monica rossini
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domenica 28 agosto 2016
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un film attuale e divertente! balasko strepitosa!
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Il film mi ha ricordato situazioni analoghe vissute da parecchie persone che conosco. In questi anni la crisi economica oltre al lavoro ha spesso messo in crisi la serenità familiare di molte coppie in bilico tra lavoro, stress e difficoltà finanziarie. Il film affronta questi argomenti come solo i francesi sanno fare, con grazia e ironia. E Josiane Balasko è insuperabile come sempre! Riesce ad essere una madre vedova più allegra e felice di tutti i suoi figli, che sono invece alle prese con le crisi e le incomprensioni tipiche dei quarantenni. La piacevole novità del film è proprio questa figura materna, una donna ancora piena di vita ed energia, capace di risolvere i problemi meglio dei propri figli e caratterizzata da un'audacia fuori dal comune, soprattutto in ambito sentimentale.
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Il film mi ha ricordato situazioni analoghe vissute da parecchie persone che conosco. In questi anni la crisi economica oltre al lavoro ha spesso messo in crisi la serenità familiare di molte coppie in bilico tra lavoro, stress e difficoltà finanziarie. Il film affronta questi argomenti come solo i francesi sanno fare, con grazia e ironia. E Josiane Balasko è insuperabile come sempre! Riesce ad essere una madre vedova più allegra e felice di tutti i suoi figli, che sono invece alle prese con le crisi e le incomprensioni tipiche dei quarantenni. La piacevole novità del film è proprio questa figura materna, una donna ancora piena di vita ed energia, capace di risolvere i problemi meglio dei propri figli e caratterizzata da un'audacia fuori dal comune, soprattutto in ambito sentimentale. Tutto questo con una simpatia e un'empatia veramente unici. La rivelazione di un segreto nascosto per anni e il finale risolutivo per la protagonista la rendono il giusto eroe di questo film, che mi ha piacevolmente coinvolto.
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pentagrammamagazine.it
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venerdì 9 settembre 2016
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recensione: torno da mia madre
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I Francesi risultano molto attenti nel raccontare, nelle loro commedie, scorci di attuale vita sociale senza mai trascendere nei moralismi, nei giudizi, negli stereotipi di parte; raccontano senza prendere, volutamente, posizione.
Questa è una grande qualità, perchè mettono la verità neutra davanti allo spettatore che può così riflettere sulla situazione della società in cui vive, senza sentirsi giudicato o indirizzato; è libero di scegliere e questo rende spassosa la visione del film.
Quando ci sono temi sociali, il cinema francese utilizza spesso le commedie, proprio perchè i francesi, nonostante non sembri, sono molto autoironici e autocritici.
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I Francesi risultano molto attenti nel raccontare, nelle loro commedie, scorci di attuale vita sociale senza mai trascendere nei moralismi, nei giudizi, negli stereotipi di parte; raccontano senza prendere, volutamente, posizione.
Questa è una grande qualità, perchè mettono la verità neutra davanti allo spettatore che può così riflettere sulla situazione della società in cui vive, senza sentirsi giudicato o indirizzato; è libero di scegliere e questo rende spassosa la visione del film.
Quando ci sono temi sociali, il cinema francese utilizza spesso le commedie, proprio perchè i francesi, nonostante non sembri, sono molto autoironici e autocritici. Dipende ovviamente da come porgi loro la questione. Il genere cinematografico più facile, veloce ed efficace per trasmettere il messaggio e che li conquista, sembra proprio la commedia.
Due esempi recenti: il campione d' incassi " Non sposate le mie figlie" con Christian Clavier e l'ultimo uscito "Torno da mia madre" altro campione d'incassi, con Josiane Balasko.
Due film che affrontano con il sorriso temi importanti, seri e attuali con una leggerezza che fa riflettere, senza fare paternalismi.
In passato ci sono stati altrettanti successi come Giù al nord, di e con Dany Boon e Kad Merad, che parlavano di temi attuali con estremo apprezzamento, non solo in Francia, da parte degli spettatori.
Su questi ingranaggi si forma quindi anche Torno da mia madre, commedia che racconta la storia di Stephanie una "giovane" 40enne che si ritrova senza marito, lavoro, casa.Costretta dagli eventi, torna da sua madre, una signora libera ed indipendende (Josiane Balasko), che ha le sue abitudini dentro e fuori casa e che accoglie la figlia mantenendo inalterata la sua routine.Routine che inizia a star stretta alla figlia, qui interpretata da Alexandra Lamy, ormai grande e con le proprie di abitudini che mal si sposano con quelle della madre.Inizia così una particolare convivenza, che mette a dura prova i nervi della figlia già disperata per le sue condizioni, in cerca di una soluzione che non trova e con i fratelli che colgono l'occasione di un pranzo in famiglia per riaccendere antichi rancori.
