Ho visto recentemente in TV il film che all'uscita nel 2016 è stato un flop commerciale e di critica. Personalmente ritengo che ciò non sia significativo (pensiamo ad esempio quello che successe Per la donna che visse due volte), ma talvolta è solo un indice da tenere conto. Nella realtà spesso il controllo della distribuzione, le consorterie della critica, elementi che è meglio non indagare(ad esempio le rivalità artistiche) influiscono sul successo di un film.
Il film in questione è discreto, anche se probabilmente i tagli dei produttori (quanti massacri di film hanno sulla coscienza ...) ne hanno diminuito la qualità, in ogni caso sarebbero stati necessari almeno 15-20 minuti in più per approfondire il carattere dei personaggi e creare la dovuta empatia con lo spettatore.
La storia parte da un incidente automobilistico in cui muore Richard Portman il marito di Mary (Naomi Watts) e invece rimane gravemente leso paralizzato e muto Stephen il figlio di lui, che Mary ha allevato fin da bambino e adesso è un giovane ragazzo sui 20 anni (Charlie Heaton al suo primo film dopo una serie di apparizioni in TV)). Nella casa in cui Mary vive e accudisce con affetto il ragazzo nonché esercita la professione di psicologa, avvengono strani episodi: allucinazioni, la presenza di estranei, che colpiscono la donna, che spesso vede apparire un bimbo Tom (Jacob Tremblay l'interprete di Wonder,e di Room) scomparso da una vicina casa e dato per morto; non vado oltre nella trama per coloro che non hanno visto il film e volessero vederlo.
Alcune critiche che sono state fatte non le condivido: come ad esempio che a due terzi del film si riveli chi sia l'autore che sta dietro a questi misteri e non ci sia il gran finale, a mio avviso tale scelta non incide sulla qualità di un thriller (in questo caso parzialmente anche horror), si pensi ad Hitchcok, in alcuni suoi film il colpevole è indicato all'inizio (Nodo alla gola,Delitto Perfetto) o a metà del film (La finestra sul cortile) o a due terzi del film (Intrigo internazionale in cui prima del finale si scopre la vera identità della donna interpretata da Eve Marie Saint), il problema è se nella trama sia presente la tensione e la suspence che avvinca lo spettatore. Nel nostro film tale condizione esiste, la trama, che non sarà del tutto originale ma non è banale, non ha soluzioni di continuità, lo spettatore è attirato da quello che succede, e il finale non delude. La regia è di un esordiente: Farren Blackburn e si avverte una certa incertezza nella gestione della vicenda, anche probabilmente per le carenze della sceneggiatura che si è dimenticata di approfondire ila psicologia di alcuni personaggi in particolare di Stephen.
Ottima l'interpretazione di Naomi Watts che si concede il solito nudo (abbastanza pudico) e nelle sue apparizioni brevi di Jacob Tremblay, discreta l'interpretazione degli altri protagonisti, compreso l'esordiente Charlie Heaton. In conclusione un film meritevole di essere visto.
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