Nella storia degli Stati Uniti d’America un posto di preminenza deve essere certamente riservato alla guerra di secessione (12 aprile 1861 - 23 giugno 1865)
Hollywood ha ambientato tante pellicole di successo in questo particolare periodo storico, molte tratte da romanzi ed opere letterarie (“Via col vento” di Victor Fleming resta ancora oggi la più celebre di queste) ed altrettante che invece hanno portato sul grande schermo ricostruzioni di reale valore storiografico (tra le altre si ricordano le pellicole biografiche del presidente Linconl): questo film diretto e sceneggiato da Gary Ross si iscrive al secondo dei due filoni.
Rispetto agli altri film del genere, questo di Ross si distingue in quanto prende ad oggetto uno scorcio del tutto originale della guerra tra l’Unione e gli Stati Confederati, offrendo al grande pubblico la possibilità di apprendere ed approfondire eventi storici meno noti, ma assolutamente interessanti. Peccato l’eccesso di retorica perbenista, in linea con la visione moderna.
Personalmente devo confessare che non conoscevo le vicende della contea di Jones e la proclamazione dell’omonimo stato, né avevo mai sentito parlare del protagonista di tali eventi, il ribelle Newton Knight apprezzabilmente interpretato da Matthew McConaughey, che aveva interpretato una parte molto diversa ma con alcuni elementi in comune nell'ottimo "Amistad" di Steven Spielberg.
Si ritrovano anche alcuni aspetti più noti, ma non molto rappresentati nella cinematografia, quali lo scarso impatto che ebbe inizialmente l’abolizione della schiavitù nella società degli stati sudisti, dove di fatto non si ebbe un cambiamento tangibile nelle vite delle popolazioni di colore.
Le persecuzioni razziali, la nascita del Ku Klux Klan, le problematiche derivanti dal riconoscimento del diritto di voto ai neri, sono tutte tematiche trattate in modo narrativamente convincente, sebbene si debba ritenere che per la migliore riuscita di tale aspetto si sia sacrificato quello prettamente storiografico.
Tra gli interpreti, oltre a McConaughey si ricordano Gugu Mbatha-Raw nella parte femminile di maggior rilievo, l’ottimo comprimario Mahershala Ali ed infine l’attrice Keri Russell, più nota per le sue apparizioni televisive che cinematografiche.
Buona l’opera di Ross anche nella sceneggiatura. Le scorribande dei ribelli capeggiati da Newton Knight, sono descritte in modo cinematograficamente efficace, tanto che richiamano quelle di Robin Hood e della sua banda contro lo sceriffo di Nottingham, ruolo quest’ultimo che nella pellicola di Ross sembra attagliarsi al tenente confederato dedito a vessare la povera gente requisendo loro ogni mezzo di sostentamento.
Ottimi costumi e scenografie, cosa che non stupisce vista la capacità delle moderne produzioni hollywoodiane di ricreare gli ambienti delle epoche passate sin nei minimi dettagli.
Accanto alla storia principale ce ne è un’altra che in qualche modo vi è collegata ed alla quale è riservato un minutaggio minimo, ma che ciò nonostante è capace di indurre profonde riflessioni e suggestioni su quello che è stato il lungo e faticoso percorso per l’affermazione dei diritti civili della minoranza nera negli Stati Uniti.
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