Quello che non so di lei

Tratto dal romanzo "Una storia vera" di Delphine de Vigan (anche protagonista del racconto) e adattato per Polanski dal collega Olivier Assayas, il film è un dramma psicologico dalle venature thriller, affine a 'The Ghost Writer', sulla manipolazione e sull'integrità dell'immagine pubblica e privata di ognuno. L'opera lo descrive attraverso un altro rapporto masochistico e di prevaricazione, nel quale la simbiosi tra i personaggi, proprio come nelle ultime pellicole del regista polacco, 'Carnage' e 'Venere in pelliccia', assume sfumature misteriose, destabilizzanti e inquietanti. E' infatti proprio l'equilibrio emotivo e psicologico della scrittrice (la Seigner) ad essere compromesso, dopo il suo teso relazionarsi col personaggio della Green. Stile e messinscena intrigano per come giocano, in modo dissacrante e angosciante al tempo stesso, con gli scambi tra realtà e finzione, punti di vista e identità. Rendendo così, l'ambigua riflessione sul lavoro creativo, molto interessante.