fabriziog
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martedì 1 novembre 2016
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film tenero, vero e fuori dal "pensiero unico"
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Piumaè la bambina che sta per nascere da due ragazzi che sono in procinto di fare la maturità e il tosco-londinese Roan Johnson si avvicina ad un simil tema con una delicata, emozionante e commovente tragi-comica carezza.
La trama pulsa di tenerezza, una tenerezza che traspira dalla immatura incoscienza di ragazzi che non si fanno in alcun modo ingannare dalle pressanti ed insidiose richieste di aborto provenienti dalle famiglie dei ragazzi, nuclei molti eterogenei fra di loro e sociologicamente ben analizzati.
Film corale, con attori tutti molto bravi e un notevole Sergio Pierattini nella parte del futuro nonno dal lato paterno.
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Piumaè la bambina che sta per nascere da due ragazzi che sono in procinto di fare la maturità e il tosco-londinese Roan Johnson si avvicina ad un simil tema con una delicata, emozionante e commovente tragi-comica carezza.
La trama pulsa di tenerezza, una tenerezza che traspira dalla immatura incoscienza di ragazzi che non si fanno in alcun modo ingannare dalle pressanti ed insidiose richieste di aborto provenienti dalle famiglie dei ragazzi, nuclei molti eterogenei fra di loro e sociologicamente ben analizzati.
Film corale, con attori tutti molto bravi e un notevole Sergio Pierattini nella parte del futuro nonno dal lato paterno.
Artisticamente coinvolgente la tecnica filmica di punteggiare il racconto mediante passaggi immaginifici, che vedono i due protagonisti nuotare per un mare che funge da cielo e sovrasta un paesaggio fatto dai “casermoni” del quartiere tuscolano di Roma.
Fabrizio Giulimondi.
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flyanto
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venerdì 21 ottobre 2016
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due giovani ed una gravidanza ovviamente inaspetta
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"Piuma" non potrebbe che rivelarsi come il titolo più azzeccato per l' ultimo film di Roan Johnson dove il tema della maternità prematura viene affrontato, appunto, in una maniera tanto delicata, leggera e sensibile, sebbene in sè stia più esattamente ad indicare il nome della nascitura dei due protagonisti.
La trama racconta i nove mesi di gestazione che una giovane coppia di "maturandi" deve affrontare alla scoperta di aspettare un bambino, anzi, bambina. Pertanto vengono esposte tutte le difficoltà e le situazioni, a volte anche tragi-comiche, nonchè i momenti felici, a cui i due ragazzi, di nome Cate e Ferro, vanno piano piano incontro, e, cioè, dal rivelare ai propri genitori lo stato della gravidanza (con le conseguenti reazioni personali di ciascun genitore), le prime problematiche concernenti lo stato di salute di Cate, la dolorosa rinuncia a partecipare alla vacanza estiva post esame di Maturità in Marocco con un gruppo di amici, i crescenti dubbi sulla loro effettiva preparazione, soprattutto psicologica, ad affrontare il proprio ruolo di neo genitori con le nuove responsabilità annesse e connesse, ecc.
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"Piuma" non potrebbe che rivelarsi come il titolo più azzeccato per l' ultimo film di Roan Johnson dove il tema della maternità prematura viene affrontato, appunto, in una maniera tanto delicata, leggera e sensibile, sebbene in sè stia più esattamente ad indicare il nome della nascitura dei due protagonisti.
La trama racconta i nove mesi di gestazione che una giovane coppia di "maturandi" deve affrontare alla scoperta di aspettare un bambino, anzi, bambina. Pertanto vengono esposte tutte le difficoltà e le situazioni, a volte anche tragi-comiche, nonchè i momenti felici, a cui i due ragazzi, di nome Cate e Ferro, vanno piano piano incontro, e, cioè, dal rivelare ai propri genitori lo stato della gravidanza (con le conseguenti reazioni personali di ciascun genitore), le prime problematiche concernenti lo stato di salute di Cate, la dolorosa rinuncia a partecipare alla vacanza estiva post esame di Maturità in Marocco con un gruppo di amici, i crescenti dubbi sulla loro effettiva preparazione, soprattutto psicologica, ad affrontare il proprio ruolo di neo genitori con le nuove responsabilità annesse e connesse, ecc.... fino al lieto evento.
Insomma, una situazione del tutto normale che però, data la giovanissima età dei protagonisti, ancora ovviamente impreparati e senza ancora nemmeno una collocazione stabile professionalmente parlando, genera ovviamente, per lo meno all'inizio, alquanto paura e sgomento in tutti i protagonisti della pellicola. Roan Johnson analizza tutto ciò in maniera quanto mai esemplare: all'insegna della delicatezza e dell'ironia sottile egli riesce a creare un'atmosfera piacevole e mai altamente drammatica o tragica e dotata di infinita speranza e fiducia nel futuro, Presentato fuori concorso all'ultimo Festival del Cinema a Venezia "Piuma" pare abbia riscontrato tra la Giuria stessa ed il pubblico il giusto plauso, rivelando così non solo le doti di fine psicologo del regista Johnson, ma che è anche possibile realizzare un buon film nonostante un basso budget.
E' bene, inoltre, sottolineare che la riuscita del film dipende senza alcun dubbio anche dalla partecipazione del simpatico e bravo gruppo di attori italiani, scelti "ad hoc" dal regista, che vede però l'apice nei due ragazzi, Luigi Fedele e Blu Yoshimi, che interpretano la giovane coppia in attesa.
