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Ultimo aggiornamento mercoledì 10 gennaio 2018
Un bambino, i cui genitori muoiono in un incidente d'auto, cresce grazie alle cure di un drago. In Italia al Box Office Il drago invisibile ha incassato 3,5 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Alla morte dei genitori il piccolo Pete viene "adottato" da un enorme drago verde, che il bambino chiama Elliott in omaggio al cagnolino protagonista del suo libro di fiabe preferito. Da quel momento Pete ed Elliott si aggireranno insieme per le foreste del nordovest americano, nascondendosi agli occhi degli abitanti di una comunità di boscaioli grazie alla capacità di rendersi invisibili, che nel caso di Elliott non è solo metaforica. Ma la guardia forestale Grace, orfana di madre e figlia di un intagliatore che da decenni racconta ai bimbi del paese il suo incontro con un drago volante, si accorgerà di Pete e cercherà di portarlo verso la (cosiddetta) civiltà anche grazie all'intermediazione di Natalie, figlia dell'uomo che Grace non si decide a sposare.
Il drago invisibile è ispirato a Elliot il drago invisibile, il film Disney del 1977 che mescolava cartoni animati e live action, e ne riscrive la storia (il regista David Lowery, che viene dal cinema indie e conserva sensibilità anni Settanta, è anche cosceneggiatore) aggiornandola alle problematiche contemporanee, a cominciare dalle difficoltà delle famiglie allargate ad integrare i propri pezzi mancanti: e il sospetto che Elliott sia un amico immaginario inventato da Pete per superare il trauma della perdita dei genitori sottende tutta la narrazione.
Per godersi questa favola in 3D bisogna ricorrere alla sospensione dell'incredulità soprattutto per quanto riguarda il comportamento del drago, che nei momenti di pericolo sembra dimenticare di saper volare, diventare invisibile e sputare fuoco. Ad aiutare lo spettatore ci sono gli effetti speciali davvero convincenti, che rendono il drago una presenza concreta e accattivante, e le interpretazioni: non tanto quelle dei più celebri componenti del cast, da Bryce Dallas Howard nei panni di Grace a un Robert Redford intagliato nel legno in quelli di suo padre, quanto quelle del piccolo Oakes Fegley, un Pete assai credibile per agilità fisica e profondità emotiva, e di Elliot, cui la CGI concede un'espressività che non ha bisogno di parole.
Più che sulla memoria dell'originale del 1977, Il drago invisibile versione 2016 fa leva sull'immaginario collettivo, attingendo a Il ragazzo selvaggio come a Il libro della giungla, a La storia infinita come a King Kong, e riproponendo quella commistione tutta particolare che la Disney, soprattutto nei film per famiglie recitati da attori in carne ed ossa, ha sempre saputo creare fra fiaba e realtà, quotidianità contemporanea e avventure fantastiche. La riflessione "alta" riguarda la capacità di vedere ciò che sta davanti ai nostri occhi, invisibile solo perché ne rifiutiamo concettualmente l'esistenza: una capacità tutelata da anziani e bambini, alleati naturali nella volontà di abbandonarsi ad una visione meno razionale dell'esistenza, aperta all'imponderabile e alla dimensione magica. Peccato per le sottolineature hollywoodiane, soprattutto l'accompagnamento musicale eccessivo e disarmonico rispetto all'interpretazione sottile e sfaccettata del piccolo protagonista.
Il drago invisibile difficilmente potrà far presa su spettatori adulti, il remake di Lowery può contare comunque su qualche asso nella manica: primo fra tutti proprio lui, Elliott. Sarà per i progressi della computer graphica, sarà per il suo aspetto da affettuoso ‘cucciolone', ma Elliott è la vera arma vincente del film.
