. C'è materia di riflessione sul fatto che sia nel pubblico che nel privato le cose avvengono sotto i nostri [...] Vai alla recensione »
Ho apprezzato la qualità della commedia francese. Le tematiche attuali sono state affrontate dalla regista con una satira intelligente e delicata , per nulla offensiva verso l'integralismo islamico. Una Leila combattiva accanto alla dolcezza infinita di Armand trainano la storia che dentro ha l'altra storia, quella della madre iraniana di Armand, che ha portato avanti la [...] Vai alla recensione »
C'è poco da fare: i francesi difficilmente sbagliano una commedia. Anche questa è delicata, elegante, ben condotta e ben recitata. Ti fa sorridere, ti fa ridere ma specialmente è un satira intelligente che ti fa riflettere sull'integralismo religioso musulmano che viene messo quasi alla berlina ma senza critiche espresse, senza esagerazioni e senza offendere nessuno. [...] Vai alla recensione »
Un film semplice, costruito su una trama robusta, ironica, che tratta temi molto pesanti riuscendo a far ridere e mai in maniera superficiale. Ho trovato divertente la famiglia del ragazzo francese, anticonformista di maniera, che danza a favore delle donne iraniane sfidando la polizia e poi chiama la polizia perché hanno avvistato una donna con il burqua.
voto 4,5 Non e cosi semplice trattare temi cosi delicati e complessi, bravo il regista e chi narra la storia, su questa linea belli pure wonder e detroit.
l'idea di base e' molto interessante ma lo sviluppo del film risulta ripetitivo e noioso,senza essere particolarmente comico al contrario mette in evidenza i difetti dell'islam.alla fine non e' ne' troppo divertente ne' troppo critico.forse scegliere piu decisamente o l'una o l'altra strada sarebbe stato meglio.(secondo me)
Senza andare a recuperare il solito Indovina chi viene a cena?, di film su matrimoni o su amori misti gli ultimi anni ne hanno sfornati parecchi, dal Grosso grasso matrimonio greco a Non sposate le mie figlie, francese e corale come questo. L'aggiornamento del tema, come indica il titolo, si concentra sul cortocircuito tra costumi musulmani e "occidentali".
Armand sta per volare a New York con la sua Leila, ma l'arrivo del fratello della donna, l'integralista Mahmoud, manda all'aria il progetto. L'uomo rinchiude la sorella in casa e al povero fidanzato non rimane che ricorrere a uno stratagemma per incontrarla: indossare un niqah, spacciandosi per donna. Peccato, però, che Mahmoud si innamori di lei/lui.
Regista del documentario pluripremiato Sos Tehran, Sou Abadi, dopo un lungo periodo trascorso nel tentativo di trovare finanziamenti per i suoi progetti documentari (conclusosi con una lunga depressione) ha deciso di invertire la rotta. Il suo film - un' acuta satira dell'integralismo musulmano -partecipa di una tendenza che negli ultimi anni si sta facendo strada nei paesi a maggioranza di fede islamica. [...] Vai alla recensione »
Zeus lo faceva per possedere le sue 115 amanti mortali. Gli attori teatrali erano obbligati perché alle signore non fu permesso recitare fino al 1662. Jack Lemmon e Tony Curtis adottarono quella soluzione in A qualcuno piace caldo (1959) per eludere i gangster. Dustin Hoffman lo vedeva in Tootsie (1982) come unico modo per lavorare in una soap televisiva.