Silence

Silence rappresenta un film di rara fattura. Un film magnetizzante, viscerale ed epocale che ruota attorno alla tematica della religione ma ancor più della spiritualità, quelle più pura, autentica, incontaminata dalle ideologie o dettami religiosi. Martin Scorsese riesce finalmente dopo 30 anni di tentenamenti a regalarci un film poetico e profondo sulla natura dell'uomo, parlandoci attravverso i suoi protagonisti dello scontro tra popoli e culture, scatenato dall'imposizione religiosa Cristiana nel Giappone del 17esimo secolo, un paese totalmente estraneo alla religione semitica, e della spirale di violenza, persecuzione ed eccessi che quel avvenimento ha scatenato nei leader giapponesi. La religione diventa così una metafora perfetta ed attuale per raccontare quello che rappresenta un viaggio epocale e spirituale che prima o poi ogni essere umano affronta. Una tumultuosa ricerca di se stessi, dei propri valori morali che precedono i valori instillati dalla religione e che prevalgono, alla fine, su essa. La religione diventa il campo di battaglia ideale per porsi delle domande sulla natura dell'uomo, sulla propria forza di volonta, su quanto è disposto a sacrificare per difendere in ciò che crede. Ma è anche un ritratto sull'arroganza, la prepotenza e l'egoismo umano che si crede in diritto di appropriarsi della Verità universale e non calcola la riluttanza di un popolo, o dei suoi leader verso questo elemento straniero. Dopotutto, come intende farci capire Scorsese, le persone vivrebbero in modo più pacifico e amichevole se la religione la vivessero senza esteriorizzarla, ma piuttosto come un cammino spirituale interiore, che li guidi e gli sia di conforto nel silenzio (come nel caso di padre Rodriguez). La spiritualità, del resto, più che la esteriorizzata religiosità, rappresenta la chiave per quel percorso di crescita e illuminazione interiore che farà luce sui veri valori morali che ci guidano come persone, i quali trascendono le religioni e il tempo. Ecco perchè Silence risulta bellissimo, toccante, commovente, profondo. Diretto in maniera straordinaria e interpretato in modo impeccabile. Fotografia sublime e magnetizzante. Un lungo percorso che vale la pena di essere visionato e ancor più vissuto, col anima e col cuore. 5 *****