laurence316
|
lunedì 21 maggio 2018
|
non un capolavoro, ma in generale apprezzabile
|
|
|
|
Il ritorno di Shinkai dopo Il giardino della parole, è diventato un caso nazionale (e internazionale).
Si tratta di un’opera che prosegue, ancora una volta, la sua personale poetica della distanza e separazione tra gli individui, dell’incomunicabilità tra le persone e tra generazioni diverse, dell’amore e dei tormenti adolescenziali. Un’ennesima variazione sui temi da sempre affrontati dal regista, dunque, che ha però ottenuto inaspettatamente, al contrario dei film precedenti, uno straordinario successo in tutto il mondo.
E la superba qualità delle animazioni basta forse da sola a spiegarne il motivo, mentre guardando al film in generale si fa fatica a credere che, superando qualsiasi opera di Hayao Miyazaki, sia diventato l’anime dai maggiori incassi della storia del cinema, in quanto questo Your Name.
[+]
Il ritorno di Shinkai dopo Il giardino della parole, è diventato un caso nazionale (e internazionale).
Si tratta di un’opera che prosegue, ancora una volta, la sua personale poetica della distanza e separazione tra gli individui, dell’incomunicabilità tra le persone e tra generazioni diverse, dell’amore e dei tormenti adolescenziali. Un’ennesima variazione sui temi da sempre affrontati dal regista, dunque, che ha però ottenuto inaspettatamente, al contrario dei film precedenti, uno straordinario successo in tutto il mondo.
E la superba qualità delle animazioni basta forse da sola a spiegarne il motivo, mentre guardando al film in generale si fa fatica a credere che, superando qualsiasi opera di Hayao Miyazaki, sia diventato l’anime dai maggiori incassi della storia del cinema, in quanto questo Your Name. non manca di esibire ben evidenti ed eclatanti difetti.
Se, come accennato, sul versante dell’animazione è assolutamente eccezionale, stupefacente, ammaliante, esibisce una cura minuziosissima al dettaglio, alla resa di panorami naturali e architettonici (che non possono che ricordare talvolta lo Studio Ghibli), alle più lievi variazioni di luci ed ombre, sul versante della narrazione, invece, come troppo spesso avviene nei film di Shinkai, non convince appieno.
Presenta una trama alquanto scontata, piuttosto prevedibile, non molto originale nelle premesse (l’espediente del “body swap” è visto e stravisto), intricata negli sviluppi (anche se rimane sempre comprensibile), che fatica ad ingranare. Il film, difatti, risulta molto più riuscito nella seconda parte, quando la narrazione si fa più serrata, mentre nella prima rimane ingabbiato in un’ottica da commedietta degli equivoci che, evidentemente, non si rivela molto nelle corde del regista, e porta alla reiterazione forzata delle solite due gag riguardanti le reazioni dei due protagonisti allo scambio dei corpi, che alla lunga annoiano.
E il film come un tutto unitario non riesce ad evitare di confondere, molto spesso, il sentimento col sentimentalismo, e scade nella melensaggine.
Tuttavia, è pur sempre vero che in alcuni momenti risulta, invece, sinceramente emozionante (come, ad esempio, nella sequenza della scoperta da parte del protagonista, Taki, della verità circa quanto avvenuto ad Itomori) e che, grazie soprattutto alla raffinatezza delle animazioni, riesce ad intrattenere spensieratamente per un’oretta e mezza.
Ma stupisce l’apprezzamento critico ricevuto da un’opera sicuramente di ottima fattura, dal punto di vista tecnico, ma non molto riuscita nel complesso. Un anime discreto, che però non arriva mai nemmeno a sfiorare il capolavoro, come invece taluni parrebbero sostenere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a laurence316 »
[ - ] lascia un commento a laurence316 »
|
|
d'accordo? |
|
jonathan ragucci
|
sabato 28 gennaio 2017
|
originale. magico. fantastico.
|
|
|
|
Questo film è senz'ombra di dubbio uno dei migliori film che abbia visto da almeno tre o quattro anni a questa parte.
Il film si presenta, all'inizio, molto armonico, divertente e goffeggiante. Il tutto viene reso molto godibile data la qualità spettacolare di quelle che sono le magie della qualità del disegno, dell'animazione e dello scenario (renderizzato a computer.
