“Animali Notturni”,di Tom Ford
Film Usa, 2016
Film di bellezza non esento, di inquietante riflessione.
Per Platone, il Bello è una idea in sé, che coincide con la permanenza, con la immutabilità, con la stabilità.
È bello soltanto quello che non si altera, che ha la perpetuità, che è per sempre, che è eterno. Appartiene al mondo dell’intelligibile.
Nel reale sensibile, invece, il bello è solo una copia di quel intelligibile, che è il modello dell’autentico.
Gli elementi del Bello, per Aristotele, sono l’ordine, la proporzione e l’armonia.
Per ambedue, l’arte, che è creazione (bellezza), è solo imitazione della natura, cioè, una copia, creazione pura dell’intelligenza dell’uomo.
Più tardi, per Kant, invece, il Bello in sé, è assolutamente chimerico.
E per noi, i contemporanei, che è il bello?
Un percezione soggettiva, senza dubbio.
Il film di Tom Ford, secondo la mia percezione personale, è un linguaggio, una estetica, che potrà non coincidere con i greci, potrà non essere considerata una chimera, però è un film dove la bellezza e il gioco di contrasti tra estetico e antiestetico, sereno e violento, etico e antietico, (in dimensioni estreme), si propongono con perfetta armonia.
Importante anche la incidenza della superficialità borghese.
In ogni modo, il film ha molto della definizione aristotelica.
La contrapposizione tra bello e orribile, tra l’armonia sublime della natura e la violenza irrefrenabile dell’uomo è paralizzante!
Ed al paralizzare, ci si presenta come una debolezza, vulnerabilità, fragilità dell’individuo.
E proprio di quello è “colpevole” il protagonista del film: è debole!
questo personaggio scrittore ( nella finzione), è “debole”, nella sua opera e nel suo agire.
Debole è lo spessore dei suoi scritti, debole Lui davanti alla violenza inattesa.
Abbiamo il “compito, l’obbligo” d’essere ogni uomo, una specie di Goliat, in questa giungla?
Dobbiamo indossare una maschera di coraggio che ci faccia vedere come un corpulento personaggio biblico? Perché?
E se a volte fossimo soltanto un “Pollicino”? Sarebbe un peccato forse?
Essere se stesso, è in realtà, la vera forza del coraggio!
“Ho imparato che il coraggio no è la mancanza di paura, ma la vittoria sulla paura. L’uomo coraggioso non è colui che non prova paura, ma colui che riesce a controllarla”, diceva in questo secolo Nelson Mandela.
Ho parlato del concetto di Bello, perché il film è bello, con una sua estetica di contrasto tra bello e orrendo.
Ho parlato del debole, perché il personaggio principale, è schedato come debole.
Però un debole, anche, può generare la violenza che non implica necessariamente avere coraggio.
Il film di Tom Ford è un film di violenza, di tradimenti, di conflitti psicologici, de pregiudizi borghesi, di insicurezze, e sopra tutto, di vendetta.
“Animali notturni”, è un esercizio di stile del regista-stilista, Tom Ford,
chi già ci aveva meravigliato con il suo precedente “The single man”, (no nascondendo certamente il suo origine nordamericano).
Il film produce nello spettatore forti tensioni, per fortuna, non esente delle riflessioni che vi ho proposto all’inizio.
La fotografia è d’una estetica molto bella. Le immagini iniziali, di contrapposizione tra la decadenza e bruttezza grottesca delle danzanti obese, la magnificenza e bellezza delle riprese dall’alto della popolosa megacittà, la immacolata bellezza di corpi nudi, e la aggressività delle scene svolte nella aridità e solitudine geografia del Texas, fanno che il film sia inquietante, bello e intelligente.
Jake Gyllenhaal, Amy Adams, Aaron Taylor-Johnson, Michael Shannon, Isla Fisher e Armie Hammer, costituiscono Il magnifico cast.
Difficile, intelligente, inquietante, impedibile!
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