Un bacio |
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Un film di Ivan Cotroneo.
Con Rimau Grillo Ritzberger, Valentina Romani, Leonardo Pazzagli, Thomas Trabacchi.
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Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 101 min.
- Italia 2016.
- Lucky Red
uscita giovedì 31 marzo 2016.
MYMONETRO
Un bacio
valutazione media:
3,44
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Banale e lontano dalla realtàdi zblefrloFeedback: |
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martedì 28 agosto 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un campione di pallacanestro, una bella ragazza considerata da tutti "facile" e un gay eccentrico ed estroso; queste sono, a detta del regista, delle categorie di adolescenti rifiutate dalla societá e, di conseguenza, particolarmente esposte al rischio di subire atti di bullismo, come si evince dalla trama del film che mi appresto a recensire. Chiunque, in vita sua, abbia frequentato o frequenti le scuole superiori non può che stupirsi dinnanzi a questa curiosa opinione del regista. Nella societá giovanile, chi rientra nelle categorie di cui ho parlato prima, non potendo di certo essere definito uno sfigato, ma semmai un "figo", non è nè un reietto nè uno che corre il rischio di subire le angherie dei bulli, anzi, è piú probabile che egli stesso sia un bullo.Eppure, nel film "Un Bacio", i tre protagonisti, vittime di bullismo, sono , neanche a dirlo, un campione di pallacanestro, una bella ragazza considerata da tutti una "facile" e un gay eccentrico ed estroso. Date tali premesse, non può che emergere una trama tutta incentrata sulla lotta che questi tre "reietti" ingaggiano contro una societá chiusa e retrograda che li emargina. Detta cosí, "Un bacio" potrebbe essere considerato un film adolescenziale come tanti altri, caratterizzato dalla presenza di un giovane protagonista anticonformista che si batte contro i suoi coetanei schiavi delle convenzioni. Niente di male , se non fosse che le dinamiche sociali rappresentate nella pellicola sono talmente lontane dalla realtà da indurre lo spettatore a pensare di trovarsi di fronte ad un film di fantascienza. L'opera di Ivan Cotroneo è, quindi, un inno alla banalitá, in cui una tematica seria viene svilita e sacrificata sull'altare del politically correct. Se ci fate caso, i tre "eroi" rappresentano una visione del mondo "open minded", com'è dimostrato dal fatto che uno di loro è un gay e, quindi, per forza di cose, nemico delle convenzioni imperanti (e i neri hanno il ritmo nel sangue, tanto per citare un altro luogo comune). Per non parlare dei nemici contro cui combattono, raffigurati come dei bruti omofobi e reazionari, talmente cattivi da far impallidire anche i militanti dei gruppi armati di estrema destra degli anni '70. Insomma, una commistione di banalitá e stereotipi, illustrati come se fossero delle tesi di un illustre sociologo. Se, come sosteneva Aristotele,l'arte è imitazione della natura, un film come questo, ai limiti della fantascienza, non può che ottenere da me un voto negativo.i
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