Ma manca qualcosa. Riesce a tenerti occupato, ma non molto. Ti immerge in quella che sara, dopo, una storia elettrizzante.
Il mordente nelle fasi inziali manca, è tutto molto fuffoso e molto comunue alla stragrande maggioranza di situazioni che si possono benissimamente ritrovare negli altri Anime, ma con una poeculiarità: I due protagonisti si rendono conto di scambiarsi i corpi mentre dormono.
[+]
Questo film è senz'ombra di dubbio uno dei migliori film che abbia visto da almeno tre o quattro anni a questa parte.
Il film si presenta, all'inizio, molto armonico, divertente e goffeggiante. Il tutto viene reso molto godibile data la qualità spettacolare di quelle che sono le magie della qualità del disegno, dell'animazione e dello scenario (renderizzato a computer.
Ma manca qualcosa. Riesce a tenerti occupato, ma non molto. Ti immerge in quella che sara, dopo, una storia elettrizzante.
Il mordente nelle fasi inziali manca, è tutto molto fuffoso e molto comunue alla stragrande maggioranza di situazioni che si possono benissimamente ritrovare negli altri Anime, ma con una poeculiarità: I due protagonisti si rendono conto di scambiarsi i corpi mentre dormono.
Quando però, questo non accade più, allora il film prende il decollo.
Nella seconda parte, fino alla parte fnale, la trama riesce a scoppiare e a travolgere lo spettatore in modo davvero imprevisto.
L'azione, la tristezza, la realtà, la realizzazione, sono tutti buttati in faccia allo spettatore, ancora intontito dai possibili "finali" potrebbe avere il film, o dei possibili esiti delle varie peripezie.
Ma nulla. L'autore riesce sempre e in ogni modo a stupire lo spettatore.
Ogni scena non è scontata, ogni esito è diverso da quello pensato dallo spettatore.
Lascia cadere lo spettatore nel burrone della riflessione per poi riprenderlo e trasportarlo in alto, in un punto dove quest'ultimo non credeva di poter mai arrivare.
ORIGINALE. Fino alla fine che, per dio, mi ha fatto strabuzzare gli occhi fuori dalle orbite per la freschezza. Una freschezza che mi serviva, dopo un lungo periodo di arida banalità, che mi ha rifocillato le membra, mi ha fatto chiudere gli occhi e godere del film nella sua pienezza.
Come quando cercate di assaporare un qualcosa chiudendo gli occhi, estraniandovi dal resto degli atri sensi, spalmandovelo sotto il palato lentamente per stimolare persino l'ultimo dei recettori del gusto che fino ad allora è stato ignorato.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jonathan ragucci »
[ - ] lascia un commento a jonathan ragucci »
|
|
d'accordo? |
|
ventoacqua
|
mercoledì 25 gennaio 2017
|
il filo rosso del destino
|
|
|
|
Uno dei migliori film che mi sia capitato di vedere negli ultimi tempi, graficamente eccellente, con una trama complessa ed un tocco di spiritualità orientale che risulta più che gradito.
I due protagonisti si ritrovano, per misteriose ragioni, a scambiarsi i rispettivi corpi, mantenendo degli eventi ricordi frammentari e nebulosi ; un legame, inizialmente fonte di imbarazzo e frustrazioni, che si rivelerà ben presto il filo d'Arianna dipanato tra Spazio e Tempo, indispensabile per giungere all'incontro di due esistenze destinate ad intrecciarsi, quali che siano gli ostacoli interposti.
[+]
Uno dei migliori film che mi sia capitato di vedere negli ultimi tempi, graficamente eccellente, con una trama complessa ed un tocco di spiritualità orientale che risulta più che gradito.
I due protagonisti si ritrovano, per misteriose ragioni, a scambiarsi i rispettivi corpi, mantenendo degli eventi ricordi frammentari e nebulosi ; un legame, inizialmente fonte di imbarazzo e frustrazioni, che si rivelerà ben presto il filo d'Arianna dipanato tra Spazio e Tempo, indispensabile per giungere all'incontro di due esistenze destinate ad intrecciarsi, quali che siano gli ostacoli interposti.
