A Ciambra |
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Un film di Jonas Carpignano.
Con Pio Amato, Koudous Seihon, Iolanda Amato, Damiano Amato.
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Titolo originale A Ciambra.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 117 min.
- Italia, Francia, Germania 2017.
- Academy Two
uscita giovedì 31 agosto 2017.
MYMONETRO
A Ciambra
valutazione media:
3,46
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Fretta di crescere
di Emiliano Morreale L'Espresso
L'opera seconda di Carpignano, accolta benissimo alla Quinzaine des Realisateurs di Cannes dove è stata premiata come miglior film europeo, è l'esempio perfetto di un nuovo cinema italiano che con termine orrendo si può definire "glocal": radicato in un territorio, lontano da Roma, tanto da essere sottotitolato in italiano, e insieme di respiro internazionale (nella produzione di A ciambra è intervenuto addirittura Martin Scorsese). Carpignano, di padre italiano ma cresciuto negli Usa, ha già girato in Calabria un lungometraggio (Mediterranea) e un paio di corti. Proprio durante le riprese di uno di questi, nel 2011, gli era stata rubata l'auto, e così era entrato in contatto con la comunità rom di Gioia Tauro, che è al centro di questo film, e i cui componenti interpretano in pratica loro stessi. Protagonista è Pio, quattordicenne che cresce in un villaggio rom calabrese. Non sa leggere, ma è intraprendente, fin troppo, e con le sue iniziative finisce anzi spesso nei guai. Curiosamente, si lega d'amicizia a un africano che gli fa da ricettatore ma che vorrebbe anche toglierlo dalla cattiva strada. Carpignano utilizza con disinvoltura l'armamentario del cinema di ispirazione documentaria: il lavoro sul campo, la riscrittura del film a partire dalle situazioni, il pedinamento dei personaggi. Ma, senza darlo a vedere, ha dalla sua anche una costruzione drammaturgica più forte, meno "orizzontale" di quanto si usi in questo tipo di film. Nelle varie tappe, emerge chiara la struttura del romanzo di formazione: il coming of age, direbbero gli americani. La felice unione tra metodo documentario e narrazione è ottenuto per lo più grazie al montaggio, opera di Alfonso Gonsalves, collaboratore di Haynes e Jarmusch; lo stesso piglio si nota nell'uso delle musiche, con scelte azzeccate di pop giovanile (Faded di Alan Walker nel finale); la fotografia in pellicola di Tim Curtin è in felice equilibrio tra realismo e lirismo (gli scappa giusto qualche controluce di troppo). Gli interpreti/personaggi del film sono trattati con amore e rispetto, ma anche inseriti in un progetto molto lucido, che coinvolge ed emoziona.
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