Titolo internazionale | Leonardo Da Vinci: The Genius in Milan |
Anno | 2016 |
Genere | Eventi, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Luca Lucini, Nico Malaspina |
Attori | Vincenzo Amato, Cristiana Capotondi, Alessandro Haber, Gabriella Pession Paolo Briguglia, Edoardo Natoli, Giampiero Judica, Nicola Nocella, Sandro Lombardi, Pietro Marani, Daniela Pizzagalli, Richard Schofield, Vittorio Sgarbi, Maria Teresa Fiorio, Claudio Giorgione, Jacopo Ghilardotti. |
Uscita | lunedì 2 maggio 2016 |
Tag | Da vedere 2016 |
Distribuzione | Nexo Digital |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 19 gennaio 2018
Argomenti: Leonardo Da Vinci
Qual è il mistero che rende Leonardo l'artista più amato, discusso e studiato di tutti i tempi? In Italia al Box Office Leonardo da Vinci - Il genio a Milano ha incassato 248 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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A partire dalla mostra a lui dedicata a Palazzo Reale di Milano mentre era in corso l'Expo il documentario ripercorre l'attività di Leonardo Da Vinci nel periodo in cui si trovava nella città durante la signoria di Lodovico il Moro. Ciò consente di collocare alcune sue opere nel contesto culturale e sociale dell'epoca in cui sono state concepite.
Non è mai facile 'raccontare' un artista cogliendolo in una fase della sua vita senza cadere nel didascalico verboso o nel romanzesco fine a se stesso che sempre più caratterizza alcuni pseudo documentari che capita di vedere su alcune reti televisive. L'impresa si rivela ancor più difficile quando il soggetto preso in esame è un 'genio' a 360° come è stato Leonardo sulla cui vita e sulle cui opere, oltre a tutto, permane ancora oggi in alcuni casi un alone di mistero. Questo documentario è riuscito a superare la prova guadagnandosi sul campo l'appellativo di 'didattico' alleggerito di qualsiasi valenza che non sia positiva. A partire dalla presenza degli esperti che spesso, in prodotti analoghi, sono presenti più per pontificare (in un'epoca in cui il Papa stesso non pontifica più) che per fare 'entrare' davvero lo spettatore nello spirito del tempo in cui le opere proposte vennero concepite.
Qui, a partire dal curatore della mostra Pietro Marani, ognuno trova l'occasione per aiutare a comprendere una personalità aperta i cui lavori restano a loro volta 'aperti' al futuro e alla lettura di chi guarda come sottolinea Vittorio Sgarbi. La presenza di Leonardo a Milano viene annunciata dalla sua stessa presentazione al Moro in cui enuncia tutte le arti e le tecniche in cui è versato. Le opere, a partire dalla prima di cui si segue il viaggio da Parigi fino a Palazzo Reale, non vengono solo mostrate e analizzate ma fatte rivivere grazie a testimoni che dal passato tornano a dirci come quei quadri o quei disegno nascessero dallo sconfinato desiderio di ricerca del genio ma anche dalle meno esigenze di vanità o di riconoscimento sociale dei committenti.
Ecco allora che Lodovico il Moro ci parla di come Leonardo non abbia portato a termine alcuni dei progetti a lui affidati ma anche di come abbia ritratto magnificamente le sue favorite, mentre proprio una di esse, Cecilia Gallerani, ci rivela quali siano state le sue reazioni dinanzi al proprio ritratto. Il Leonardo che domina Piazza della Scala, con il monumento attorniato da allievi, scende così dal piedistallo per tornare ad essere ciò che era: un uomo straordinario, un ricercatore che ricercava l'architettura nell'anatomia umana, ma anche un essere umano con amici e nemici, compreso da alcuni e sottostimato da altri.
Solo così il documentario esce dalle teche riuscendo a far scoprire a chi guarda (specie se giovane) non un'icona nozionistica ma un appunto un uomo seppure dalle qualità eccezionali, capace di vivere il suo tempo ma anche di andare oltre. I docenti delle scuole superiori (e non solo loro) farebbero bene a favorirne la visione.
Impresa ardua raccontare la vita di un'artista, specie se si tratta di un certo Leonardo Da Vinci, uomo eclettico e di sconfinata intelligenza visionaria. Il Docu-film rimane sospeso fra i mille vorrei ma non posso, tra una spruzzata di biografico ed una pennellata di arte, condita da piacevoli intermezzi con scene interpretate da attori che si sono prestati a questo piacevole gioco che alla fine [...] Vai alla recensione »