Con quella domanda "Qual è il tuo nome?" a percorrere tutta l'opera, dal titolo iniziale alla conclusione, un cerchio che si chiude.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ventoacqua »
[ - ] lascia un commento a ventoacqua »
|
|
d'accordo? |
|
alesimoni
|
lunedì 25 settembre 2017
|
le dimensioni parallele dell'amore
|
|
|
|
E' una meraviglia per gli occhi e per il cuore l'opera di Shinkai. Un viaggio bellissimo, una ricerca continua dell'altro e contemporaneamente di sé, illuminata da immagini e disegni stupendi, scenografie mozzafiato degne dei migliori direttori della fotografia dei film su pellicola. Non siamo di fronte alla solita, melense, storia d'amore tra adolescenti che si rincorrono, qui c'è molto di più: c'è la ricerca della consapevolezza di sé stessi specchiandosi negli occhi e nella vita dell'altro e la rappresentazione di una forza unica che trascende ogni difficoltà e ogni dimensione spazio-temporale. L'aggiunta di una vena fantascientifica dona al film un'ulteriore dose di magia ma , e questo è l'unico difetto, lo rende a volte difficile da seguire e un po' troppo ingarbugliato.
[+]
E' una meraviglia per gli occhi e per il cuore l'opera di Shinkai. Un viaggio bellissimo, una ricerca continua dell'altro e contemporaneamente di sé, illuminata da immagini e disegni stupendi, scenografie mozzafiato degne dei migliori direttori della fotografia dei film su pellicola. Non siamo di fronte alla solita, melense, storia d'amore tra adolescenti che si rincorrono, qui c'è molto di più: c'è la ricerca della consapevolezza di sé stessi specchiandosi negli occhi e nella vita dell'altro e la rappresentazione di una forza unica che trascende ogni difficoltà e ogni dimensione spazio-temporale. L'aggiunta di una vena fantascientifica dona al film un'ulteriore dose di magia ma , e questo è l'unico difetto, lo rende a volte difficile da seguire e un po' troppo ingarbugliato. Lo scambiarsi delle dimensioni mi ha ricordato molto le scene di Interstellar in cui il padre cerca di urlare alla figlia da dietro la libreria.
La scena finale è memorabile ed iconica e vi rimarrà impressa in mente per un bel po' di tempo.
La scuola di animazione giapponese, con in testa il maestro dei maestri Miyazaki, segna un altro pesantissimo punto a suo favore, scavando un solco sempre più profondo tra sé e gli americani.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alesimoni »
[ - ] lascia un commento a alesimoni »
|
|
d'accordo? |
|
simonepegg
|
domenica 29 gennaio 2017
|
capolavoro?
|
|
|
|
Makoto Shinkai ( "5 cm al secondo", "Il giardino delle parole") torna al cinema con la sua ultima fatica: "Your Name".
Inutile dire che le aspettative per questo film erano alle stelle, vuoi per il successo in giappone, vuoi per l'unanime opinione di critica specializzata e pubblico. Aspettative di certo non tradite, anche se non si tratta di un capolavoro. "Your Name" è un ottimo film, possiede una colonna sonora adatta ad enfatizzare le scene più importanti, delle splendide animazioni, disegni da favola( Shinkai è una garanzia), un ottimo ritmo, un doppiaggio senza sbavature e fedele al materiale originale.
[+]
Makoto Shinkai ( "5 cm al secondo", "Il giardino delle parole") torna al cinema con la sua ultima fatica: "Your Name".
Inutile dire che le aspettative per questo film erano alle stelle, vuoi per il successo in giappone, vuoi per l'unanime opinione di critica specializzata e pubblico. Aspettative di certo non tradite, anche se non si tratta di un capolavoro. "Your Name" è un ottimo film, possiede una colonna sonora adatta ad enfatizzare le scene più importanti, delle splendide animazioni, disegni da favola( Shinkai è una garanzia), un ottimo ritmo, un doppiaggio senza sbavature e fedele al materiale originale. Il problema risiede nella storia: di certo non originale (di storie simili ne abbiamo già viste molte nel panorama degli anime giapponesi) e con una parte centrale leggermente confusa, rindondante e con qualche piccolo buco di sceneggiatura. Ma alla fine (quasi) tutti i nodi tornano al pettine ed il film diverte, emoziona e commuove lo spettatore.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a simonepegg »
[ - ] lascia un commento a simonepegg »
|
|
d'accordo? |
|
|