"Pete's Dragon"di David Lowery(2016)rielabora criticamente(ossia facendo un'operazione di découpage e di rimontaggio) un bel cartoon di quarant'anni fa: l'operazione riesce grazie allìintelligenza"senisbile"del regista che è anche co-sceneggiatore e alla capacità di far rivevere in 3D(uno dei pochi film recenti in cui l'uso del 3 D [...] Vai alla recensione »
"Pete's Dragon"di David Lowery(2016)rielabora criticamente(ossia facendo un'operazione di découpage e di rimontaggio) un bel cartoon di quarant'anni fa: l'operazione riesce grazie allìintelligenza"senisbile"del regista che è anche co-sceneggiatore e alla capacità di far rivevere in 3D(uno dei pochi film recenti in cui l'uso del 3 D [...] Vai alla recensione »
Il drago invisibile è prima di tutto un film che parla di natura incontaminata e selvaggia, di istinti e libertà primordiale, di spazi aperti e di aria pulita come solo nelle immense foreste conifere del Nord America è possibile trovare. Parla anche di fantasia, di immaginazione, di amore verso gli animali, di sogno e realtà. Si rivolge a tutti: principalmente ai piccoli che meglio di chiunque altro [...] Vai alla recensione »
"Pete's Dragon", film di quest'anno, basato sul classico film animato, prodotto Disney, certo, ma particolarmente accattivante-molto commovente, sperando che anche i bambini /le bambine di oggi si commuovano vedendo la storia di Elliot, drago verde e buono, dove il regista Lowery, chiaramente, prende spunto dal cartoon di riferimento, ma realizzata la storia in maniera originale, [...] Vai alla recensione »
Bryce Dallas Howard è una splendida attrice, potremmo paragonarla alle più talentuose rosse di Hollywood, non quelle perfette, come Rita Hayworth, nel mito (è sufficiente evocare la leggendaria “Gilda” perché ancora oggi la fantasia erotica di molti si risvegli!), ma quelle imperfette e proprio per questo non distratte dallo “specchio”.
C’è poco da commentare perché è un film per bambini e bisognerebbe chiedere a loro un giudizio, invece per un adulto quello che offre è un po’ pochino. Buoni sentimenti, qualche discorso ecologista, trama prevedibile, presentazione dei personaggi molto schematizzata e a basso tasso di credibilità; c’è anche l’happy end garantito [...] Vai alla recensione »
niente a vedere con l'originale, film noioso adatto ai bambini sotto i 10 anni
Dopo 40 anni la Disney ci ripropone il drago Elliott, non con un remake ma con un reboot di cui, onestamente, non se ne sentiva assolutamente il bisogno. Evidentemente le carenze di nuove idee colpiscono anche la casa americana. Questo nuovo Drago Invisibile è un film carino, discreto, senza nè alti nè bassi, come lo era stato il suo predecessore.
è fatto proprio bene ha superato la bellezza del cartone animato guardare per credere
Un drago non è una fantasia oziosa» diceva J.R.R. Tolkien. E infatti il suo Smaug de Lo Hobbit è una creatura ricca di sfaccettature per niente relegabile all'archetipo del "monstrum" fine a se stesso. Ultimamente ne abbiamo incontrati di interessanti: Furia Buia dei due cartoon Dreamworks Dragon Trainer (femmina sexy grazie alla quale l'eroe maschio esce da un'adolescenza frustrata) nonché i tre "figli" [...] Vai alla recensione »
Non è che lo hanno rifatto per la moda dei remake. Lo hanno rifatto perché l'originale del 1977 - "Elliot e il drago invisibile", un misto di attori, effetti, speciali, canzoncine diretto da Don Chaffey - poteva solo migliorare. Per dire, il drago era verde con due alucce rosa, e rosa era pure il ciuffo alla Donald Trump (aveva la capacità di rendersi invisibile ma non la usava mai abbastanza).
I genitori muoiono e il piccolo Pete viene «adottato» da un drago verde che ha la capacità di rendersi invisibile. Il bimbo cresce così, con lui, nella foresta, lontano dai tweet di Renzi. Fino a quando non incontrerà la coetanea Natalie e la guardia forestale Grace, mentre dei boscaioli sembrano mettere in pericolo il loro habitat. La Disney non sbaglia un colpo con questa rielaborazione di Elliott [...] Vai alla recensione »