Altamente consigliabile, soprattutto ad un pubblico giovane, con il timore, se non la certezza, che esso però incorrerà, purtroppo, in un' esigua, nonchè immeritata, distribuzione cinematografica. Peccato....
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loscrivanofiorentino
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lunedì 17 aprile 2017
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i 9 mesi di ferro e cate
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Giovani,belli ed innamorati,Ferro e Cate si ritrovano con la preoccupazione di dover diventare genitori.
Lei ha la testa sulle spalle,lui molto meno ma è un ragazzo di una simpatia e di una bontà unica.
Entrambi entrano presto nei nostri cuori.
La sceneggiatura è alquanto bizzarra e originale,le famiglie dei ragazzi sfiorano talvolta il grottesco,ed un certo senso di leggerezza avvolge la pellicola.
La scelta del nome "Piuma" sembra dunque indovinata.
Anche se per Buona parte della pellicola,sembra che sia tutto vissuto con una certa superficialità,avvicinandosi a una sorta di favoletta moderna,nel finale si comincerà a fare i conti con la dura realtà.
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Giovani,belli ed innamorati,Ferro e Cate si ritrovano con la preoccupazione di dover diventare genitori.
Lei ha la testa sulle spalle,lui molto meno ma è un ragazzo di una simpatia e di una bontà unica.
Entrambi entrano presto nei nostri cuori.
La sceneggiatura è alquanto bizzarra e originale,le famiglie dei ragazzi sfiorano talvolta il grottesco,ed un certo senso di leggerezza avvolge la pellicola.
La scelta del nome "Piuma" sembra dunque indovinata.
Anche se per Buona parte della pellicola,sembra che sia tutto vissuto con una certa superficialità,avvicinandosi a una sorta di favoletta moderna,nel finale si comincerà a fare i conti con la dura realtà.
Senza ovviamente svelarne i contenuti,sono d'accordo con la scelta di Ferro e Cate.
Johnson non ha prodotto un capolavoro ma un buon film,che credo possa in un certo senso sostenere le giovanissime coppie alle prese con una genitorialita' precoce.
Indispensabile in questi casi,amarsi veramente.
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marionitti
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lunedì 1 maggio 2017
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bello perchè senza pretese
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Ferro e Cate sono due ragazzi diciottenni che, di fronte alla scoperta della gravidanza di lei, decidono di tenere il bambino. In qualche modo questi due “disgraziati”, con la loro ingenua purezza, splendono nel mezzo di un mondo, sia quello degli adulti, sia quello della periferia romana, che pare avere davvero poco da offrire. Mi è piaciuto molto il fatto che il regista scelta di non calcare sui sentimenti, ad esempio il momento della scoperta della gravidanza non è neppure mostrato, ma preferisca uno sguardo quasi laterale, dove le cose sono raccontate senza enfasi, per come accadono. Proprio la scelta di evitare di voler dire troppo, di offrire risposte o teorie, è il suo punto di forza.
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Ferro e Cate sono due ragazzi diciottenni che, di fronte alla scoperta della gravidanza di lei, decidono di tenere il bambino. In qualche modo questi due “disgraziati”, con la loro ingenua purezza, splendono nel mezzo di un mondo, sia quello degli adulti, sia quello della periferia romana, che pare avere davvero poco da offrire. Mi è piaciuto molto il fatto che il regista scelta di non calcare sui sentimenti, ad esempio il momento della scoperta della gravidanza non è neppure mostrato, ma preferisca uno sguardo quasi laterale, dove le cose sono raccontate senza enfasi, per come accadono. Proprio la scelta di evitare di voler dire troppo, di offrire risposte o teorie, è il suo punto di forza. Lo sguardo dei due protagonisti, verso il mondo, verso il loro futuro, verso la stessa durata del loro amore, è disincantato e romantico insieme, in una sintesi che forse oggi è l’unica possibile.
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lbavassano
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martedì 7 febbraio 2017
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gradevole e nulla più
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Punta molto sull'istintiva simpatia dei giovanissimi protagonisti ed interpreti il film di Roan Johnson, punta forse tutto, e probabilmente troppo, sulla loro capacità di strappare un sorriso, ed una lacrimuccia, allo spettatore, lasciando le parti più decisamente comiche ai pregevoli comprimari. Tiene fede alla leggerezza del titolo nell'affrontare la realtà contemporanea delle giovani coppie sviando costantemente il rischio del dramma. Volentieri si è quindi disposti a perdonargli le molte ingenuità, ed anche, lasciandosi travolgere da cotanta melassa, le furbatine ancor più numerose. Impossibile però salvare la scontatezza del finale.
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Punta molto sull'istintiva simpatia dei giovanissimi protagonisti ed interpreti il film di Roan Johnson, punta forse tutto, e probabilmente troppo, sulla loro capacità di strappare un sorriso, ed una lacrimuccia, allo spettatore, lasciando le parti più decisamente comiche ai pregevoli comprimari. Tiene fede alla leggerezza del titolo nell'affrontare la realtà contemporanea delle giovani coppie sviando costantemente il rischio del dramma. Volentieri si è quindi disposti a perdonargli le molte ingenuità, ed anche, lasciandosi travolgere da cotanta melassa, le furbatine ancor più numerose. Impossibile però salvare la scontatezza del finale. Il maggior dubbio che resta è comunque cosa ci facesse in concorso al Festival di Venezia un'operina gradevole, divertente, ma nulla più.
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