Loving Vincent

Il formato rispetta una precisa scelta autoriale, in quanto il 4:3 è il formato cinematografico più vicino al formato delle tele dipinte da Van Gogh.E la trama non è da trascurare. Splendida la scelta di non fare un biopic classico, ma ricostruire la personalità di un uomo realmente esistito attraverso testimonianze spesso incoerenti, fumose, di parte, non veritiere. La relatività della verità fa riflettere su ciò che realmente conta e rimanda alla complessità dell'identità, come già Orson Welles fece in Citizen Kane.Questo è un film umano, che non si siede sulla bellezza formale della tecnica adottata. Ricorda che il cinema è anima, non solo estetica.