Una commedia che vede la difficoltà della generazione boomerang, di quei 40enni che hanno tentato di allontanarsi da casa ma che sono tornati rovinosamente alle famiglie di origine per problemi economici, lavorativi, ecc. e la contrappone alle vecchie e più solide generazioni che per questo sembrano molto più calme e pronte a godesi la vita, come la madre della protagonista. E proprio per lo scontro/scambio generazionale e la voglia di godersi la vita (seppur in segreto per timore dei pregiudizi dei figli), la trama diventa esilarante con scenette davvero simpatiche, come il tentativo di Stephaine di creare un indirizzo email per la madre completamente estranea al mondo del web o i vari equivoci che quest'ultima creerà per nascondere la sua "seconda giovinezza" ai figli. Josiane Balasko brillante come sempre riesce con il suo carattere sarcastico e ironico a dare un tocco di personalità in più al personaggio che interpreta.Ottima l'intesa corale dei personaggi che fanno scorrere il film in maniera piacevole.La trama è stata criticata per non approfondire le varie tematiche che vengono presentate al pubblico ma questa caratteristica, in questo caso, non è una pecca, piuttosto la voglia di mostrare temi attuali su cui riflettere con leggerezza ed un sorriso e questa commedia con la regia di Éric Lavaine, ci riesce benissimo.
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sophie
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domenica 28 agosto 2016
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commedia brillante e ironica!
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Come vi sentireste se a 40 anni foste costretti a tornare a vivere con la mamma? La risposta a questa domanda ce la fornisce questa nuova spassosa commedia francese.
Ottimo cast , tra il quale spicca in particolar modo la sempre brava Josiane Balasko, racconta, in maniera ironica e divertente, la ritrovata convivenza di Jacqueline, nonna sprint che, all'insaputa dei figli, sta vivendo una seconda giovinezza con il compagno, e la figlia Stephanie (Alexandra Lamy) tornata nella casa di famiglia dopo il fallimento della propria attività.
Gag molto riuscite e tema attuale presentato in maniera fresca e divertente!
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flyanto
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venerdì 26 agosto 2016
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quanto è dura la convivenza!
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Tornare a vivere, come da giovani, dai propri genitori dopo avere vissuto la propria vita in maniera indipendente, è sempre un poco traumatico e, comunque, comporta svariate difficoltà che compromettono sia il rapporto genitore-figlio che la propria stima individuale che fortemente ne risente negativamente come un vero e proprio fallimento personale.
E' tutto ciò che succede alla quarantenne Stephanie (Alexandra Lamy) la quale in età, appunto, più che matura divorziata e con un figlio piccolo, che vive però presso l'ex-consorte, perde il lavoro e, trovandosi in difficoltà economiche, si trova costretta a ritornare a vivere nella casa della madre vedova (Josiane Balasko), una donna molto energica e moderna ma parecchio prevaricatrice e con delle sue manie particolari.
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Tornare a vivere, come da giovani, dai propri genitori dopo avere vissuto la propria vita in maniera indipendente, è sempre un poco traumatico e, comunque, comporta svariate difficoltà che compromettono sia il rapporto genitore-figlio che la propria stima individuale che fortemente ne risente negativamente come un vero e proprio fallimento personale.
E' tutto ciò che succede alla quarantenne Stephanie (Alexandra Lamy) la quale in età, appunto, più che matura divorziata e con un figlio piccolo, che vive però presso l'ex-consorte, perde il lavoro e, trovandosi in difficoltà economiche, si trova costretta a ritornare a vivere nella casa della madre vedova (Josiane Balasko), una donna molto energica e moderna ma parecchio prevaricatrice e con delle sue manie particolari. La convivenza, pertanto, si dimostra subito difficile o, per lo meno, non troppo in sintonia: a cominciare dai differenti orari e dalle abitudini sia culinarie che di gestione vera e propria della casa. Inoltre, oltre alla difficoltà per la protagonista di cercare di reinserirsi nel mondo del lavoro, inviando curriculum professionali alle varie agenzie interinali e ditte sostenendo colloqui di lavoro a dir poco deludenti nonchè avvilenti, a Stephanie si aggiunge anche il pessimo rapporto e le continue discussioni che deve sostenere con i due fratelli su questioni familiari. Insomma, trascorrendo in questa atmosfera alcuni mesi, alla fine ella riuscirà professionalmente parlando a riacquistare il lavoro e la propria indipendenza e conseguente dignità di donna adulta e, nel contempo, a migliorare anche i rapporti personali con l'esuberante madre e con i fratelli stessi.
Già con il precedente "Barbecue", una commedia però corale sull'amicizia tra quarantenni/cinquantenni, il regista Eric Lavaine ha riscosso un grande successo centrando in pieno l'argomento ed anche adesso con "Torno da mia Madre" e spostando il proprio interesse sul rapporto con i propri congiunti, riesce a bissare la stessa piena riuscita. La pellicola, infatti, non solo è esilarante in quanto supportata da una sceneggiatura intelligentemente costruita con battute ironiche, ma anche la storia in sè risulta piacevole da seguire affrontando una tematica quanto mai vera sull'appunto difficoltà di avere da adulti ed in una convivenza quotidiana dei rapporti sereni e, comunque, di tolleranza con i propri genitori anziani ed ormai abituati ad avere la propria esistenza regolata in un certo modo. La riuscita del film dipende, inoltre, dall'efficace interpretazione di tutti i protagonisti, nessuno escluso, ma una menzione particolare occorre rivolgerla alla bravissima Josiane Balasko nel ruolo della madre che non solo ben lo ritrae, caratterizzandolo con le proprie "assurde" manie, ma ne riesce anche a presentare un ritratto vero e pure molto simpatico. Un'annotazione sola, purtroppo, a discapito del film: il finale troppo semplicistico e pertanto poco realistico deprezza notevolmente il valore di questa commedia ma probabilmente a Lavaine interessava soprattutto trattare la tematica delle relazioni familiari.
Altamente consigliabile come divertissement.
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