Pericle il nero |
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Un film di Stefano Mordini.
Con Riccardo Scamarcio, Marina Foïs, Valentina Acca, Gigio Morra.
continua»
Drammatico,
durata 105 min.
- Italia, Belgio, Francia 2016.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 12 maggio 2016.
MYMONETRO
Pericle il nero
valutazione media:
3,04
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Malavita? difficile uscirnedi FabioFeliFeedback: 25659 | altri commenti e recensioni di FabioFeli |
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mercoledì 22 giugno 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Pericle (Riccardo Scamarcio) fa parte di una organizzazione criminale che opera in Belgio imponendo il pagamento del pizzo: il suo compito è quello dell’esattore e a chi si rifiuta di pagare infligge con violenza una umiliante punizione. Non ha una grande intelligenza, ma esegue con diligenza gli ordini ricevuti dal suo boss, don Luigi, che è una specie di padre adottivo. In una occasione trascinato dalla foga punitiva cade in errore e colpisce mortalmente anche la “Signorinella”, una anziana signora protetta da un’altra organizzazione mafiosa. Per evitargli rappresaglie il suo capo lo fa nascondere presso una famiglia di conoscenti. Pericle sfugge per il rotto della cuffia alla strage che colpisce i suoi ospiti e fugge in Francia a Calais. In questa città sospesa come un trampolino verso l’Inghilterra il giovane conosce una donna, (Marina Foïs), che ha due bambini di un precedente matrimonio e lavora in una panetteria. Intreccia una relazione con lei: si sente considerato e soddisfa il suo desiderio di avere finalmente una vera famiglia. La donna vorrebbe aprire una panetteria per lavorare in proprio e Pericle comincia a pensare a come procurarsi il denaro per realizzare il sogno della compagna. Ma i sicari malavitosi lo cercano … Il soggetto non è originalissimo: cercare di vivere una vita “normale” uscendo da un giro malavitoso è difficile, se non impossibile, perché oggi si lasciano tracce ovunque anche con un semplice pagamento con una carta di credito. Di recente è apparso sugli schermi Una Vita Tranquilla di Claudio Cupellini con Toni Servillo che trattava un tema analogo. Malgrado la buona recitazione dei protagonisti e la bella fotografia il film non raggiunge i vertici del cinema noir; l’utilizzo del dialetto napoletano rende molti brani del dialogo poco comprensibili ai più, tanto che per alcune scene verrebbe da suggerire l’utilizzo di sottotitoli come per i brani in francese che si svolgono a Calais. Originale l’utilizzo della tenera canzone “Wild is the wind” per accompagnare una scena di brutale violenza, un datato successo del cantante Johnny Mathis, ripreso dalle cover di Nina Simone e David Bowie. La pellicola presentata a Cannes 2016 fuori concorso è comunque discreta ed è da vedere.
Valutazione *** FabioFeli
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