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Ultimo aggiornamento venerdì 1 settembre 2017
Ai lati opposti della città si consumano due storie d'amore desiderate e vissute. In modi diversi, in contesti diversi. In Italia al Box Office La storia dell'amore ha incassato 52,1 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Leo, Bruno e Zvi crescono in un villaggio ebraico della Polonia di inizio Novecento innamorati della stessa ragazza, la bellissima e volubile Alma, che promette a tutti e tre di sposarli, uno dopo l'altro. In realtà Alma ama solo uno dei tre, e il fortunato è Leo. Quando Alma, davanti all'avanzare del nazismo, viene spedita dal padre negli Stati Uniti, Leo promette di raggiungerla e nel frattempo di spedirle, insieme alle sue lettere, i capitoli di un grande romanzo che sta scrivendo sulla loro storia d'amore. Salto al 2006, dove troviamo Leo, "l'ultimo ebreo ad abitare a Chinatown", condividere un edificio fatiscente con Bruno, con cui litiga in yiddish e su cui rovescia un rancore accumulato negli anni. Leo continua a cercare in ogni libreria quella Storia dell'amore che gli è stata sottratta e pare sia stata data alle stampe da altri. In parallelo la 15enne Alma, anche lei residente a New York ma nel quartiere ebraico di Brighton Beach a Brooklyn, sente parlare dello stesso libro dalla madre, e coltiva il desiderio di diventare anche lei, come la protagonista del romanzo, "la donna più amata del mondo": ma la sua sfiducia nella possibilità di un amore duraturo la porta a sabotare ogni tentativo del suo amico russo Misha di passare al ruolo di fidanzato.
Queste sono solo alcune delle linee narrative all'interno di La storia dell'amore, basato sul best seller di Nicole Krauss, e la proliferazione di sottotrame è sia la forza che il punto debole del film, che è da un lato affascinante puzzle da ricomporre, dall'altro estenuante arzigogolo.
Sono qui all'opera tutte le caratteristiche del regista rumeno naturalizzato francese: l'umorismo yiddish come antidoto al dolore, talvolta estremizzato fino allo stereotipo etnico; il pathos melodrammatico, occasionalmente sconfinante nel melenso; l'attenzione ai dettagli, qua e là usati ad effetto tragicomico. La nota dominante rimane però la gioia del racconto e una capacità di affabulazione, apparentabile a quella dei grandi romanzieri del secolo scorso, che pochi registi contemporanei hanno saputo conservare. Ottima la scelta degli attori, dal veterano inglese Derek Jacobi nei panni dell'anziano Leo all'intensa giovane canadese Sophie Nélisse, già protagonista di Storia di una ladra di libri, a Elliot Gould che affida al suo Bruno tutto il suo shmaltz ebraico.
La storia dell'amore parla della difficoltà di essere vecchi come di essere giovani in un mondo percepito come in guerra con se stesso, di fiducia e tradimento, di ambizione letteraria, di legami famigliari ingombranti e imprescindibili, di amicizia, di sopravvivenza e di morte. Ed è raro trovare in un film contemporaneo un respiro così grande, pur nel caos che certa bulimia narrativa a volte genera. Il film di Mihaileanu stroppia, ma lo fa in un modo così accattivante che potrebbe trasformarlo in un cult movie, soprattutto per le generazioni di giovanissimi che vedranno esorcizzata quella paura di vivere che li fa sentire minacciati da ogni lato.
Mihaileanu mi piace e tanto. Mi piace perchè fa film sempre diversi, Mi piace perchè disegna personaggi forti. Mi piace perchè descrive situazioni particolari tra ironici sarcastici ma sempre importanti. Mi piace perchè ha una regia una fotografia e delle musiche bellissime, sempre. Mi piace perchè non sceglie mai super attori ma solo attori bravi.
"La storia dell’amore" è un bel film commovente. Tratto dal libro omonimo di Nicole Krauss, il film narra una lunga storia che attraversa tutto il “secolo breve”. Percorre le vicende di Alma Mereminski e Leo Gursky (una dolce Gemma Arterton e un bravissimo Derek Jacobi), due ebrei polacchi che si amavano fin da giovani, che da uno shtetl (villaggio ebraico dell’Est [...] Vai alla recensione »
sono d'accordo con kimkiduk....anche a me Mihaileanu piace molto...sa fondere con maestria nello stesso film dramma e commedia,con uno sguardo sempre affettuoso verso i suoi personaggi,interpretati al meglio da bravi attori scelti ad hoc.Il film dura 2 ore e un quarto e non annoia mai...anzi dispiace quasi quando si arriva alla fine.Ci piace commuoverci seguendo le vicende di personaggi cosi ben [...] Vai alla recensione »
Serata gelida, un freddo che entra nelle ossa. Il film, lui che rincorre una vita la sua amata, per poi scoprire che lei non ha aspettato lui; lo spettro dell EX..... il dubbio che un po rimane; credo sia pure difficile avere un figlio e non potergli dire sono io tuo padre; bello quando esce dall'ospedale e grida perche? perche? bella la domanda della ragazza << vale la pena sopravvivere? [...] Vai alla recensione »
Rivelato dal notevole Train de vie, il romeno di origine ebraica Radu Mihaileanu torna al tempo della Shoah con un mélo tratto dal bestseller dell'americana Nicole Krauss. Come in altri suoi film (Vai e vivrai, Il concerto), lo schema di base è quello dei destini individuali sullo sfondo della Grande Storia. Durante le persecuzioni naziste in Polonia Alma, la donna "più amata dal mondo", e Leo devono [...] Vai alla recensione »