Snowden |
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Un film di Oliver Stone.
Con Joseph Gordon-Levitt, Shailene Woodley, Melissa Leo, Zachary Quinto.
continua»
Titolo originale Snowden.
Biografico,
Ratings: Kids+13,
durata 134 min.
- USA, Germania 2016.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 24 novembre 2016.
MYMONETRO
Snowden
valutazione media:
3,09
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un tecno-angelo ribelle negli algoritmi del poteredi Riccardo TavaniFeedback: 33555 | altri commenti e recensioni di Riccardo Tavani |
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mercoledì 1 febbraio 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Che cosa sono destinate a divenire, e cosa sono divenute già la democrazia, la politica nell’era del web, dei media elettronici, della tecno-scienza, ossia delle applicazioni tecnologiche di una globo-sfera scientifica sempre più avvolgente e condizionante? E Julian Assange, Edward Snowden che tipi di protagonisti, di “eroi” sono? Il primo con il cosiddetto caso Wikileaks; il secondo con le rivelazioni sul controllo illegale esercitato dalla N.S.A.-National Security Agency, non solo su tutti i cittadini americani, ma anche su legittimi governi sovrani nel mondo. Due protagonisti entrambi perseguiti dal governo degli Stati Uniti d’America quali trafugatori di segreti di Stato e attentatori della sua sicurezza strategica. Il termine “eroi”, però, può intanto essere speso per questo aver saputo loro cogliere, svelare e rappresentare l’aspetto più peculiare di un passaggio d’epoca. L’eroe civile, infatti, non è più il politico dalla lungimirante visione strategica, o il difensore dei diritti umani, di popoli e minoranze, coerente e tenace, fino all’abnegazione, alla messa in gioco della propria vita. No, l’eroe – oggi – è innanzitutto e soprattutto uno super smanettatore, una persona che sa muovere, governare e far parlare lo spazio elettronico più profondo, più nascosto, segreto e indecifrabile alla massa. Tutto ciò che caratterizza la classica figura dell’eroe può seguire ma non precedere questa primaria qualità tecno-informatica, precipua dell’era elettronica. Questo sono stati Assange e Snowden e per altri versi lo è quell’hacker, quel pirata informatico collettivo e mascherato che va sotto il nome di Anonymus. Oliver Stone, nel suo lungo racconto cinematografico della storia contemporanea americana, non poteva – partendo dal capitolo “John Fitzgerald Kennedy” – che approdare a quello “Edward Joseph Snowden”. Dalla morte di un eroe politico, o dalla morte della politica tout-court, alla nascita del nuovo eroe tecno-scientifico, informatico, post-politico. Attorno al filo della verità storica e biografica, Oliver Stone intreccia l’imbastitura forte della sua cifra formale, stilistica, narrativa, tematica. La sua classica filosofia e tecnica del montaggio alternato, non è qui soltanto particolarmente serrata ma si squarcia a tratti in immagini di alta qualità artistico-elettronica. Queste ci fanno precipitare sensibilmente nel tema del labirinto informatico, dell’occultamento della verità da parte del potere politico ed economico, della manipolazione nel buio dei circuiti digitali della democrazia. L’eroe nasce, si nutre si forma, si potenzia nelle viscere di questa ragnatela oscura che avvolge e riplasma i valori costituzionali, patriottici americani, pervertendoli nel suo opposto. Snowden proviene da una onorata famiglia di militari. A seguito di un incidente in addestramento, si congeda dal corpo speciale dei “Berretti Verdi” e riesce a entrare direttamente nei servizi informatici della CIA, grazie alle sue vertiginose capacità di smanettatore. Qui è presto scelto per andare a sviluppare i due nuovi programmi supersegreti della NSA: Prisma e Tempora. È questo il cielo più alto del paradiso elettronico-spionistico Usa: quello a contatto diretto con il dio negli algoritmi, nei big datadel mostruoso controllo planetario di massa. Più Edward si addentra in esso, più crescono il lui le ali del tecno-angelo ribelle. E la domanda che Oliver Stone ci pone dallo schermo, con ritmo sempre più incalzante, è questa: “Chi è più patriottico? Chi obbedisce o chi si ribella?”.
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